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Grand Theft Auto IV: The Ballad of Gay Tony

Un finale...col botto!

Chiunque abbia avuto modo di giocare a The Lost and Damned non potrà certo negare che si sia trattato di una delle migliori espansioni mai realizzate fino ad oggi; con quell’avventura, Rockstar non solo ha trovato un modo per estendere il nostro soggiorno per le strade di Liberty City, ma ha completamente ridefinito gli standard qualitativi delle espansioni videoludiche. Alla luce di ciò, le aspettative verso The Ballad of Gay Tony non potevano che essere altissime, ma a quanto pare questo secondo add-on si preannuncia tanto coinvolgente quanto il suo predecessore. Certo, abbandonare il vecchio Klebits non sarà facile, ma il suo “successore” sembra avere tutte le carte in regola per regalarci un’esperienza di gioco altrettanto avvincente.

Nonostante questo nuovo DLC prenda il nome di Gay Tony, non vestiremo i panni dell’effemminato gestore di night club, ma di Luis Lopez il suo braccio destro e talvolta partner d’affari, il quale avrà il compito di tirarlo fuori da una situazione a dir poco spiacevole. Come prevedibile, l’avventura si discosterà notevolmente da quelle di Niko Bellic e Johnny Klebits, e questo non solo da un punto di vista strutturale ma soprattutto narrativo, proiettandoci in una realtà digitale ben più simile a quella del vecchio San Andreas (discoteche, azione frenetica degna di un action movie e, più generalmente, missioni in ambienti ben più sfarzosi e appariscente di quanto non fossero quelli visitati dai Lost).

L’elicottero sarà uno dei mezzi più utilizzati nel corso dell’avventura, portandoci ad utilizzare il paracadute molto spesso.

Nella prima delle quattro missioni mostrateci in occasione della nostra visita presso gli studi londinesi di Rockstar, Lopez ha dovuto aiutare un gangster russo intenzionato ad acquistare la squadra di hockey di Liberty City... e, come avrete senz'altro intuito, "aiutare" vuol dire convincere l'attuale proprietario a farsi da parte. Semplice? Non proprio, visto che la missione ha inizio su un elicottero dal quale, ovviamente, ci siamo dovuto poi paracadutare per irrompere negli edifici del bersaglio. La missione, caratterizzata da numerose sparatorie, si è dimostrata davvero spettacolare e questo anche grazie alla nuova P90, una pistola che a quanto pare permette di sparare circa 900 colpi al minuto.

Successivamente è stata la volta di una missione “di recupero” per conto di un criminale mediorientale di nome Yusuf. L’obiettivo? Una carrozza della metropolitana. Lopez è stato dunque costretto a saltare su un treno in corsa e a staccare l’ultimo vagone per poi essere prelevato insieme alla sua pesante refurtiva da un elicottero. Come di consueto la missione non è stata però semplice da portare a termine visto che, poco dopo, si sono precipitati sul posto alcuni elicotteri della polizia.

Proprio come nel caso di Chinatown Wars, una volta completato il gioco, sarà possibile rigiocare tutte le missioni per variare il proprio approccio.

Questa si è dimostrata una perfetta occasione per scoprire un’altra delle nuove armi introdotte da Rockstar, ovvero l’AA12, un fucile a pompa automatico disponibile in due modelli: il primo, più classico, non necessita di alcuna presentazione, mentre il secondo, venduto insieme a degli speciali proiettili esplosivi, si rivelerà senz’altro un compagno inseparabile in molte missioni. Nel nostro caso sono infatti basati pochi colpi per trasformare i nostri tenaci inseguitori in veri e propri fuochi d’artificio. Uno spettacolo esplosivo.

Le ultime due missioni, Going Deep e Sexy Time, si sono rivelate invece più classiche; nella prima abbiamo dovuto tendere un'imboscata ad un gruppo di poliziotti corrotti, mentre nella seconda ci siamo ritrovati a correre a tutta velocità su un motoscafo per rubare uno speciale elicottero da combattimento per Yusuf. Entrambe, seppur per motivi diametralmente opposti, hanno catturato il nostro interesse, dimostrandosi, sotto certi versi, ben più articolate di molte altre missioni proposte fino ad oggi da Rockstar.

Il nostro viaggio per le strade di Liberty City sta per concludersi, ma a quanto pare Rockstar sembra intenzionata a regalarci un finale difficile da dimenticare. Nonostante le evidenti differenze rispetto all'avventura principale e al precedente DLC, The Ballad of Gay Tony si preannuncia infatti godibile e divertente, nonché perfetto per concludere alla grande Grand Theft Auto IV.