L'aggiornamento di Gran Turismo Sport ci consegna il gioco che avremmo voluto fin dall'inizio - articolo
Il festival del grinding.
Il 22 dicembre, come regalo di Natale ai giocatori di Gran Turismo, e a 20 anni esatti dal giorno in cui il capostipite della serie fu lanciato in Giappone, lo sviluppatore Polyphony Digital ha rilasciato un grosso update per Gran Turismo Sport. A parte qualche musica natalizia per il menu realizzata col classico stile lounge-jazz che è ormai un marchio di fabbrica della serie, l'update ha aggiunto una dozzina di coloratissime nuove auto, compresa la leggendaria fuoriserie da strada Ferrari F40, l'iconico pulmino Wolkswagen Transport, e due modelli di Nissan Skyline GT-R (le eroine turbo dei '90 e '00 i cui successi e reputazioni sono dovuti ai grandi affari che rappresentavano), come tante altre vetture sportive giapponesi per la loro presenza nei giochi di Gran Turismo.
L'aggiunta più rilevante, comunque, è stata la GT League. Questa nuova modalità campagna rievoca fortemente l'esperienza classica single-player di Gran Turismo più di qualsiasi altra cosa presente in GT Sport. Infatti, con i nomi delle umili serie di gare come la Sunday Cup o la Clubman Cup, il riferimento è diretto al classico "CarGP" che impegnava in maniera predominante il tempo di gioco nei precedenti titoli della serie Gran Turismo. GT League è la modalità per correre contro avversari comandati dall'IA con i veicoli che avete collezionato nel vostro garage, è incentrata sulle auto da strada piuttosto che sulle auto da corsa e permette un livello piuttosto elevato di modifiche alle auto, il che equivale a dire che è possibile caricare la vostra auto di una quantità spropositata di cavalli comprando di fatto la vittoria della gara.
Questo mi suona come Gran Turismo e sarà musica per le orecchie di innumerevoli fan casual che pensavano (così come è successo a me) che il GT Sport incentrato sull'online non faceva per loro, o che avevano arricciato le sopracciglia, non senza un irragionevole scetticismo, vedendo la striminzita lista di auto, di tracciati e di attività single-player. Il Gran Turismo che conoscete e amate è tornato!
Beh, una specie. E potreste trovarvi a chiedervi se abbiate davvero sentito tanto una tale mancanza.
Prima di tutto, occorre sottolineare che, come tutti gli update gratuiti, GT League è un'aggiunta generosa e davvero benvenuta. Possiede il fattore nostalgia del grinding dei crediti ottenuti con la Mazda RX-7, 20 anni dopo il primo capitolo. Aggiunge una buona quantità di contenuti single-player che sono più strutturati, curati ed orientati al progresso rispetto alla modalità tutti contro tutti Arcade, e meno striminzita della modalità Missioni. Ma cosa più importante, vi fornisce qualcosa da fare con tutte le auto collezionate, in particolare le auto stradali che raramente possono essere utilizzate nell'online o in altre modalità single-player.
Non deve comunque essere scambiata per una modalità carriera in piena regola. È più una sorta di best of, con eventi di quattro tier differenti, ognuno dei quali non è composto di più di sei serie di gare. (Il terzo tier ha solo due serie di tre gare ciascuna). I tier sono sbloccati a seconda del vostro livello pilota, ma una sola run di ogni gara non vi garantirà i punti di esperienza necessari per sbloccare il prossimo. Se la vostra intenzione è quindi di giocare esclusivamente la modalità GT League, sarà necessario ripetere le stesse gare per progredire. Appare chiaro che non è stata pensata per essere giocata in questo modo, ovvero il modo in cui si giocavano alla vecchia maniera i vecchi Gran Turismo. È più una sorta di attrazione secondaria, da godere insieme alle corse online e alle altre (sottovalutate) modalità single-player di GT Sport.
