Gran Turismo 6 - review
Yamauchi si evolve ma non disdegna il passato.
Finalmente ci siamo. A Polyphony sono serviti ben tre anni di sviluppo per far uscire il sesto episodio della saga di Gran Turismo, l'ultimo dell'era PlayStation 3. Tre anni in cui il team ha lavorato senza sosta per cercare di realizzare il gioco di guida perfetto per i fan della saga, forte di una serie di interventi apportati proprio per mettere a frutto le critiche costruttive raccolte da GT5 in tanti anni di onorata carriera.
Il risultato finale è all'altezza delle aspettative? In parte. Nonostante l'impegno e l'innegabile passione di Yamauchi e del suo team, infatti, sono molti i punti tipici di Gran Turismo a non essere stati toccati o ad essere stati modificati in modo solo marginale.
D'altra parte stiamo parlando di una serie che in tutto ha piazzato oltre 70 milioni di copie, ben 11 milioni quelle di GT5, un risultato che spingerebbe chiunque a pensarci due volte prima di cambiare direzione. E Gran Turismo 6 sa esattamente che strada seguire, visto che nonostante alcuni interventi apprezzabili continua imperterrito a rimanere ancorato ad elementi apparentemente irrinunciabili, a dispetto delle richieste dei fan.
In particolar modo ci riferiamo alle collisioni tra le auto, anche stavolta gestite in modo tale da permettere sorpassi con effetto rimbalzo o, peggio ancora, lo sfruttamento dei guardrail per aggiustare traiettorie errate senza per questo perdere troppo terreno nei confronti dei diretti rivali.
Sì, avete letto bene. Dopo tanti anni l'effetto muro di gomma è ancora lì e non vuole saperne di lasciar evolvere una serie che, nonostante tutto, vanta un modello di guida intrigante e particolarmente apprezzato da milioni di appassionati.
Durante i tre anni di sviluppo che hanno portato alla nascita di GT6, Yamauchi ha ritoccato alcuni elementi della fisica e del comparto grafico col chiaro obiettivo di rinfrescare un'esperienza che sotto alcuni punti di vista iniziava a sentire il peso degli anni.
"Il risultato è un modello di guida più raffinato, dove sospensioni e pneumatici trasmettono al giocatore sensazioni molto più vive e credibili che in passato"
Il risultato è un modello di guida più raffinato, dove sospensioni e pneumatici trasmettono al giocatore sensazioni molto più vive e credibili che in passato. Il pattinamento delle gomme sull'asfalto, la deriva in curva, le reazioni degli ammortizzatori ai dislivelli del terreno o a elementi rialzati come i cordoli, sono effettivamente cambiati in modo sensibile, a tutto vantaggio della qualità generale.
In particolar modo abbiamo apprezzato il livellamento (verso l'alto) della realizzazione delle vetture, al punto che lo stacco tra i veicoli Premium (quelli nel complesso più curati) e quelli Standard non è più drastico come in GT5.
In Gran Turismo 6 ogni auto vanta una modellazione poligonale all'altezza e anche se l'impegno profuso nella realizzazione dei veicoli Standard non è ancora paragonabile a quello che ha dato vita alle vetture più prestigiose, l'impatto generale è migliore rispetto al capitolo precedente. Peccato per la gestione dei danni, rimasta molto simile a quella poco convincente di GT5.
Sebbene in GT6 sia necessario tenere sotto controllo l'usura delle gomme e la quantità di benzina nel serbatoio, infatti, le deformazioni della carrozzeria hanno un ruolo meramente estetico e non hanno ripercussioni sulla risposta delle vetture.
"Yamauchi e il suo team hanno cercato di spremere la console fino all'ultima goccia, cimentandosi in un rischioso gioco delle tre carte"
Dovendo realizzare uno degli ultimi titoli first-party della PlayStation 3, Yamauchi e il suo team hanno cercato di spremere la console fino all'ultima goccia, cimentandosi in un rischioso gioco delle tre carte per ottenere un impatto visivo globalmente superiore nonostante alcuni tagli rispetto al passato.
La qualità di alcune texture nei circuiti, per esempio, è inferiore rispetto a GT5, così come l'uso dell'anti-aliasing in alcuni frangenti specifici. Perfino il pop-up risulta globalmente più evidente durante i replay, in particolar modo per le ombre. Vista la tipologia di gioco, comunque, il problema più importante è legato alla presenza di lievi incertezze nel frame rate, che in qualche occasione (e su alcuni circuiti in particolare) tende a calare generando piccoli scatti nell'azione.
