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Gran Turismo Sport - recensione

Yamauchi volta pagina e abbraccia gli esport.

Ci siamo presi una settimana di tempo per valutare a fondo le gare online di Gran Turismo Sport, componente fondamentale del titolo di Polyphony, e abbiamo così potuto esprimere un giudizio più obiettivo di quello che avremmo potuto dare prima del lancio del gioco. Trovate le nostre considerazioni aggiuntive nei box a lato e nel capitolo finale in calce all'articolo.

Finalmente ci siamo. Gran Turismo Sport, l'ultima fatica di Polyphony Digital e del suo leader Kazunori Yamauchi, è finalmente arrivato su PlayStation 4, segnando il debutto della ventennale serie Gran Turismo sulla current-gen. I fan hanno dovuto aspettare ben quattro anni per avere un nuovo capitolo delle serie, che si era fermata per una lunga sosta ai box su PlayStation 3 con GT6.

Gran Turismo Sport però non è GT7, occorre dirlo. Fin dal suo debutto sulla prima PlayStation, Gran Turismo è sempre stato fedele ai propri canoni, espandendo parco auto e tracciati e cercando al contempo di aumentare il realismo con l'evolversi dell'hardware (non sempre con ottimi risultati). Con questo nuovo capitolo Polyphony ha deciso un po' a sorpresa di lanciarsi negli eSport, ridimensionando notevolmente la campagna single player, vero e proprio marchio di fabbrica che ha fatto scuola alla fine degli anni '90 per i racing console.

Con GT5 Polyphony aveva fatto le sue prime esperienze con le gare online, per poi rifinirle con il capitolo successivo. Tuttavia la campagna a giocatore singolo era rimasta sempre presente e punto focale con i suoi numerosi tornei diversificati per classe auto, tipologia di trazione e disposizione del motore, costruttore e tipo di evento. Una campagna che per essere completata al 100 percento richiedeva davvero tanto tempo. Non tutti i giocatori, una volta portata a termine la campagna, si fiondavano poi nelle gare online, che rappresentavano più un complemento dell'esperienza.

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Questo cambia per la prima volta con GT Sport, che fa delle gare online competitive il suo cuore pulsante. Niente più campagna come l'abbiamo sempre conosciuta. Niente più Sunday Cup, Clubman Cup o tornei nazionali e internazionali. In questo nuovo capitolo, la "carriera" single player, se così si può ancora chiamare, è presente sì, ma funge più che altro da campo di addestramento per le gare online competitive.

La Campagna si divide in tre sezioni: Accademia di Guida, Sfida Missioni ed Esperienza sul Circuito. La prima non è altro che una riproposizione delle storiche prove delle patenti dei precedenti titoli della serie, mentre Sfida Missioni è una modalità di gioco che ci chiede di guidare in particolari condizioni o con determinate auto e di completare un obiettivo. Infine, Esperienza del Circuito ci premette di allenarci in maniera specifica sui circuiti per impararne ogni segreto e studiare le migliori traiettorie. In ognuna di queste tipologie di prove potremo ottenere un bronzo, un argento o un oro a seconda del tempo registrato, e potremo confrontare il tempo ottenuto con quello dei nostri amici e con quello di tutti i giocatori nella leaderboard. Otterremo una vettura bonus come premio al completamento di una serie di eventi ed una supplementare ottenendo una striscia di medaglie d'oro.

Ecco le prove dell'Accademia di Guida. Si tratta di prove di abilità analoghe a quelle delle vecchie patenti dei precedenti capitoli

In GT Sport ritroviamo pure la modalità Arcade, che è anche l'unica che può essere giocata offline. Questa si compone delle categorie Gara Singola, Prova a Tempo, Prova Derapata, Schermo Condiviso (per gare a due giocatori in locale), Gara Personalizzata e Tour VR (disponibile solo se il sistema rilevava il PSVR). Nulla che non si sia già visto nei precedenti capitoli della serie, fatta eccezione per il Tour VR, visto che si tratta del primo incontro tra GT ed il visore PlayStation VR.

La serie Gran Turismo è sempre stata apprezzata per un fattore in particolare: l'immenso parco auto che comprendeva anche le più comuni vetture stradali, cosicché il giocatore medio potesse magari provare l'ebrezza di guidare in pista l'auto posseduta nella realtà. Un parco auto che è andato sempre crescendo, se pensiamo che erano oltre 500 in GT2, 700 in GT4, 1000 in GT5 e oltre 1200 in GT6 (anche se negli ultimi due è stata introdotta una distinzione tra auto standard e premium che coinvolgeva dettagli esterni ed interni).

