Gravel - prova
Milestone torna alle origini.
Il passaggio all'Unreal Engine 4 sta cambiando radicalmente il modo di sviluppare dell'italianissima Milestone. Uno strumento così potente e versatile ha consentito ai tecnici milanesi di utilizzare una moltitudine di middleware, grazie ai quali hanno potuto semplificare enormemente la creazione di nuovi contenuti, liberando la creatività di grafici e designer precedentemente "castrati" da un motore di gioco ormai obsoleto.
Durante questa "estasi creativa", il team capitanato da Irvin Zonca ha deciso di creare un'esperienza di guida innovativa e divertente, in grado di richiamare alla memoria i ritmi frenetici e spensierati di Screamer. Non che l'obbiettivo sia quello di creare un seguito al prodotto che ha dato il via alla storia di Milestone, in qual caso lo sviluppatore milanese non si limiterebbe a un semplice erede spirituale, ma Gravel condivide col capostipite la stessa voglia di guidare senza pensieri su affascinanti piste scaturite dalla fantasia degli artisti milanesi.
Grazie alle nuove capacità dell'Unreal Engine, Milestone ha potuto creare dei livelli molto ampi nei quali scorrazzare liberamente a bordo di bolidi dalle dimensioni e prestazioni più disparate. Si andrà da giganteschi SUV come il Chevrolet Hummer H3 a velocissime macchine da rally come la Toyota Celica GTFour, passando per tutte le taglie intermedie per un totale di circa 50 veicoli, suddivisi in quattro categorie.
Per soddisfare la nostra voglia di correre, gli sviluppatori hanno creato circa 200 eventi differenti suddivisi in 4 discipline. Wild Rush ci farà correre in ambienti selvaggi, nei quali sarà difficile trovare la strada giusta nel mezzo della vegetazione. Cross Country ci consentirà di scegliere il percorso migliore che unisce due checkpoint travolgendo tutto quello che ci si frapporrà davanti. Speed Cross sarà ambientato all'interno di tracciati reali, mentre Stadium Circuit ci farà correre all'interno di arene di fantasia ricche di salti e folli curve.
La varietà dovrebbe dunque essere all'ordine del giorno, anche perché le diverse ambientazioni proposte, si parla di 4 macro aree, dovrebbero sia garantire un impatto estetico completamente diverso le une dalle oltre, sia situazioni e circuiti profondamente diversi. Gli sviluppatori parlano di 36 chilometri quadrati per ambientazione, che potranno essere esplorati liberamente anche in modalità free-roaming, così da scovare con calma tutti i segreti e i collezionabili nascosti lungo i livelli.
Inoltre le condizioni di meteo variabili e la possibilità di correre durante momenti diversi della giornata modificheranno pesantemente l'approccio ad una pista. Se un circuito sviluppato lungo le spiagge di un atollo del Pacifico non dovrebbe presentare grosse differenze se affrontato di giorno o di notte, passare in mezzo ad una foresta tropicale senza luce è tutt'altra storia, dato che la visibilità sarà davvero minima.
Un'altra delle novità introdotte da Gravel è il concetto di Canale. Tutte le attività passeranno attraverso il Gravel Channel, uno strumento grazie al quale gli sviluppatori cercheranno di accompagnare i giocatori durante le loro sessioni, proponendo sempre nuove sfide e eventi con le quali rendere vive le diverse ambientazioni.
Coloro che al termine di un evento si riveleranno i migliori piloti saranno invitati a partecipare alla Final League, dove incontreranno i vincitori delle edizioni precedenti per stabilire chi sarà il vero Offroad Master. In questo modo Milestone spera di mantenere sempre alta l'attenzione dei giocatori e creare una community che si troverà per cercare di affrontare sfide sempre più impegnative.
Gravel non vuole però essere una simulazione ma un prodotto veloce, fresco e divertente, che però non disdegna qualche finezza dal punto di vista della fisica e della risposta alle sollecitazione dei vari veicoli. Durante la nostra prova, avvenuta su una versione PC, abbiamo potuto correre su di un circuito ambientato su di un paradiso tropicale che in alcuni punti poteva ricordare alcune mappe di SEGA Rally (o forse era colpa della Celica?), mentre in altri Cheep Cheep Beach di Mario Kart.
La conformazione del circuito era tutto fuorché complessa, con ampie curve che era possibile persino tagliare, lunghi rettilinei e qualche salto, perfetta per accogliere i nuovi giocatori senza frustrarli. Abbiamo provato a gareggiare con condizioni di luce differenti e su più mezzi di trasporto, constatando che il motore grafico è in grado di gestire agilmente le diverse condizioni di luce, proiettando ombre convincenti capaci di dare un certo fascino a questo paradiso terrestre, soprattutto durante il crepuscolo.
Più importante però è il differente feeling che ogni macchina è stata in grado di trasmetterci. Nonostante fossero presenti alcuni aiuti alla guida, è stato possibile notare differenze nella tenuta e nella risposta in curva tra macchine di categorie differenti, così come la velocità di punta, inversamente proporzionale al peso del bolide. Grazie alla possibilità di modificare il setup delle macchine, inoltre, sarà possibile adattare il proprio mezzo ad ogni circostanza, così da essere sempre pronti all'evento successivo.
Certo, il rigore di Assetto Corsa o Dirt Rally sono lontani anni luce, ma c'è una distanza siderale anche sugli obiettivi che ognuno di questi giochi ha. Gravel vuole divertire in maniera spensierata, dando in mano al giocatore decine di chilometri quadrati di piste da esplorare e consumare, facendo a sportellate con gli avversari o scovando i segreti nascosti nella mappa.
Dal punto di vista tecnico l'aspetto più sorprendente è dato dalla dimensione della mappe, piuttosto complesse dal punto di vista topologico, oltre che liberamente esplorabili. Anche la qualità generale della grafica è buona, soprattutto se confrontata con le vecchie glorie di casa Milestone. Forza Horizon 3 rimane comunque inarrivabile da questo punto di vista.
Gravel si propone dunque come una ventata d'aria fresca nel campo dei giochi di corse su quattro ruote. L'idea di organizzare tutto intorno a un "canale televisivo" è piuttosto originale, così come la scelta di offrire diverse mappe open world nelle quali gareggiare e sfidare gli avversari su decine di eventi differenti. L'essere poi una nuova IP è una scelta ambiziosa, che va ad arricchire il catalogo di Milestone.
Nei prossimi mesi (ricordiamo che Gravel è previsto per una generica estate 2017), lo sviluppatore milanese dovrà smussare gli angoli del gameplay rendendo più marcata la differenza tra le varie superfici (acqua, sabbia e terra, per esempio), oltre che arricchire la grafica con qualche effetto speciale in grado di dare maggiore personalità alle gare e alle ambientazioni.
Si tratta comunque di un progetto ambizioso e di una sorta di ritorno alle origini, che ci auguriamo possa avere il medesimo successo di Screamer.
Gravel sarà mostrato in anteprima durante il Let's Play Videogame - Festival del Videogioco che si svolgerà a Roma dal 15 al 19 marzo 2017 presso lo spazio Guido Reni District.