Gran Turismo Sport - prova
La svolta e-sportiva di Yamauchi.
"Potevo chiamarlo Gran Turismo 7 ma ho preferito chiamarlo Gran Turismo Sport a sottolineare il legame del gioco con gli esport". Questa, parola più, parola meno, la risposta di Kazunori Yamauchi a chi in conferenza stampa gli ha chiesto perché la serie non sia proseguita con la numerazione regolare. Salvo poi aggiungere scherzosamente: "Beh, vista la quantità di novità introdotte, forse era meglio chiamarlo Gran Turismo 7. Sono ancora in tempo a cambiare il nome?".
E in effetti in questo scambio di battute è racchiusa l'essenza di un capitolo di Gran Turismo che si rende interessante più per il corollario che non per la sua intima essenza. Perché, da vedere e da giocare, questo GT Sport è davvero simile a Gran Turismo 6. D'altronde, una volta giunti alla soglia del fotorealismo, sul fronte della grafica non c'è più molto altro da aggiungere, a meno di non passare su PC e chiamarsi Apex di cognome.
E, sempre d'altronde, sarebbe sciocco pensare che Yamauchi dopo 18 anni cambi il modello di guida delle proprie macchine, che anche stavolta permette generosi appoggi sui guard rail in caso di curve troppo allegre, o di farsi strada tra i concorrenti a sportellate.
E dunque, premesso che questo Gran Turismo sembra un Gran Turismo e si guida come un Gran Turismo, vediamo di approfondire quello 'Sport' messo lì alla fine. La prima cosa da dire è che il gioco si suddividerà in sette sezioni, ossia Arcade Mode, Campaign Mode, Brand Central, Sport Mode, Social Features, Livery Editor e Scapes (nomi che, ovviamente, verranno poi tradotti in Italiano nella versione localizzata del prodotto).
Se la prima, com'è facile intuire, permetterà di correre liberamente dove si vuole e con le macchine che si vuole, la seconda promette di essere una vera e propria scuola guida. E siccome 'nessuno nasce imparato', GT Sport offrirà 10 tutorial, chiamati Beginner's School, in cui i principianti dapprima impareranno a correre e poi anche driftare. A queste lezioni si aggiungeranno 35 "Circuit Experiences", tutte commentate per garantire una migliore comprensione delle meccaniche di corsa, e 62 sfide che copriranno pressoché tutte le possibili evenienze che si trovi ad affrontare un pilota.
Importante, e chi gioca online lo sa bene, è però non solo correre ma farlo anche sportivamente, ed è per questa ragione che GT Sport offrirà anche 10 eventi per insegnare l'etichetta ai neopatentati di Gran Turismo. In totale parliamo di 117 gare per la Campagna del gioco, che garantiranno dunque la solita sconfinata longevità tipica dei Gran Turismo.
Molto interessante è anche la sezione di gioco chiamata Brand Central, nelle quale gli appassionati di automobilismo potranno vivere di motori da mattina a sera. Qui infatti saranno disponibili delle schede informative per i vari produttori di macchine, coadiuvate dai video dei loro modelli che solitamente gli appassionati dovrebbero andare a cercare personalmente spulciando YouTube.
Che Yamauchi sia uno cui piace uscire dal seminato lo dimostra anche un'altra sezione del gioco, ovvero quella chiamata Museum, in cui si potrà ripercorrere la storia dell'automobilismo insieme a quanto accadeva nel mondo. E scoprire così che nel 1893, mentre la Benz lanciava il modello Victoria, Munch dipingeva il famoso Urlo. L'idea, insomma, è quella di divertire e fare cultura allo stesso tempo, e lo slancio didattico di Yamauchi merita indubbiamente un plauso, sebbene sarebbe interessante scoprire statisticamente quante persone andranno poi a leggersi le informazioni qui racchiuse.
Il cuore del gioco, però è la modalità Sport, che non sarebbe possibile se il gioco non si avvalesse della prestigiosa partnership con la FIA, il che per Poliphony Digital vuol dire non solo andare a braccetto con l'associazione che raccoglie i più importanti costruttori mondiali di automobili, ma anche il poter organizzare eventi col partenariato della Federazione Internazionale dell'Automobilismo.
E come si chiamano questi eventi? Ebbene, risponderanno al nome di Nations Cup e Manufacturer Fan Cup. La prima sarà un vero e proprio campionato mondiale tra nazioni, che farà leva sul senso di patriottismo dei piloti di GT Sport, i quali gareggeranno per tenere altro il vessillo della propria nazione. Il sistema di selezione sarà inizialmente regionale, coi piloti virtuali che competeranno per essere i migliori della propria nazione. I vincitori verranno poi raggruppati in tre campionati continentali che metteranno in competizione i corridori di Americhe, Europa e Medio Oriente, Asia e Oceania. I vincitori di questa seconda selezione potranno poi concorrere nella FIA World Final, ossia la finale mondiale organizzata in collaborazione con la stessa FIA.
