GRID Legends Provato: Sulle orme di TOCA?
Codemasters torna al suo passato.
Un mese esatto ci separa dall'uscita ufficiale di GRID Legends ed Electronics Arts ci ha invitato a dare uno sguardo più approfondito al nuovo racing game ad opera di Codemasters, divenuta proprietà del colosso americano lo scorso anno. Grazie a questa acquisizione sono state messe nuove risorse in campo, garantendo allo studio la possibilità di lavorare a più progetti contemporaneamente.
Dall'arrivo delle nuove ammiraglie di Sony e Microsoft, Codemasters è riuscita a portare avanti due saghe importanti di cui detiene saldamente le licenze, ovvero F1 e Dirt. Oggi però ci troviamo a parlare di un altro brand che è rimasto assopito negli ultimi anni e che, sotto l'ala protettrice di Electronic Arts, potrebbe tornare in pianta stabile a divertirci su Playstation, Xbox e PC.
L'ultimo capitolo di GRID, l'evoluzione del più noto e datato TOCA, risale al lontano 2014 quando le piattaforme di riferimento erano Xbox 360 e Playstation 3. Otto lunghi anni in cui il genere dei racing si è evoluto ed ha visto apparire sul mercato tanti altri competitor alla ricerca di accaparrarsi lo scettro di miglior gioco automobilistico.
I prodotti Codemasters, da sempre improntati all'arcade e al divertimento, ad eccezione ovviamente di F1, si sono ritagliati una fetta di mercato corposa riscontrando un apprezzamento generale da parte degli amanti delle quattro ruote. GRID Legends torna in pista con un approccio diverso, tentando qualcosa di inedito rispetto al classico titolo di corse, e puntando su un elemento finora poco sviluppato nei racing: una storia appassionante al di fuori dell'abitacolo.
Dei timidi approcci si sono gi àvisti in questi ultimi anni, basti pensare alla nuova modalità di F1 2022 ad opera della stessa Codemasters, la quale ha ricevuto molti consensi e speranze di vedere tale progetto continuare anche nei prossimi capitoli. In GRID Legend il team inglese si è spinto decisamente oltre, presentando una campagna a giocatore singolo cinematografica e con riprese di attori reali.
L'impostazione della storia assomiglia in tutto e per tutto alla serie TV Drive to Survive su Netflix: stesse inquadrature e ritmi narrativi, altalenando racconti dei campioni a quelli dei nuovi arrivati. Ovviamente la nostra storia inizia nei panni del rookie, l'anonimo Pilota 22 ingaggiato da una scuderia minore in cerca del successo mai arrivato.
Abbiamo potuto mettere le mani sui primi sei capitoli di Driven to Glory, una corposa modalità storia che sarà il pilastro portante del nuovo GRID, assieme a contenuti come il multiplayer ed editor di cui vi potremo dire di più solo in sede di recensione.
Quanto provato nella build a nostra disposizione si concentra esclusivamente sul comparto single player, che offre una campagna strutturata in capitoli dalla più che discreta longevità. Ognuno di essi si apre con una scena cinematografica che ci introduce a ciò che di lì a poco accadrà in pista, il tutto girato con tecnologie all'avanguardia usate anche su serie tv del calibro di The Mandalorian.
Siamo il secondo pilota del team Seneca Racing, una scuderia che non ha mai avuto molta fortuna con la seconda guida e che vede la propria bacheca di trofei vuota. Gli spezzoni cinematografici ci aiutano a conoscere meglio il nostro team principale Marcus Ado, la nostra compagna Yume ed i principali contendenti del titolo di campione del Grid World Championship. Il nostro compito nelle prime battute della storia è prendere parte ad eventi principianti dove farci notare e strappare un contratto con la Seneca, ottenendo una buona posizione al traguardo.
Qualunque sia la difficoltà impostata all'avvio del gioco, i primi obiettivi si rivelano facilmente raggiungibili, pensati per rimanere coerenti con la storia ideata da Codemasters. Ed è proprio in questo frangente che una rigida impostazione di cutscene mostra il fianco a qualche debolezza. Il nostro piazzamento in gara è assolutamente ininfluente all'interno storia; anche vincendo tutte le corse nessuno si stupirà del nostro talento, rompendo il senso di immersione che tale direzione artistica mira ad ottenere.
Pad alla mano, invece, il primo impatto mettendo le ruote su pista è stato molto piacevole, una sensazione che purtroppo è durata poco. L'handling delle auto è molto simile anche cambiando categoria di vetture, ignorando nella maggior parte dei casi variabili come peso e trazione. Nel campionato GRID, infatti, non vi è una linearità di eventi ma un insieme di molteplici categorie per creare diversità gara dopo gara, il cui risultato però è solo molta confusione per il giocatore.
L'unica costante risiede in corse su circuito con una manciata di giri a disposizione per completare l'obiettivo che varia dall'ottenere un determinato posizionamento al traguardo ad eventi a eliminazione dove rimanere in gioco per un determinato lasso di tempo.
Controllando le impostazioni e i vari aspetti che influiscono sulla resa in pista, ci aspettavamo molto ma le tante possibilità di personalizzazione dell'assetto purtroppo non trovano un riscontro concreto. La nota più dolente rimane però il meteo, anch'esso scriptato, che si è rivelato una variabile puramente estetica sull'asfalto e sul parabrezza senza però incidere in alcun modo sulla tenuta di strada.
Quanto visto fino ad adesso, ed un po' ci duole constatarlo, è una mini serie con attori reali dove sembra esserci più attenzione alle cinematiche che al gioco in sé. La cura con cui è stato creato ogni spezzone che anticipa una gara e le performance degli attori sono davvero notevoli, nonostante narri la banale e poco originale storia del nuovo pilota che proveniente dal nulla riesce a sbaragliare la concorrenza.
Seppur scontati, questi primi episodi ci hanno lasciato molta voglia di perseguire il titolo, consapevoli anche di come presumibilmente questa storia alla fine ci vedrà indossare la corona di campione del Campionato GRID. Purtroppo, non possiamo dire la stessa cosa di ciò che in realtà dovrebbe essere il cuore pulsante dell'esperienza, un racing game che al momento non sembra riprendere i fasti del proprio passato.
Ci troviamo ancora in fase di anteprima ed è presto per poterci esprimere in modo concreto e definitivo ma dobbiamo necessariamente riconoscere come Codemasters abbia puntato molte più risorse sul taglio cinematografico piuttosto che bilanciare la resa in pista delle classi di veicoli e della varietà di tracciati per le gare a cui siamo stati chiamati a prender parte.
GRID Legends appare al momento come un gioco automobilistico molto datato, riemerso da un passato dei racing che ci siamo lasciati alle spalle molti anni fa. Al tempo stesso però Codemasters ci ha mostrato che è possibile infondere nuove idee interessanti a questo genere, seppur con una storia guidata molto spesso incoerente con quello che accade realmente in pista.
Non resta dunque che aspettare l'ultima settimana di febbraio per poter godere dell'offerta completa di GRID Legends e poter esprimere un parere più concreto, sperando che la versione definitiva del gioco possa fugare i nostri dubbi e incertezze sul successo di questo prodotto.