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Gran Turismo e i suoi 25 anni di guida

Ripercorriamo la storia del brand, tra incredibili traguardi ma anche clamorosi tonfi.

Sembra incredibile ma sono passati venticinque anni dalla prima apparizione di Gran Turismo, titolo che ha cambiato per sempre il concetto di racing game. Dopo sei capitoli ufficiali e qualche spin-off e, con l'arrivo di Gran Turismo 7, ripercorriamo insieme la storia di una saga che in questi anni ci ha tenuto compagnia per tante ore, costellata di innumerevoli traguardi, ma anche di clamorosi tonfi.

Tutto comincia con il primo Gran Turismo, una vera e propria rivelazione. Creato come esclusiva Sony da Polys Entertaiment, quella che poi sarebbe divenuta Polyphony Digital, Gran Turismo si presentò come un gioco rivoluzianario sotto tanti punti di vista, innovazioni dovute a Kazunori Yamauchi, storico producer del gioco.

Diventato presidente di Polyphony, dopo aver creato il suo primo videogioco, Motor Toon Grand Prix, Yamauchi ha seguito il sogno di creare il miglior gioco di auto della storia, diventando una figura importante nel settore automobilistico a livello mondiale e con una via a lui dedicata a Ronda (Spagna) chiamata "Paseo de Kazunori Yamauchi".

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Come detto poc'anzi, diverse furono le innovazioni a cominciare dall'introduzione di una vera e propria carriera denominata "Modalità Gran Turismo" che affianca la classica modalità arcade: oltre alle classiche gare e campionati, si aveva la possibilità di vivere un rapporto speciale con le proprie auto ma anche la struttura non era da meno, con la conquista obbligata di patenti per poter accedere agli eventi più prestigiosi.

Anche graficamente era un gradino sopra i concorrenti, con tanti elementi su schermo e ottima effettistica, ma le auto erano le vere protagoniste del gioco: realizzate con 300 - 500 poligoni, vantavano un dettaglio incredibile anche nell'uso dei materiali che, finalmente, rendevano la vernice metallizzata e riflettente, dando un tocco di realismo in più. Realismo, anche nel gameplay, che si percepiva grazie all'uso totale del Dualshock: quindi addio ai tasti direzionali e controllo adibito alla levetta analogica che permetteva maggior precisione di sterzata, con vibrazione ottimizzata a dovere. Tutto questo fu la svolta decisiva per i giochi di guida che, da questo punto in poi, non furono più gli stessi.

L'inizio di una corsa tribolata.

Due anni dopo Gran Turismo 2, con due caratteristiche particolari già a partire dalla confezione: la prima, che i CD erano due, uno rosso interamente dedicato alla modalità Arcade e uno blu interamente dedicato alla modalità "Gran Turismo". L'altra particolarità è che gli stessi dischi odoravano di pneumatici consumati - o almeno così c'era scritto. Questa suddivisione ha permesso di aumentare considerevolmente tutto ciò che era presente nel primo capitolo, a cominciare dalle auto numero di piste, eventi e tutto il contorno come musiche e soprattutto qualità grafica.

Tra le novità più significative vi è l'introduzione di gare su sterrato e alcuni circuiti reali come Laguna Seca. Fu introdotta anche la possibilità di utilizzare le proprie auto nel garage nella modalità arcade così da sfidare o scambiarle con un proprio amico. Anche le gare endurance venivano decisamente aumentate sia per numero che per durata, arrivando a correre anche per più di due ore filate e senza la possibilità di salvare a gare in corso. Gran Turismo e Gran Turismo 2 sono, insieme a Final Fantasy VII, i videogiochi più venduti per PSX/PS-One, risultando apprezzatissimi ancora oggi.

Impatto grafico all'avanguardia per l'epoca.

Siamo al primo salto generazionale per questa saga e Gran Turismo 3 approda su PlayStation 2 nel 2001 con il sottotitolo "A-Spec". Ma vi siete mai chiesti perché A-Spec? Yamauchi aveva in mente di portare nei negozi un GT diviso in due, uno denominato per l'appunto A-Spec e l'altro, chiamato B-Spec. Questo sarebbe dovuto essere una sorta di Gran Turismo strategico, indirizzato verso la gestione dai box. Non vide mai la luce, fino al quarto capitolo almeno.

