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Gray Matter

Dopo sette anni sta per uscire!

Credete di aver dovuto aspettare fin troppo per l'uscita di Alan Wake? Pensate allora a chi, appassionato di avventure, pazienta da ben sette anni per l'arrivo di Gray Matter. Dopo l'annuncio il gioco è passato attraverso diversi problemi, svariate fasi di sviluppo e numerosi cambi publisher e sviluppatori, per poi trovare una dimora definitiva in Germania, alla DTP.

Gli infiniti rinvii che questo titolo ha subito nel corso degli anni potrebbero però giocare a suo favore. Il rinnovato interesse verso questo genere che sembrava destinato a scomparire, ha prodotto ottimi remake per Broken Sword e Monkey Island e il revival di Sam & Max. Gray Matter potrebbe quindi uscire in un momento molto ricettivo per le avventure "punta e clicca". Dietro al progetto c'è inoltre il talento creativo di Jane Jensen, autrice della trilogia di Gabriel Knight, il che rende Gray Matter ancora più interessante.

Le visuali riccamente dettagliate del gioco sono state ulteriormente migliorate quando lo sviluppo è passato nelle mani del team francese Wizarbox.

Ambientata nelle vicinanze di Oxford, questa storia "soprannaturale" ruota intorno alle vite del neuro-biologo David Styles e della giovane americana Samantha Everett. Da quando la sua vita è stata devastata dalla morte della moglie diversi anni prima, Styles ha deciso di vivere da recluso. Quando Samantha si presenta alla porta della sua casa di campagna a Dread Hill, Styles decide di prenderla come assistente per le sue ricerche.

Dopo aver passato del tempo ad esplorare l'immensa e bizzarra magione, Samantha viene incaricata di cercare una dozzina di volontari presso l'Università di Oxford, che dovranno partecipare a un misteriposo esperimento programmato dal Dottor Styles.

Ciò che sorprende di Gray Matter è quanto riesca a essere piacevole da giocare, grazie a meccaniche ben congegnate e uno stile piacevole e di grande effetto. Il gusto un po' "retrò" dell'impatto grafico richiama le vecchie avventure LucasArts, Sierra, Westwood e Revolution. Per molti giocatori Grey Matter rappresenterà il corrispettivo videoludico di indossare un paio di vecchie, ma calde e comode pantofole.

Nonostante lo sviluppo sia durato 7 anni, il gioco è in linea con gli standard odierni.

I fondali statici e le sequenze di intermezzo "non animate" sono splendide e mostrano una cura per i particolari invidiabile. Il solo pensiero di poter esplorare ogni singolo centimetro delle molteplici schermate di gioco fa correre un piacevole brivido lungo la schiena dei giocatori più nostalgici.

Dopo aver finito i primi tre capitoli risulta chiaro uno degli obiettivi della Jensen e della compagnia per questo titolo: dare ai giocatori la possibilità di esplorare a piacimento le ambientazioni, senza incorrere nella noia e ripetitività di dover perdere tempo nel cercare un oggetto apparentemente invisibile, passando in rassegna ogni singolo pixel.

Ogni indizio nel gioco sarà ben visibile e di questo non possono che rallegrarsene tutti, sia gli avventurieri incalliti alla ricerca di nuove meccaniche di gioco sia quelli alle prime armi, impazienti di risolvere un enigma.