Godfall - recensione
Una caduta che di divino ha ben poco.
Annunciato nel corso dei Game Awards dello scorso anno, Godfall è stato il primo titolo a far intendere cosa, potenzialmente, ci saremmo dovuti aspettare da questa ormai giunta next gen.
Si tratta di un action RPG in terza persona, con meccaniche looting e un sistema di combattimento melee; Con la sua ambientazione high-fantasy, Godfall mette in scena la missione di vendetta e rivalsa di Orin, un potente guerriero valoriano che, sconfitto ed esiliato dal suo ambizioso fratello Macros, dovrà eliminare tutti gli alleati del proprio avversario e impedirgli di portare a termine il Rituale di Ascensione che lo renderebbe un dio, condannando il mondo al caos e alla distruzione.
Come è facilmente intuibile già da questa introduzione, la narrazione di Godfall non è proprio il punto di forza della produzione. La scrittura degli eventi è assai semplice e la caratterizzazione dei personaggi talmente piatta e banale da far sperare costantemente in un colpo di scena che ribalti la piattezza delle situazioni... il quale, purtroppo, vi anticipiamo non arriverà mai; al confronto, anche la scrittura ormai anzianotto God of War del 2005 appare come quella di un thriller psicologico dalle mille sfaccettature.
È praticamente impossibile empatizzare o anche solo interessarsi minimamente alle emozioni provate da Orin, come anche quelle delo scarno cast di supporto, che spesso tenterà, senza troppo successo, d'intavolare conversazioni "spiegone", soprassedendo alle laconiche (e a volte anche scortesi) risposte del protagonista.
L'assenza di volti - e dunque espressioni facciali - è un ulteriore limite all'immedesimazione; dulcis in fundo, anche una meccanica di gioco concorre a minare il coinvolgimento dello spettatore nelle vicende a schermo. Ci riferiamo alle Valorpiastre, le dodici armature donate dagli Arconti ai migliori guerrieri valoriani.
Equipaggiare Orin con un'armatura femminile ne cambierà la voce, ma non il nome o il genere: si creeranno quindi situazioni molto strane, in cui un'ancheggiante Orin verrà definita "fratello" di Macros... ma, al di là di questa strana scelta narrativa (che rimane comunque lorewise, vista la natura magica e divina delle Valorpiastre) è proprio la mancanza di carattere del personaggio principale a renderlo, così come le vicende che lo riguardano, piuttosto dimenticabile. Sostituita la sua armatura dopo il primo cambio obbligatorio di trama, infatti, non sentirete mai la sua mancanza e potreste trovarvi a proseguire e terminare il gioco senza più rivederla, complici anche le sue abilità passive poco incisive nella creazione di una build.
Godfall vanta comunque un codex e un design piuttosto curati: è infatti possibile scoprire il folkore del mondo di gioco, le origini delle diverse creature e persino recuperare in giro per i mondi le pagine di diario dei due fratelli, per scoprire alcuni retroscena sulle loro motivazioni. La combinazione di raytracing e 60fps regala un colpo d'occhio magnifico e una grande reattività dei comandi: come vedremo tra poco, infatti, Godfall risulta molto più dinamico di quanto fosse apparso nei gameplay trailer. Non aspettatevi combattimenti sulla falsariga di Devil May Cry, ma le minacce che si andranno ad affrontare offriranno sempre un adeguato livello di sfida e divertimento.
Il protagonista ha a disposizione dodici Valorpiastre, armature speciali legate alle costellazioni e al potere degli Arconti. Ognuna ha un'abilità passiva unica, una Furia dell'Arconte con effetti specifici e una formazione di slot in cui inserire gli Aumenti, ovvero dei perk che aumentano determinate statistiche e, nel caso degli Aumenti più rari, aggiungono anche effetti secondari positivi. Pur offrendo ciascuna una differente affinità elementale e/o di tipo di danno, comunque, la scelta della Valorpiastre non influisce sulle prestazioni in combattimento tanto quanto la potenza del resto dell'equipaggiamento, per cui è piena facoltà del giocatole quella di anteporre l'estetica alla funzionalità e indossare l'armatura che ritiene più bella e luccicante.
Una volta accesa la Forgia, il giocatore potrà anche potenziare i singoli equipaggiamenti per aumentarne l'efficacia, o persino incantarli per incrementarne il livello di rarità. Ovviamente, questo richiederà risorse, recuperabili grazie alle varie cacce e sfide. L'uso delle abilità di armi, scudo e personaggio permette anche d'infliggere status alterati ai propri avversari: oltre ai classici DoT di veleno e scottatura, gli attacchi di Orin potranno causare Frangianima, che consiste in un danno accumulato eseguendo mosse specifiche e che può essere rilasciato con un unico colpo pesante, e Breccia, ovvero un temporaneo stordimento che interrompe i movimenti del bersaglio e abbassa le difese.
Il combattimento di Godfall richiama non poco quanto già visto nel God of War di Santa Monica del 2018, ma senza limitarsi a copiare: grazie a comandi intuitivi, animazioni curate e una grande varietà di azioni eseguibili, gli scontri del gioco regalano sempre soddisfazioni, anche per merito di una buona implementazione del controller DualSense.