Con Gran Turismo Sport vi è per la prima volta un'inversione di tendenza, con il numero di vetture disponibili che viene ridotto drasticamente. Sono infatti solamente 164 le vetture disponibili, ma almeno sono tutte premium e modellate splendidamente. Tanto per fare un confronto con la concorrenza recentissima, Project Cars 2 offre 180 vetture e Forza Motorsport 7 addirittura 700. Uno degli aspetti cardine della serie viene quindi ora a mancare, anche se Yamauchi ha già promesso che il parco auto verrà allargato tramite DLC post-lancio.

GT Sport taglia dunque i ponti con il suo passato e vuole focalizzarsi su gare online e vetture super sportive e di classe GT3, quelle che splendono maggiormente sul palcoscenico delle gare competitive. Questo cambiamento potrà non piacere a molti, in primis ai fan storici per i quali l'esperienza single-player e la lunga strada per ottenere le mille e più auto presenti nel gioco rappresentavano parametri che valevano da soli l'acquisto del titolo. Ma in un mondo che si apre sempre di più verso gli eSport, Polyphony ha fatto una scelta coraggiosa e di questo gli va dato credito. Con questa mossa potrebbe infatti conquistare un'audience da cui finora era stata snobbata.

Uno splendido scatto tratto da un replay di gara al Nurburgring

Il menu principale del titolo è in linea con quello dei capitolo precedente, ed i fan si sentiranno subito a casa. Tutto è disposto in maniera pulita e razionale: in alto troviamo le varie modalità di gioco mentre sulla sinistra le voci di accesso al garage e alle sezioni complementari come il complesso editor di livree e l'ormai storico concessionario, che ci permetterà di acquistare le vetture coi crediti guadagnati gareggiando. Sullo sfondo ruotano suggestive immagini non necessariamente inerenti al settore automobilistico accompagnate a tante, tantissime informazioni che faranno felice l'utenza che ogni settimana si reca in edicola a comprare riviste automobilistiche.

Nonostante il cambio di rotta, GT Sport non perde il suo spirito celebrativo nei confronti dell'auto, offrendo ancora una volta e in dose maggiore la cura maniacale dei dettagli e una valanga d'informazioni messe a disposizione per l'utente che ama conoscere la storia delle singole vetture. A tal scopo gli sviluppatori hanno implementato una meravigliosa modalità foto chiamata Panorami nella quale il livello di dettaglio delle auto viene elevato esponenzialmente. Accessibile dall'hub principale, questa permette di visionare ogni bolide da ogni angolazione, e non solo.

Qui gli appassionati di fotografia avranno di che divertirsi, con la possibilità di passare ore ed ore in cerca dello scatto perfetto, da modificare poi con una quantità spropositata di effetti post-processing presenti nell'editor. Oltre alle foto scattabili durante le gare, la modalità Panorami permette di posizionare le nostre vetture in paesaggi reali mozzafiato (ampliabili tramite DLC) spartiti per location o tema. A questo punto si potranno perfezionare le foto aggiungendo filtri preimpostati come quelli di app di tendenza come Instagram o Prisma, o regolare manualmente ogni parametro come esposizione, messa a fuoco, temperatura, grana, aberrazione cromatica, bagliore, saturazione, contrasto, vignettatura, e chi più ne ha più ne metta. Insomma, gli artisti della fotografia avranno di che gioire con questo potente editor.

Lo sfaccettato editor di foto permette di creare immagini fantastiche e uniche da condividere con l'intera community.

Uno dei difetti maggiormente criticati alla serie Gran Turismo è quello di non essere stata in grado di aggiornare il proprio motore fisico e di collisioni agli standard moderni. Se ai tempi della PS1 il gioco poteva sembrare rivoluzionario e precursore dei tempi, e ai tempi della PS2 un punto di riferimento nell'universo console, già dalla scorsa generazione sono spuntati tanti nuovi rivali in grado di fornire sistemi di guida più realistici e convincenti, mentre Polyphony sembrava preoccuparsi principalmente di migliorare l'estetica di auto e tracciati, insomma di badare più alla forma che alla sostanza.

Tanto per citare un esempio, un titolo del 2007 come GRID di Codemasters, offriva un sistema di collisioni e di danni più convincente di quanto sia riuscito a fornire Yamauchi in Gran Turismo Sport. Lo storico e odiato effetto flipper, che si verifica quando si colpisce un'auto all'entrata della curva utilizzandola come sponda per rimanere in carreggiata, purtroppo è ancora presente, anche se gli sviluppatori hanno fatto di tutto per evitarne l'abuso, implementando prima di tutto un sistema di penalità nella modalità Sport, ed un sistema di danni che però non è molto evoluto.

Benché il modello fisico di Gran Turismo Sport mostri degli evidenti passi avanti rispetto a GT6 per PS3, permangono alcuni problemi ereditati dai capitoli precedenti. Il senso di aderenza e di controllo della vettura è certamente aumentato, e disattivando tutti gli aiuti alla guida e dotandosi di un buon volante con force feedback si riescono a impartire le giuste correzioni allo sterzo e al gas per riprendere l'auto in condizioni di sottosterzo o quando il retrotreno se ne va (specialmente in auto dotate di parecchi cavalli).