Ma prima di GT3 i lavori vertevano su un altro gioco, Gran Turismo 2000: quest'ultimo doveva essere la punta di diamante nel lancio della nuova console ma si rivelò un vero e proprio buco nell'acqua, presentando caratteristiche di molto sotto le aspettative. Lavoro comunque servito per studiare al meglio il nuovo hardware e sfornare così il primo capitolo della nuova generazione. Sul piano delle vetture si scendeva clamorosamente a circa 150 ma ottimamente realizzate sul piano poligonale contando su circa 5000 poligoni.

Anche sul piano del gameplay le cose cambiarono, con auto decisamente più reattive e difficili da controllare, soprattutto una volta superate certe soglie di potenza. Le modalità, anche qui affinate, vedono una più corposa e rivista Modalità Rally, nuove patenti e tantissimi eventi a disposizione. Gran Turismo 3 è uno dei titoli più controversi della saga e sintomo che qualcosa cominciava scricchiolare.

Con l'entrata in scena di un concorrente come Forza Motorsport, il fiato sul collo comincia a sentirsi e Polyphony lavorerà sodo per creare probabilmente il miglior capitolo della saga. Ma, prima di quello, uscirà dal cantiere Gran Turismo Concept, un estensione di GT3 in tre versioni: 2001 Tokyo, 2002 Tokyo-Seul e 2002 Tokyo-Ginevra. Il gioco, lanciato nel 2002, fu venduto in tutto il mondo, tranne che negli USA, e conteneva principalmente concept car presenti ai vari saloni, come il prototipo della Nissan GTR, e altre vetture non comprese nel capitolo principale.

Nonostante tutto, Gran Turismo 3 fu un successo incredibile.

Nel 2003 gli scricchiolii cominciano realmente a palesarsi, con Polyphony Digital che decide improvvisamente di posticipare l'uscita di Gran Turismo 4, sostituendolo con un contentino chiamato Gran Turismo 4 Prologue: con 64 vetture è una modalità multiplayer via Lan, questo rappresenta un'anticipazione di quello che avremmo visto nel 2005.

Esce finalmente Gran Turismo 4, probabilmente il miglior capitolo della saga, con tutto quello che un amante dei motori possa chiedere. La prassi del gioco non cambia, ma si è avvolti dall'eccellente qualità raggiunta in ogni dettaglio, dalle auto, alle piste e da tutta la componente grafica, forse la migliore vista su PS2. Come già anticipato entra in scena la Modalità B-Spec dove vestiamo i panni di un manager, in cui daremo ordini al pilota, gestendo il suo ritmo nel corso della gara, controllando i valori di benzina e il consumo delle gomme, indicando anche il momento ideale per rientrare ai box.

Entrata ai box che presentano una novità gradevole come i meccanici presenti nei cambi gomme e rabbocco di carburante con fermate trasformate da passive ad attive, potendo gestire un maggior numero di parametri, influenzando la condotta gara. Molte novità sul piano dei contenuti con circa 700 auto presenti e l'inserimento di molti circuiti reali come il Nürburgring Nordschleife e il Circut de La Sarthe dove si disputa la 24 Ore di Le Mans. Proprio queste piste saranno protagoniste delle gare di durata più lunghe, di ben 24 ore filate, dove la modalità "B-spec",diventa fondamentale per completarle.

Per dovere di cronaca, bisogna segnalare anche Gran Turismo Online, uscito nel 2006 solamente in Giappone e Corea del Sud, per cominciare a saggiare le potenzialità del multiplayer che sarà introdotto col quinto capitolo.

Un capolavoro tecnico su PlayStation 2.

Sempre nel 2006, arriva l'assaggio di nuova generazione con Gran Turismo HD Concept, una sorta di piccola demo in grado di mostrare le potenzialità del nuovo comparto tecnico. E' qui che vi è l'ingresso della Ferrari. Tutti ormai aspettavano l'imminente annuncio del nuovo Gran Turismo 5 su PlayStation 3, ma qualcosa andò storto. Due anni dopo ancora un posticipo ma mitigato da Gran turismo 5 Prologue, una corposa anticipazione di quello che avremmo visto nel gioco completo. Entrarono in scena l'online e i 1080p a 60 frame per secondo, ma non bastarono a colmare il desiderio di mettere mano sul nuovo capitolo. Gli anni passarono, nel frattempo uscirono due Forza Motorsport e addirittura un Gran Turismo per PSP, con i fan che cominciava a chiedersi se valesse ancora la pena aspettare. Dopo un ulteriore posticipo, nel 2010, uscì il tanto atteso Gran Turismo 5: un disastro.