Queste lievi passi indietro, tuttavia, sono opportunamente bilanciati dal già citato motore fisico rinnovato e da una serie di importanti miglioramenti. Il primo, tecnicamente parlando, è quello relativo all'eliminazione del fastidioso tearing del capitolo precedente della serie. In GT6 l'immagine è decisamente più stabile e durante le nostre lunghe sessioni di gioco (con la console connessa via HDMI a 1080p) non ci siamo mai imbattuti in quel difetto specifico.
L'interfaccia generale, così come i caricamenti, sono stati snelliti in modo importante rendendo l'esperienza molto più fluida e godibile rispetto a quella di Gran Turismo 5, anche se è comunque necessario pazientare per periodi che oscillano dai 30 ai 60 secondi prima di ogni gara, a seconda del tracciato e della vettura selezionati. Anche sul fronte del sonoro sono stati compiuti diversi passi avanti, soprattutto con il rombo dei motori delle auto Premium.
"Il miglioramento tecnico più impressionante è quello legato alla nuova gestione dell'illuminazione e delle condizioni meteo"
Il miglioramento tecnico più impressionante, tuttavia, è quello legato alla nuova gestione dell'illuminazione e delle condizioni meteo. Con GT6 i Polyphony sono riusciti a infilare in una serie tecnicamente già molto ricca un sistema d'illuminazione dinamico e di condizioni atmosferiche variabili.
Nel gioco di corse di Sony è possibile partecipare a gare che iniziano alla luce del sole e si concludono a notte fonda, il tutto nell'arco di appena 5 minuti. Durante queste corse il giocatore è costretto a modificare in tempo reale l'approccio alla gara adattandosi al drastico calo di visibilità.
Il motore di gioco riesce a gestire in modo convincente tali passaggi, aggiungendo una buona dose di spettacolarità alle corse che contemplano situazioni di questo tipo. Allo stesso modo possono cambiare anche le condizioni climatiche e ci si può ritrovare a correre sotto a una pioggia scrosciante e su una pista bagnata. Da questo punto di vista Gran Turismo 6 riesce effettivamente a superare il rivale diretto, quel Forza 4 uscito su Xbox 360 e ancora oggi considerato da molti il miglior gioco di guida simulativo dell'attuale generazione.
Lo stesso, però, non si può dire di altri elementi. Oltre al già citato effetto muro di gomma, a ridimensionare Gran Turismo 6 è l'Intelligenza Artificiale dei piloti, ancora troppo remissiva per garantire una sfida all'altezza. Nonostante sia evidente quanto il team abbia cercato di risolvere la situazione, infatti, i piloti virtuali gestiti dalla CPU non riescono ancora a convincere nemmeno impostando l'aggressività ai livelli massimi.
"Non si ha mai la sensazione di essere scesi in pista contro piloti in grado di reagire adeguatamente allo svolgimento della gara"
Rispetto al passato capita di vedere con maggiore frequenza le auto rivali prendere traiettorie diverse da quella ottimale ma non si ha mai la sensazione di essere scesi in pista contro piloti in grado di reagire adeguatamente allo svolgimento della gara. Se a questo si aggiunge il fatto di poter ancora sfruttare i veicoli rivali come trampolini su cui rimbalzare durante i sorpassi a interno curva, capirete anche voi quanto la situazione sia rimasta analoga a quella di GT5.
Fortunatamente, però, stiamo parlando di un gioco che offre il meglio nelle gare contro il tempo e nelle sfide multiplayer, con un amico sulla stessa console (via split-screen) oppure online contro amici o piloti sconosciuti sparsi per il mondo. Il multiplayer permette di organizzare gare fino a un massimo di 16 giocatori contemporaneamente su pista, plasmando a piacimento il tipo di esperienza che si vuole vivere. Si potranno inoltre creare club automobilistici coi quali organizzare eventi privati e pubblici.
Si può scegliere il tracciato su cui gareggiare, la classe di vetture (lasciando libertà di scelta o impostando limitazioni di vario genere), il tipo di sfida e la sua intensità (rally, gara di kart, gara amichevole, gara intensa), le condizioni ambientali (ora del giorno e tempo atmosferico) e, soprattutto, quanti e quali aiuti alla guida possono essere utilizzati.
Le partite che abbiamo affrontato online ci hanno visti protagonisti di gare di ogni genere contro giocatori tedeschi, francesi, inglesi e di altri paesi europei e, salvo qualche caso, non abbiamo riscontrato fenomeni di lag particolarmente evidenti. Un discorso diverso dev'essere fatto invece per le gare che abbiamo seguito come semplici spettatori, che spesso risultavano scattose e poco godibili.
"Giocando online è anche possibile affrontare le sfide messe a disposizione dagli sviluppatori che verranno costantemente aggiornate dopo il lancio"
Giocando online è anche possibile affrontare le sfide messe a disposizione dagli sviluppatori che verranno costantemente aggiornate dopo il lancio. Per ora sono presenti tre semplici gare a tempo che richiedono di affrontare alcuni tracciati nel minor tempo possibile per ottenere in cambio stelle e crediti da aggiungere al bottino accumulato offline.