In confronto a quelle altre modalità, non è così tanto entusiasmante da giocare. Ma non è questa la notizia, perché è stato così per Gran Turismo per molto tempo. Ricordo di aver dato a Gran Turismo (col senno di poi un grande gioco) una bella strigliata in una rivista 13 anni fa. Con Polyphony divenuta sempre più ossessionata nel costruire una libreria sempre più estesa di auto e tracciati in Gran Turismo, trasformandolo in una sorta di enciclopedia interattiva dell'automobile; il gioco richiesto per contenere tutte queste cose divenne una specie di magazzino: una struttura cavernosa piena di auto entusiasmanti, ma che sostanzialmente era ripetitivo nel design. Era in pratica una serie in cui i giri dei tracciati non terminavano mai, senza variazioni a parte le auto da guidare e l'IA degli avversari non era certo memorabile. I giochi più recenti della serie, specialmente Gran Turismo 6, hanno messo sul piatto tante cose più interessanti a cui dedicarsi, ma quell'immenso grinding era ancora il fulcro dell'esperienza (è ancora presente in Forza Motorsport, nato come un replicante di GT e divenuto presto il suo più acerrimo rivale su Xbox).
Questo è qualcosa che è andato perduto nelle comprensibili, ma in definitiva fuori luogo, lamentele per i tagli dei contenuti e delle opzioni single-player: Gran Turismo era diventato borioso, anacronistico e aveva un disperato bisogno di rimodernarsi. Le decisioni di Polyphony di preferire la qualità alla quantità, di snellirsi, focalizzarsi sulle gare emozionanti e sistemare la modalità online, rappresentavano tutti i coraggiosi e necessari passi da compiere. Erano necessari dei sacrifici, e alcuni di essi semplicemente non possono essere patchati per essere riproposti.
Un esempio significativo è qualcosa che potreste aspettarvi vada a braccetto con la GT League, ovvero il modding delle auto. GT Sport offre una versione estremamente semplificata del modding delle auto, che non include l'acquisto di parti come scarichi da gara da montare sul vostro veicolo. Invece si può semplicemente fare livellare l'auto espandendo le sue capacità, potendo solo regolare potenza e pesi a vostra discrezione (ciò può anche essere usato per depotenziare la vostra auto in modo da farla partecipare a serie di gare minori così come per potenziare auto più lente).
Questo è un approccio molto più abbordabile e meno esigente rispetto al vecchio modo di proporre questo genere di cose e combacia perfettamente con il sistema di "bilanciamento della potenza", che GT Sport ha importato dal modo reale del motorsport, utilizzato per mettere degli handicap alle auto e offrire così un'esperienza online livellata. Ma è anche meno divertente e coinvolgente privare completamente l'utente della possibilità di produrre le proprie build nel processo di modifica dell'auto. Nel contesto di GT Sport al lancio, questo cambiamento era appena evidente: gli eventi erano strutturati in un modo tale da non farvi pensare completamente alle modifiche dell'auto. Ma GT League, nel tentativo di emulare l'esperienza Gran Turismo old school, sposta nuovamente i riflettori sulle modifiche ed il nuovo sistema di base mette in evidenza un elemento di rottura dai precisi calcoli. È come se un RPG vi permettesse molto semplicemente di aumentare la potenza della vostra spada al 117% nel momento in cui state per perdere la battaglia.
Sono felice che Polyphony abbia aggiunto la GT League a Gran Turismo Sport. Si tratta di un'aggiunta nostalgica e rilassante al gioco che incrementa la longevità del titolo. Rimette in primo piano un tipo di esperienza di guida che il gioco aveva accantonato in precedenza, ma in cui la serie aveva sempre eccelso: la gioia di guidare e modificare auto meno potenti e meno adatte alle corse, auto che solitamente vedete per le strade (o che potreste guidare voi stessi) giornalmente. Ma i tagli alle modifiche restituiscono un'esperienza di modding dell'auto non completa come la ricordiamo, sembra quasi rudimentale. Non è entusiasmante come le gare online del gioco che rappresentano lo stato dell'arte. E d'altro canto non ha lo smalto e la varietà della modalità Missione, che è modellata in modo da offrire scenari che spaziano da prove a tempo fino a lunghe gare di endurance; volendo fare una metafora, è più uno shooter o una campagna di un RTS, piuttosto che un vasto RPG.
Gran Turismo è cresciuto. È fantastico avere la GT League come reminiscenza di ciò che era un tempo il gioco, ma non voglio più tornare indietro.