Tuttavia, alcune vetture più di altre risentono di un fastidioso effetto galleggiamento. Non convince pienamente nemmeno il comportamento dell'auto in base alle diverse superfici, come cordoli, dossi e soprattutto sullo sterrato dei tracciati rally. Proprio il rally ci è sembrato l'ambito di gara meno riuscito, dove il galleggiamento della vettura è alle volte veramente evidente, con un modello fisico rimasto ancorato al passato. C'è da dire però che lo stesso Yamauchi ha più volte ribadito che GT Sport non vuole essere il più realistico dei simulatori ma un simulatore accessibile a tutti, e tra le due definizioni c'è una sottile ma importante differenza. Quindi un approccio più morbido alla guida potrebbe essere una scelta consapevole da parte del team, e non il risultato di un'inefficienza.

A non convincere pienamente è poi il senso di velocità, forse uno degli aspetti più importanti in un racing game, assieme al modello di guida. Nonostante l'engine grafico giri come un orologio svizzero stando inchiodato a 60fps sia su PS4 che su PS4 Pro, molto spesso non si ha la sensazione di andare alla velocità indicata nel tachimetro, e per avere qualche brivido in più si devono spesso sfiorare i 300 km/h. Una situazione probabilmente imputabile al design dei tracciati (specialmente quelli fittizi), ma qualche responsabilità ce l'ha sicuramente anche l'engine del gioco.

Un'altra nota dolente di GT Sport è l'assenza del meteo dinamico. Questa assenza è davvero strana e ingiustificabile visto che è ormai praticamente uno standard del settore. Oltre a ciò, è pure stato omesso il trascorrere del tempo durante le gare, cosa che era già presente in GT5 e GT6, seppur solo in alcuni tracciati. Fino alla beta era pure assente qualsiasi effetto meteorologico, ma gli sviluppatori hanno introdotto quanto meno la pioggia con una patch day one. Ma questo rappresenta un passo indietro per la serie.

Le condizioni meteo e l'orario della giornata possono essere scelti solo nel pre-gara. Non muteranno nemmeno nelle lunghe gare di endurance.

Passiamo ora alla modalità Sport, che rappresenta il fulcro del titolo. Questa offre gare ufficiali quotidiane e campionati che ci mettono in pista contro utenti da tutto il mondo. Il matchmaking si occupa di accoppiarci con utenti con la nostra stessa abilità grazie a un sistema di Classificazione Pilota (CP) che si basa su diversi livelli: E, D, C, B, A ed S (in ordine crescente).

Tutti i piloti partono dalla classe E, con la chance di scalare le classi in base ai buoni piazzamenti nelle gare quotidiane. Ma non basterà arrivare nelle prime posizioni per scalare le classi, visto che è tenuto in forte considerazione anche un altro parametro, la Classificazione Sportiva (CS). Questa tiene conto delle collisioni, del rispetto delle vetture più veloci e più lente in gara e della sicurezza in pista. Nelle gare sostenute durante la beta, però, il sistema non si è dimostrato sempre affidabile, essendo stati più volte penalizzati per un tamponamento subito o un avversario che ci tagliava la traiettoria in curva in cerca di un sorpasso.

Le gare giornaliere sono ad accesso limitato nel tempo. Ciò significa che c'e un orario d'inizio e un tempo limite per eseguire le qualificazioni ed ottenere un posto in griglia. Il giocatore viene invogliato a prendere parte agli eventi giornalieri grazie a un sistema di crediti, punti esperienza e miglia giornaliere da macinare come obiettivi. Al raggiungimento dell'achievement si riceverà ogni giorno un premio in regalo. Le miglia percorse possono inoltre essere scambiate con premi e auto bonus.

Ma è l'aspetto tecnico quello per cui Gran Turismo Sport brilla maggiormente. Il gioco gira a 60fps inchiodati su tutti i modelli di PS4, con supporto a True HDR e Wide Color, e output 4K60p (tramite checkerboarding) su PS4 Pro, oltre al già succitato supporto al visore PSVR. I modelli delle auto sono ineccepibili, così come quelli dei tracciati cittadini, ma qualcosa è stato sacrificato nei dettagli a distanza dei tracciati aperti come alberi e vegetazione. Il sonoro è pure migliorato, con il rombo dei motori che appare differente da modello a modello. Qualche effetto sonoro però risulta ancora sottotono, come lo stridio delle gomme o gli urti tra le vetture e con le barriere.

Questo scatto tratto dal circuito Willow Springs International Raceway in condizioni nuvolose è veramente poco distante dal fotorealismo.