La Manufacturer Fan Cup, invece, porterà al limite la lealtà dei fan ai loro marchi preferiti ed è un vero peccato che al momento non siano previste sfide tra, ad esempio, fan delle Ferrari contro quelli delle Lamborghini, o della Porsche contro l'Aston Martin, perché i campionati previsti al momento riguardano solo quattro costruttori: Toyota, Honda, Mercedes-Benz e Audi. In questo caso la struttura ricalca quella della Nations Cup e vedrà i migliori piloti di Americhe, Europa e Medio Oriente, Asia e Oceania, sfidarsi in una 24 Ore anche in questo caso realizzata in collaborazione con la FIA.
Tutte le gare ufficiali della FIA si terranno solamente nei weekend e porteranno benefici decisamente tangibili, visto che permetteranno ai vincitori di conquistare una FIA Gran Turismo Digital Licence, ossia una patente di guida ufficialmente riconosciuta dalla FIA per correre in pista, corrispondente alla categoria in cui s'è primeggiato.
L'idea che qualcuno possa vincere grazie a un videogioco una patente di guida per correre realmente in pista m'è sembrata decisamente fantascientifica, ma Yamauchi ha confermato al sottoscritto in conferenza stampa che sì, sarà proprio così. D'altronde è pur vero che i piloti capaci di vincere una competizione virtuale di livello mondiale devono essere degli assi del volante, come insegna l'esperienza maturata con la GT Academy, che vede i piloti formatisi con Gran Turismo tenere testa ai piloti tradizionali non appena entrano nell'abitacolo di una vera auto da corsa.
Al momento la liste degli stati aderenti all'iniziativa vede solo 2 nazioni delle Americhe (Belize e Messico), 6 nazioni europee (Belgio, Norvegia, Danimarca, UK, Turchia, Islanda) più Emirati Arabi, Etiopia, Libano, Azerbaijan, Ruanda, Cina, Cambogia, India, Australia, Corea del Sud, Taiwan, Filippine, Hong Kong e Nuova Zelanda. Non l'Italia, dunque, e curiosamente neppure il Giappone, ma Yamauchi ha tenuto a precisare che si tratta di una lista provvisoria e che, pertanto, altri territori potrebbero aggiungersi in futuro.
Non mancheranno poi le ormai immancabili funzioni Social, raccolte in un'apposita sezione del gioco, dove sarà presente una scheda personale che mostrerà i nostri successi, il nostro livello e la patente che abbiamo conseguito, insieme a degli Sportmanship Points che faranno capire con quale attitudine scendiamo in pista. Sarà poi possibile vedere la macchina che guidiamo correntemente e il nostro garage, ma anche controllare la nostra lista amici, vedere quando veniamo menzionati da qualcun altro e controllare la nostra lista degli appuntamenti. Tutte cose, queste, che potremo controllare anche in mobilità grazie all'immancabile companion app.
Da ultimo GT Sport andrà a stimolare la nostra creatività con un editor di livree, presente nella sezione Livery Editor, e con la sezione Scapes, che ci permetterà d'immortalare i nostri bolidi sovrimpressi su degli sfondi reali, modificando una serie di parametri quale fuoco, apertura dell'obiettivo e tempo di esposizione della fotocamera, trasformandoci di fatto in fotografi virtuali. La resa grafica di questa modalità è sorprendente, e i risultati finali possono facilmente essere scambiati per reali a uno sguardo non solo distratto, ma anche attento.
Purtroppo però quando si passe dalle immagini fisse a quelle in movimento, GT Sport offre al momento il fianco a ben più di una critica. Sebbene vada ricordato che il prodotto è tutt'altro che finito, con Yamauchi che afferma addirittura di essere a metà dello sviluppo (col gioco che dovrebbe andare in gold questo autunno?), abbiamo notato una certa scalettatura delle immagini, pesanti rallentamenti nella fluidità e un evidente tearing a metà dello schermo. Anche gli interni delle 137 macchine definite "super premium" sono parsi un po' spartani, mentre più convincenti sono i tracciati che abbiamo potuto vedere (in tutto saranno 27, ricavati da 19 piste). Come potete vedere dalla galleria immagini a corredo di questo articolo, la grana dell'asfalto può sembrare 'plasticosa' in caso di forti controluce.
Difetti questi che non sono passati inosservati anche i nostri colleghi della stampa internazionale, che durante la tavola rotonda hanno chiesto a Yamauchi quali siano gli obiettivi qualitativi della grafica di Gran Turismo Sport. Il game designer giapponese ha prontamente risposto che l'obiettivo sono i 60 fotogrammi al secondo a 1080p, un proclama decisamente ambizioso unitamente a quello che vuole il gioco supportare la VR sin dall'inizio. Ricordando, però, che ciò significa calcolare due immagini, una per ogni occhio, e farle girare a 60 fotogrammi al secondo ciascuna. Ma queste sono questioni che lasceremo volentieri al Digital Foundry: quel che conta è che Gran Turismo tornerà a breve e che le novità che promette di apportare sono davvero notevoli, dando la possibilità a chiunque, e ovunque, di diventare un vero pilota automobilistico.
GT Sport sarà disponibile il 15 novembre in Giappone, Asia e Nord America, il 16 novembre in Europa e curiosamente solo il 18 novembre nel Regno Unito