Il cuore di Gran Turismo 6 resta comunque la Carriera single player, che questa volta abbandona i livelli del pilota per affidarsi a una struttura a stelle. Ogni piazzamento, ogni record e ogni sfida superata viene premiata con un numero di stelle che varia da una a tre, a seconda del risultato ottenuto.
Accumulando stelle si sbloccano nuove sfide, raccogliendo al tempo stesso crediti utili ad acquistare nuove vetture e potenziamenti con cui perfezionare le auto a propria disposizione. Il meccanismo, inizialmente piuttosto guidato e lineare, lascia presto al giocatore la possibilità di plasmare la propria esperienza scegliendo quali auto acquistare e, di conseguenza, a quali sfide dedicarsi.
Come da tradizione si parte con le auto più modeste, quelle che potremmo guidare anche in città nella vita di tutti i giorni. Tra una Honda e una Clio si muovono i primi passi in un mondo fatto di gare a tempo, sfide per tagliare il traguardo al primo posto e, in perfetto stile Yamauchi, di prove bizzarre tutte da scoprire.
"È possibile salire a bordo di 1200 veicoli differenti per correre in 37 diverse location"
Mentre nelle gare tradizionali il gioco ammette un approccio selvaggio, lasciando l'utente libero di uscire di strada e di rimediare da solo agli errori nell'impostazione delle traiettorie, nelle missioni ogni minima imperfezione viene punita con la squalifica, costringendo a riavviare la sfida.
Questo accade, per esempio, nelle immancabili patenti (serie di 5 prove da completare per passare alla classe successiva) o nelle corse a tempo lungo brevi sezioni dei circuiti. Per la gioia di chi ama le sfide fuori di testa, inoltre, sono presenti varianti bizzarre in cui si devono abbattere alcuni coni stradali nel minor tempo possibile e perfino missioni ambientate sulla Luna, dove il giocatore viene messo alla guida dello storico Rover per l'esplorazione lunare con una gravità sei volte inferiore a quella terrestre.
Di sicuro non si può dire che Polyphony con Gran Turismo 6 si sia risparmiata coi contenuti, visto che è possibile salire a bordo di 1200 veicoli differenti per correre in 37 ambientazioni divise tra circuiti mondiali, cittadini e originali, per un totale di 100 layout. I primi, ovviamente, sono repliche esatte dei più celebri tracciati sparsi per il mondo, i secondi inseriscono circuiti veri e propri all'interno di alcune delle città più importanti mentre i terzi sono prodotti originali creati dagli sviluppatori. Non bastasse, con Vision Gran Turismo si potranno guidare i prototipi dei principali costruttori automobilistici, grazie ai quali prenderanno vita quei bolidi futuristici che di solito vediamo appena abbozzati su carta o esposti nei principali show automobilistici.
Da segnalare poi i cosiddetti Coffee Break, dei mini-game coi quali distrarsi durante la modalità Carriera e che offriranno sfide particolari come abbattere un certo numero di coni in un tempo prefissato o percorrere la maggior distanza con un solo litro di carburante.
Tra nuove proposte e graditi ritorni, gli appassionati avranno di che divertirsi con le piste di Gran Turismo 6. Le auto, così come le modifiche e i pezzi di ricambio, possono essere acquistati spendendo i crediti accumulati completando gli eventi della Carriera. Come ormai accade con molti giochi, tuttavia, anche in GT6 sono state inserite le tanto discusse micro-transazioni. Rispetto a quanto abbiamo già visto in Forza Motorsport 5 su Xbox One l'approccio di GT6 ci è sembrato meno bilanciato, viste le cifre da capogiro richieste per l'acquisto di alcuni contenuti specifici.
Come avevamo anticipato in apertura dell'articolo, Gran Turismo 6 apporta alcune importanti modifiche alla serie, senza però rinunciare all'anima che ha sempre caratterizzato l'opera di Yamauchi. Il titolo Polyphony trasuda passione ma non riesce a nascondere alcuni difetti storici ancora presenti, nonostante l'impegno profuso dagli sviluppatori per cercare di limarli.
In futuro, attraverso gli immancabili aggiornamenti a cui siamo stati abituati già con GT5, il gioco verrà modificato, bilanciato e ulteriormente arricchito con la modalità manageriale B Spec (già presente in GT5), l'editor dei tracciati, nuove auto, nuove piste e soprattutto la modalità che ci permetterà di rivivere la carriera di Ayrton Senna. Nel frattempo Gran Turismo 6 resta un ottimo episodio per i milioni di appassionati del franchise, ma non riesce a essere il miglior gioco di corse simulativo della current-gen.