Godfall permette di equipaggiare fino a due armi diverse, alternabili senza restrizioni nel corso delle battaglie. Orin combatterà con spade, spadoni, lance, martelli e pugnali e ognuno di essi avrà il proprio moveset e mosse speciali; a questo si aggiungono le abilità legate al personaggio, come l'assorbimento di energia dall'avversario e la Furia dell'Arconte, molto simile per funzionamento alla Furia di Sparta di God of War, ma con piccole varianti legate alla Valorpiastre equipaggiata. Interessante anche la possibilità di piazzare uno stendardo, che crea un'area all'interno della quale si attiveranno temporaneamente effetti difensivi od offensivi.
Il mondo di gioco è suddiviso nei tre Regni di Terra, Acqua e Aria, a cui probabilmente se ne aggiungeranno altri con l'arrivo del contenuto aggiuntivo nel 2021. Ciascun Regno presenta nemici specifici per aspetto e moveset e anche gli obiettivi delle cacce, pur essendo versioni "potenziate" di alcuni avversari di quel mondo, offriranno ciascuno una sfida unica e divertente. Stesso dicasi per le bossfight, certamente non numerose come avremmo sperato, ma tutte caratterizzate da meccaniche uniche e con alcune spietate aggiunte nella loro versione "ascesa" all'interno delle Pietre del Sogno. I modelli di ogni avversario avranno ognuno una voce del codex dedicata, con un breve background sulle loro origini e qualche suggerimento tattico per sconfiggerli in combattimento.
Godfall prevede diversi tipi di missioni: quelle di trama, obbligatorie per la conclusione dell'avventura, con dialoghi e filmati; le cacce, durante le quali appariranno nemici unici come boss da affrontare e sconfiggere per ottenere premi; la torre delle prove, ovvero una modalità a ondate in cui eliminare orde di avversari a difficoltà crescente, con bonus e malus variabili di partita in partita; infine, ovviamente, i boss, duelli in arene speciali che vedranno Orin fronteggiare il tirapiedi di Macros di turno.
Godfall offre bossfight divertenti, piuttosto diversificate fra loro e tutte con meccaniche uniche; stesso dicasi per le cacce e per la torre delle prove, la modalità che più ci ha convinti e divertiti. Anche i nemici più comuni riescono a essere divertenti quando affrontati in gran numero, a maggior ragione nel caso in cui si stesse giocando in cooperativa con uno o due amici; inoltre, l'atmosfera dei vari regni è sempre fotograficamente perfetta.
Ben lontane dalla perfezione sono però le missioni di trama e free roaming: da una parte, avremo missioni che obbligano il giocatore a correre da un punto all'altro della zona per uccidere i mostri A, B e C e sbloccare il mostro D che aprirà il passaggio per il prossimo obiettivo, il tutto ripetuto identicamente per tre reami e senza uno stralcio di dialogo minimamente interessante ad accompagnare l'eccidio della fauna locale; dall'altra, la ricerca di attività opzionali, che si limiteranno però alla ricerca di sparuti scrigni in giro per la mappa, da aprire superando una piccola sfida. Inoltre, il loot ottenibile esplorando non avrà nulla di speciale rispetto a quello delle altre attività, il che rende il free roaming controproducente, dato che con lo stesso investimento di tempo sarà possibile accumulare ben più esperienza ed equipaggiamento con altri tipi di missioni.
Terminata la campagna, il giocatore ha accesso alla Torre delle Prove Ascesa e alle Pietre del Sogno: la prima equivale a una versione più difficile (molto, più difficile) dell'originale Torre delle Prove; la seconda presenta delle sfide suddivise in round, al termine dei quali si affronterà uno dei boss della storia, ma con salute e danni maggiorati, oltre alcune mosse aggiuntive. Entrambe le modalità offrono un ottimo livello di sfida e danno luce a quelli che, tutto sommato, sono buone scelte di gameplay e boss design, calate purtroppo in una campagna slavata e priva di mordente.
Il notevole colpo d'occhio di Godfall ha un pesante prezzo da pagare. Abbiamo già discusso della pesantezza del titolo nella sua versione PC ma anche la versione console non è esente da problemi: nel caso foste giocatori abituati a sessioni di breve durata, potreste non andare incontro ad alcun rallentamento, ma nel corso delle nostre oltre venti ore di gameplay, abbiamo notato stuttering, cali di frame e veri e propri freeze di qualche secondo in misura crescente, proporzionali al tempo trascorso in partita; chiudendo e riavviando il software, il problema scompariva, per poi ripresentarsi gradualmente a partire da circa un'ora di gioco. Fortunatamente si tratta di un problema bypassabile, ma non per questo meno grave, oltre che indice di una discutibile ottimizzazione hardware.
Pur nascendo come prodotto singleplayer, Godfall ottiene solo valore aggiunto nel caso in cui venga vissuto in cooperativa con altri giocatori. È possibile infatti affrontare le sfide del titolo in compagnia di altri due guerrieri, a patto che questi si trovino nella lista amici dell'host. Il gioco prevede un automatico ribilanciamento degli equipaggiamenti dei partecipanti in relazione alla missione scelta da chi ospita la partita, per garantire a tutti un'esperienza equilibrata... stesso purtroppo non si può dire del framerate, che durante le sessioni online scende ben sotto i 60fps e risulta estremamente instabile.
Godfall è un'esperienza di media durata, visivamente gradevole e con un gameplay reattivo e dal buon livello di sfida; purtroppo, la narrazione è mediocre e il sistema di gioco appare quasi del tutto privo di carattere, il che rende il gioco un apripista poco più che sufficiente per la nuova generazione videoludica. Non resta che sperare che i futuri aggiornamenti ed espansioni possano, in qualche modo, limare le maggiori ruvidità di questa nuova, ma pavida ip.