Il progetto più ambizioso e costoso di Yamahuchi & Co, vide finalmente la luce ma qualcosa non andò nel verso giusto: tutto era basato sul compromesso. Moltissime vetture - circa 1000 - ma solo 200 realizzate come nuova generazione pretende, mentre il resto era semplicemente trasposto da Gran Turismo 4 con qualche piccolo miglioramento. Il comparto tecnico era di alto livello, con ottimi effetti luce, materiali e texture, ma si notava su almeno la metà dei contenuti; infatti molte piste avevano una scarsa resa in termini grafici, e non si poteva non notare l'eccessivo aliasing e tearing durante la pioggia e intorno alle auto, soprattutto sulle ombre.

L'online funzionava abbastanza bene, ma mancavano classifiche online, matchmaking e una forma di ricompensa per le gare vinte. Altri aspetti negativi risiedevano nella fisica, che rimaneva molto permissiva nonostante GT5 avesse mire simulative. Problemi anche nel bilanciamento di alcuni elementi, come il prezzo delle modifiche che rimaneva lo stesso per qualunque vettura, dalla 500 alla Ferrari 599.

Mazda LM55 Vision Gran Turismo.

Ma esistono anche risvolti positivi: Gran Turismo 5 era immenso, con nuove licenze come Nascar, Super GT, WRC, ciclo giorno/notte e meteo variabile. Gran Turismo 5 pagò il burrascoso sviluppo, con la sensazione che la mole di contenuti non sia stata rifinita, portando questa saga ai livelli più bassi di sempre. Innumerevoli patch hanno portato il titolo addirittura alla versione 2.0 ma fu come costruire un grattacielo sulla sabbia.

Nel 2013 arriva Gran turismo 6, forse il "vero" Gran Turismo 5. Sostanzialmente ne è l'evoluzione finale ma con qualche novità interessante a cominciare dalla fisica, completamente rivista, che vede ora comportamento di sospensioni, gomme e, in generale, la dinamica della della vettura, decisamente migliorato avvicinandosi così a una simulazione più accurata. Di fatti, le diverse condizioni dell'asfalto si fanno sentire con maggior vigore e finalmente gestire la vettura richiede maggiore attenzione. Le migliorie non si fermano qui, con componente online pronta, menù più funzionali, molte più vetture Premium e un deciso miglioramento grafico delle vetture Standard.

Novità importante è il legame instauratosi tra Polyphony Digital e famose case costruttrici, quali Mercedes, Lexus, Nissan e tante altre, con la creazione di apposite concept car per GT6 denominate Vision. Quest'ultimo capitolo dunque, nel bene e nel male, è una vera enciclopedia dell'automobile, un canto d'amore per tutti gli amanti dei motori e ma da un punto di vista puramente giapponese: una collezione smodata di auto e tracciati e poco importa se la qualità di questi contenuti è altalenante.

Il maestro Kazunori Yamauchi.

Mentre l'attesa per Gran Turismo 7 comincia a farsi sentire, arriva qualcosa di diverso: Gran Turismo Sport, un altro traguardo per Yamauchi, avendo stretto un importantissima collaborazione con la FIA, organizzando tornei ufficiali e-sport. Rimasero però alcune perplessità al lancio, come il numero di vetture e la sua natura fin troppo ibrida tra single e multiplayer. Dopo molti aggiornamenti GT Sport seppe risorgere ma ora è finalmente il turno di Gran Turismo 7.

Un ritorno alle origini, a quella carriera dimenticata col passaggio a PlayStation 3 e mai dimenticata dai fan. Benché titolo cross-gen regala un gran colpo d'occhio e ancor di più si avverte l'amore per il mondo della auto di Kazunori Yamauchi. La sua visione autoriale però ne è paradossalmente anche un freno, granitico sulle alcune scelte che vietano alla serie un vero salto evolutivo.

Ma siamo giunti però alla fine di questo lungo viaggio. Gran Turismo ha sicuramente segnato profondamente i racing game con tutto quello che vediamo e giochiamo in questa derivato dal sogno di un uomo che, spinto dalla sua passione, ha creato qualcosa di unico e così potente da interagire con le vere case costruttrici. Nonostante i passi falsi, si è sempre notata la volontà di rimboccarsi le maniche, cercando di migliorare il proprio prodotto. Non sarà più "the real driving simulator" ma rimane comunque una pietra miliare dell'industria.