God's Trigger - recensione
Un top-down shooter adrenalinico e divertente, soprattutto in co-op.
Visuale dall'alto, tanta azione con due personaggi intercambiabili, schizzi di sangue come fosse un film di Tarantino: questo è God's Trigger, un top-down shooter pubblicato da Techland e sviluppato da One More Level. Non è di certo il primo del suo genere, che è abbastanza affollato e conta di titoli molto conosciuti come Hotline Miami, ma apporta diverse novità all'approccio agli scontri.
Il giocatore controlla Harry, un angelo caduto, oppure il sexy demone Judy, esiliata sulla Terra. Devono "semplicemente" fermare l'apocalisse e i suoi quattro cavalieri, nella maniera più brutale possibile, per poi arrivare al Paradiso e sistemare le cose. In effetti non è proprio una passeggiata di salute: la storia di fondo è praticamente abbozzata, come un B-movie d'azione, fa quindi da pretesto ad un gameplay pieno di esplosioni e nemici fatti a pezzi.
Durante le concitate sparatorie e scontri si può passare da un personaggio all'altro, ognuno con le proprie abilità specifiche, poteri che trasformano l'azione in una danza letale. L'angelo Harry è dotato di spada, con un raggio d'azione molto limitato, mentre Judy ha una catena che può colpire a una distanza leggermente più elevata.
Durante l'azione frenetica si possono comunque raccogliere dai nemici caduti una lunga serie di armi: ce ne sono decine, tra cui tubi, pistole, fucili e molto altro. Ci sono anche diverse abilità molto particolari: Harry può ad esempio utilizzare l'invisibilità in alcuni frangenti (o deflettere i colpi con la spada), mentre Judy per un breve lasso di tempo può possedere i nemici. Questi sono solo alcuni esempi delle tantissime abilità a disposizione, che in alcuni punti sono indispensabili per procedere e possono essere migliorate grazie a un sistema di progressione, con cui interagire ad ogni fine livello.
God's Trigger può essere giocato totalmente in singolo con la campagna dedicata, ma dà il meglio di sé con la co-op locale. Qui si sente proprio l'adrenalina dei giochi arcade che si giocavano nei bar degli anni '90. Dopo una breve introduzione alla storia fatta di disegni e voce narrante dei protagonisti, si passa subito all'azione: bisogna scappare dal Purgatorio.
Ogni livello ha una sua struttura, sempre più complessa, di spazi aperti o stanze più o meno grandi, dove si annidano i nemici tra angeli e demoni. Bisogna avanzare studiando prima la situazione, dato che l'entrata avventata in una stanza porta quasi sicuramente al game over. Questo avviene spesso, dato che si tratta di un titolo molto incentrato sul trial&error, ma il passaggio dalla morte a un nuovo tentativo è praticamente istantaneo.
Si muore appena si viene colpiti, ma un attimo dopo si è di nuovo al centro dell'azione. God's Trigger è praticamente una corsa brutale, tra uccisioni anche di massa ed enigmi più o meno difficili. Non risulta quasi mai frustrante, se si utilizzano sapientemente le abilità a disposizione, ma sicuramente non è adatto a chi la vuole vinta troppo facilmente.
Si procede quindi evitando i proiettili da più direzioni, azionando marchingegni per uccidere i nemici o incontrando boss di fine livello, più o meno grossi, da cui imparare i movimenti e gli attacchi per riuscire a colpirli nel momento giusto. L'estasi del coordinamento arriva però durante le partite in cooperativa con un amico grazie al multiplayer in locale. Ognuno dei due giocatori deve svolgere un'azione determinata per avanzare, ma chiaramente ci sono più approcci. Ad esempio si può far attraversare a Judy una porta chiusa, fare il giro per prendere i nemici da un lato inaspettato, mentre Harry si intrufola con la sua invisibilità e coglie i malcapitati di spalle con un'uccisione furtiva. Lo portare a termine queste strategie, anche in single player, dà sicuramente molta soddisfazione.
Certamente la co-op aggiunge più lentezza all'azione, dato che bisogna relazionarsi con l'altro giocatore, mentre in singolo si possono alternare liberamente i due protagonisti. In due invece è più soddisfacente inanellare varie combo di uccisioni, grazie magari a nuove abilità acquisite dopo aver portato a termine un livello.
Graficamente il titolo non è di certo un capolavoro, ma fa il suo dovere: i modelli poligonali non sono complessi se visti da vicino (la telecamera difficilmente si avvicina), ma funzionali all'azione adrenalinica e molto chiari sull'area di gioco vista dall'alto. Permangono alcuni difetti tecnici, come una bassa risoluzione durante le brevi cut scene di introduzione ai livelli, oppure la difficoltà di attivare il sistema di puntamento sui nemici durante la co-op. In generale però tutto scorre velocissimo e non si notano rallentamenti di sorta. Il sonoro è invece molto presente, con tracce che ben sottolineano l'azione.
Il gioco in sé non è difficilissimo e il sistema di checkpoint è abbastanza generoso, mentre se si muore si comincia dal punto esatto del game over. God's Trigger va preso così com'è: una trama volutamente superficiale, tantissima azione, in molti frangenti anche ragionata, ma soprattutto può essere riassunto con due semplici parole: divertimento sfrenato.