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Grand Theft Auto: Chinatown Wars

Il crimine diventa portatile.

Premesse narrative a parte, quest'ultima release di GTA riuscirà comunque a far acclimatare i fan della serie, complici dinamiche di gioco ampiamente riconoscibili nonostante la diversità strutturale del Nintendo DS e un umorismo implacabile che, probabilmente, è l'elemento più riuscito del titolo. Sin dalla prima email ricevuta sul vostro PDA vi ritroverete a sorridere per quella sorta di SPAM inviato dalla Badger Network, la società virtuale che vi garantisce la connessione alla rete ovunque vi troviate. "Per eventuali reclami potete rivolgervi al 555-Lunga-Attesa, servizio disponibile alla modica cifra di un dollaro al secondo." Un vero affare. Il PDA sarà uno strumento di vitale importanza nell'economia del gioco: navigando nel menu potrete visionare i messaggi in entrata (contenenti gli obiettivi da svolgere), i contatti, le statistiche, il lettore MP3 e il GPS, fondamentale per orientarsi lungo la mappa e fissare preventivamente la vostra destinazione.

Le missioni sono le più canoniche: raggiungere determinate location, far fuori qualche scomoda testa calda, rapinare banche e incrementare le proprie finanze con svariate attività illecite. Non tentate approcci con i passanti per strada, sarete praticamente ignorati da tutti (tranne qualche sporadica chiacchera di sfuggita) a meno che non reclamiate attenzione a suon di cazzotti... L'impressione avuta procedendo nel gioco però tradisce l'eccessiva disinvoltura con la quale sono stati proposti alcuni degli obiettivi principali.

Le schermate in stile cartoon sono ben realizzate e si rivelano discretamente efficaci nel sottolineare alcuni tratti della storia.

Ci siamo trovati a rapinare una banca e a dover fuggire di fretta. Tutto ci saremmo aspettati fuorché di doverci travestire da dragone nel corso di una parata di festa a Chinatown per scampare alle forze dell'ordine. Ciò strapperà indubbiamente qualche sorriso (la situazione è lievemente grottesca) ma il tutto assume purtroppo un'aurea vagamente goliardica che mal si coniuga con le pretese di realismo insite nella serie e sbandierate dai fratelli Houser a seguito dell'annucio del gioco. I coloriti scontri a fuoco non fanno altro che rinforzare l'idea di un approccio più scanzonato all'intera struttura, pur mantenendo i temi "caldi" e il linguaggio sboccato tipico del brand.

I minigiochi a base di pennino e touch screen non sono relegati a mero passatempo, ma rivestono invece una parte cospicua del gameplay: sia che si tratti di mettere in moto un'auto rubata, confezionare Molotov o tatuare i membri della vostra gang, possiamo certamente ritenerci soddisfatti degli sforzi profusi e dalla fantasia con cui sono stati implementati. In particolare, quello relativo allo spaccio di stupefacenti risulta essere ben costruito, nonché uno dei modi migliori per incrementare gli introiti. Ottima l'idea delle telecamere di sicurezza, atte a vigilare sui vostri loschi traffici. Più si rischia, più si alza la posta. Regole di mercato ferree ma essenziali.