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God Wars Future Past - recensione

Si torna a combattere nel Giappone feudale, un turno alla volta.

Proprio ultimamente stavamo discutendo in redazione della mancanza di giochi di ruolo tattici come accadeva fino a dieci anni fa o anche più. Tra open world e sparatutto, ben pochi hanno fatto capolino nelle line-up dei vari publisher, salvo qualche mostro sacro come XCOM, gli indie di successo come Shadowrun e il prossimo Mario+Rabbids, più o meno lontani come impostazione alle colonne nipponiche del genere, che al solo citare Final Fantasy Tactics, Disgaea e il mai troppo sottovalutato Tactics Ogre, oggi ricordiamo versando un paio di lacrime.

Se avete ben presente i personaggi bidimensionali super deformed in combattimento su arene divise in quadrati perfetti, God Wars Future Past vi riporterà dritti in quell'ambiente dalla visuale isometrica. Anche se noi lo abbiamo giocato su PS4, il titolo nasce per PlayStation Vita, habitat decisamente più adatto al gioco in questione.

Tradizionale fino al midollo, God Wars Future Past è votato agli amanti delle tipiche storie giapponesi e propone il classico plot fatto di nobili, meno nobili e demoni che si scontrano in mistici intrecci nel pieno dell'era feudale del sol levante. Aspettatevi dunque fanciulle in kimono e guerrieri armati di cappello di paglia e lancia, più tutta la carrellata di poteri e creature magiche che da sempre contornano queste produzioni.

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A dare il via alle danze è il sacrificio della principessa Sakuya da parte della madre, per evitare che il Monte Fuji, anch'esso immancabile nella tradizione giapponese, si produca in una rovinosa eruzione. Sakuya riesce però a salvarsi e a partire per il viaggio che la porterà a conoscere le motivazioni del gesto e molto altro ancora.

Il monito quindi è chiaro fin da subito: God Wars non attrae chi non ama lo stile giapponese. Ci sono infatti tutti gli elementi tipici: narrativa che procede in stile visual novel, tonnellate di statistiche per ogni personaggio, mappa divisa in un tabellone con il percorso da seguire, negozi e punti di interesse vari. Chi infatti ha giocato e probabilmente amato saghe come Final Fantasy Tactics riconoscerà tutto questo al volo, senza neanche bisogno di un tutorial per muoversi a proprio agio e affrontare le prime battaglie.

Il problema però è che la qualità generale di trama e direzione artistica non possono certo competere con quella che è una delle colonne portanti dei giochi di ruolo strategici. Ben pochi effettivamente possono battersela con il tratto di Amano e la penna di Matsuno. Il livello generale è piuttosto basso anche senza scomodare i re dal trono: personaggi poco caratterizzati (ma Kuma lo vorremmo come animale domestico), scene blande e solo qualche sussulto nella trama.

Giappone feudale, nobili e demoni. Tutto scontato, tranne Kuma!

Elementi della storia a parte, anche scendendo sul campo di battaglia il discorso non cambia. La scelta di rappresentare tutto in tridimensionale ha una buona resa sui personaggi in stile super deformed che sembrano simpatici pupazzetti (vogliamo quello di Kuma!), ma dà un'impressione alquanto scarsa nei territori, squadrati e dalle texture a risoluzione alquanto bassa. Quello che si può appuntare quindi a God Wars è la sensazione generale che non colpisce il giocatore, una mancanza di originalità che non lo fa differenziare ed emergere dallo stile di un qualunque altro titolo giapponese. Senza ombra di dubbio fa più bella figura su PSVita che sullo schermo di casa.

La mancanza di originalità si riscontra anche nel gameplay di gioco, che non presenta particolari meccaniche particolarmente nuove o molto differenti dai già citati capolavori del passato. Quello che però deve fare, God Wars lo fa bene. È uno strategico completo, completo di tutte le variabili che l'appassionato si aspetta e su cui si divertirà a smanettare per tanto tempo fino a trovare la combinazione di ruoli e specializzazioni e formare il team perfetto.

Ogni specializzazione ha diverse declinazioni per tutti i combattenti, garantendo longevità e giusta progressione dall'inizio alla fine. Non è adatto infatti a chi vuole spendere poco tempo alla preparazione della battaglia: in God Wars la curva della difficoltà è subito ripida, in ogni scontro si parte in svantaggio numerico e le scelte da fare sono da ponderare valutando tante variabili.

Le meccaniche sono prese a piene mani dai grandi del passato strategico. C'è anche qualcosina di nuovo.

La vittoria si suda e per gli amanti del genere è sicuramente un lato più che positivo. Positiva anche la dislocazione dei vari check point sulla mappa, che permettono di avventurarsi nel grinding grazie a compiti che possiamo accettare nei templi e agli shop dove perdere pomeriggi a comparare ogni unità delle statistiche di armi, armature e amuleti vari.

God Wars Future Past è quindi un titolo adatto a chi ama il genere dei giochi di ruolo strategici ed a turni, che hanno probabilmente già completato decine di volte serie come Final Fantasy Tactics, Tactics Ogre e Disgaea e passeranno sopra all'anonimità del character design e della trama solo sufficiente pur di spremere di nuovo le meningi per ottenere la vittoria con l'ultimo quadratino di vantaggio. Se lo siete e volete togliere un po' di polvere alla PSVita per la prossima corsa in autobus, può fare al caso vostro.

7 / 10
Avatar di Michele Sollazzo
Michele Sollazzo: Provenendo dalla leggendaria regione del Molise, non poteva fare a meno di vivere avventure in mondi virtuali. Dopo un'infanzia vissuta tra gli arcade dei bar diventa adulto firmando petizioni per far uscire Shenmue 3. Ora è passato a Outcast 2.

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God Wars

PS4, PlayStation Vita

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