Guaradando inoltre attentamente i modelli delle auto e quelli dei tracciati, si evince chiaramente che l'attenzione per i dettagli è a livelli eccellenti, e il più delle volte superiore a quella profusa dalla concorrenza. Come dimostrano i i nostri colleghi del Digital Foundry, la comparazione delle stesse situazioni con Forza Motorsport 7, vede quasi sempre GT Sport uscire vincitore, e qui sotto trovate qualche esempio di quanti dettagli in più troviamo nella carrozzerie e nell'abitacolo, e ai bordi dei tracciati.

Gran Turismo Sport : il verdetto

Gran Turismo Sport è un gioco che sta indubbiamente dividendo l'opinione di critica e fan. Il nuovo titolo di Polyphony mantiene la filosofia caratteristica della serie e la visione di Yamauchi, ovvero quella di mettere in vetrina l'automobile rappresentandola nel modo più fedele possibile dal punto di vista estetico. Qui siamo a livelli che rappresentano lo stato dell'arte su console. Era davvero impossibile rappresentare i modelli delle auto, sia esternamente che internamente, in modo migliore su PlayStation 4. Sia su console base, che su PS4 Pro, il titolo appare stupendo e gira preciso come un orologio a 60fps: non abbiamo mai riscontrato un minimo calo di frame, nemmeno con il massimo di vetture su tracciato, ovvero 24.

Pur mantenendo la visione originale del franchise, Gran Turismo Sport abbandona lo schema classico della serie, e cioè quello di offrire una quantità spropositata di auto e di tornei offline con lo scopo di collezionare vetture sempre più potenti. Ora tutto è incentrato sulle gare eSport, con tanto di licenza FIA. I piloti sono pertanto chiamati a competere a livelli altissimi, tentando di scalare le classifiche mondiali in una serie di gare giornaliere e tornei composti da più gare.

L'aspetto offline è stato quindi messo da parte, fungendo solo da preambolo a quella che sarà probabilmente l'esperienza più seria e competitiva per un gioco di corse mai vista su console. Certamente nella transizione Polyphony ha svuotato il titolo da quelli che erano contenuti ormai scontati per la serie, perdendo quasi il 90% delle auto e un buon numero di tracciati, sia reali che gli storici fittizi come ad esempio Trial Mountain e Deep Forest. Queste assenze sono dure da digerire e per certi versi ingiustificate. Se il problema risiedesse nella quantità di dati necessari per gli asset, si sarebbe per esempio potuto inserire un secondo disco, soluzione peraltro adottata per GT2 per PS1 (il problema è che a questo livello di dettaglio, ogni macchina richiede fino a 6 mesi di tempo per essere modellata. ndSS).

Qualche mancanza la possiamo avvertire anche nel sistema di danni (sia estetici che meccanici), non abbastanza realistico, ma un efficace sistema di penalizzazioni educherà in fretta i giocatori a non toccarsi nemmeno in pista, cosa che dovrebbe ridurre al minimo il fastidio causato da questo problema.

Per quanto riguarda la modalità Sport, abbiamo testato a fondo le gare giornaliere e quelle personalizzate nelle Lobby, e le premesse in fatto di competitività sono ottime: ci siamo ritrovati a girare per ore e ore sui tracciati nel tentativo di ottenere una pole position, condizione quasi fondamentale per sperare in una vittoria finale. Purtroppo non abbiamo potuto testare i campionati FIA, al via solo dal 4 di novembre. Ma ciò ha senso per "educare" i piloti alla guida sportiva, considerando il bacino di utenza che comprende anche molti casual.

Pertanto all'inizio dei primi tornei, il sistema di classificazione avrà già fatto un buon lavoro nel differenziare gli utenti in categorie più distinti. Ma ci riserveremo conunque la possibilità di una seconda opinione, magari tra qualche mese, quando i campionati saranno già avviati a pieno regime.

Allo stato attuale, pertanto, ci sentiamo di premiare lo sforzo di Polyphony di tagliare il cordone ombelicale con le sue origini e di lanciarsi negli eSport con tutti i rischi del caso, quando per Yamauchi sarebbe stato più sicuro proporre un GT7. Probabilmente, se questo nuovo Gran Turismo fosse stato un "more of the same" dei precedenti, molti avrebbero lamentato proprio l'incapacità del franchise di rinnovarsi.

Certamente nella transizione il gioco arriva con meno contenuti di quanti era lecito aspettarsi, e per tale motivo idealmente avremmo messo mezzo voto in meno. Ma come sapete Eurogamer consente solamente i voti interi e riteniamo che la volontà da parte di Polyphony di rinnovare il suo cavallo di battaglia, rischiando anche di compromettere una base di quasi cento milioni di utenti per guardare coraggiosamente al futuro, meriti di essere premiata col voto che trovate qui sotto.

8 / 10