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Grimmwood: They Come at Night - recensione

L'unione fa la forza... o la morte.

Cosa fareste se doveste ritrovarvi insieme a un gruppo di sconosciuti in un villaggio sperduto e distante da qualsiasi insediamento civile? E se oltre a questo veniste a sapere che di notte la fitta foresta che lo circonda si popola di creature generosamente provviste di zanne e artigli? Il sospetto che qualcuno finisca per impazzire è lecito, ma per poter sopravvivere c'è un'unica scelta: fare squadra e collaborare. Questo è il fulcro del gameplay di Grimmwood, suggestiva avventura survival che punta tutto sulle meccaniche coop.

Il primo passo per entrare in questo affascinante ma difficile mondo consiste nel creare il proprio alter-ego, ma non aspettatevi un editor particolarmente ricco ed elaborato. Potrete decidere il nome e il sesso del vostro personaggio, mentre per quanto riguarda l'aspetto fisico vi dovrete accontentare... di un tiro di dadi.

Un po' come avveniva nei vecchi GDR cartacei, le fattezze del vostro personaggio saranno decise casualmente, ma nel caso il risultato non dovesse essere di vostro gradimento, potrete cambiarlo con qualche "reroll". Lo stesso dicasi per le risorse con cui inizierete l'avventura. Se un pugno di castagne, un'accetta e una spada dalla lama consumata non vi soddisfano, vi basterà premere un pulsante per cambiarle ma sarà sempre il fato a decidere per voi.

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La caratteristica più importante, anch'essa casuale, è rappresentata dai tratti salienti. Se preferite potete chiamarli perk: ce ne sono sia di negativi che di positivi, e ognuno influirà sia sulle vostre abilità che sulla percezione che gli altri avranno di voi. Essere vigorosi vi renderà più adatti ai lavori manuali, una mente razionale vi manterrà più concentrati in situazioni pericolose mentre essere abili nella caccia... beh, non c'è bisogno che vi spieghiamo quanto possa essere utile.

Completa la vostra carta d'identità personale, apparirà un piccolo riquadro in cui potrete scrivere una breve storia che rappresenterà il background del protagonista. Questa è una scelta opzionale e non ha alcuna ripercussione sul gioco, ma fa tanto amarcord. In effetti siamo rimasti piacevolmente colpiti da queste scelte old-style, ma qualche opzione in più non avrebbe fatto male.

L'interfaccia è piuttosto articolata quindi prendetevi il tempo necessario per capire come funziona il tutto. Una volta assimilate le meccaniche di base potrete provare a fare qualche passo in più ed entrare realmente nella comunità che avete scelto. È possibile interagire con gli altri giocatori unicamente tramite chat e con una sorta di bacheca sulla quale è possibile lasciare dei messaggi.

Ogni azione consuma un diverso quantitativo di Stamina e la ricarica della stessa è piuttosto lenta, quindi fate attenzione a cosa scegliete.

Il contatto diretto non esiste, questo non è The Sims in versione dark ma forse è proprio questa la particolarità più accattivante di Grimmwood. Tramite questi primordiali sistemi di comunicazione dovrete coordinarvi per costruire ciò di cui il villaggio ha bisogno, riparare ciò che ha bisogno di manutenzione e stipare nel magazzino le cose che realmente ha bisogno.

Il gioco è fondamentalmente diviso in due fasi, diurna e notturna. Nella prima si è chiamati a collaborare con gli altri o come si dice "fare la propria parte". Ciò significa avventurarsi al di fuori delle mura del villaggio per esplorare i territori esterni, che sono divisi in zone esagonali in cui potrete muovervi liberamente. In ognuna di queste potreste imbattervi in alberi utili per procurarvi legna, stagni dove pescare e cespugli dai quali ricavare bacche, ma anche in pericolosi nemici in grado di farvi passare a miglior vita in pochi istanti.

Non è prudente gettarsi in combattimento nelle prime ore di gioco, meglio un approccio prudente per non pregiudicare da subito le condizioni del vostro personaggio. Tali condizioni seguono un semplice codice-colore: verde per quelle positive, giallo per quelle potenzialmente nocive e rosso per quelle potenzialmente fatali. Tra queste c'è anche la sanità mentale, che potrà essere messa in crisi da moltissimi eventi differenti, dalla fame alla disidratazione, passando per stress, iper-lavoro e via dicendo. Occhio a non strafare quindi, anche perché ogni azione in Grimmwood richiede un consumo di Stamina e non ne avrete una scorta infinita.

Le caratteristiche fisiche del vostro personaggio saranno decise da un tiro di dadi virtuali. I suoi “tratti” ne definiranno le peculiari capacità.

Anche gli scontri possono essere fonte di stress e soprattutto di morti improvvise e violente. Visto il ritmo blando delle prime ore sarete tentati di uscire per cercare un po' di azione, non fatelo. Per quanto la sorte possa avervi arriso nella creazione del personaggio, la maggior parte delle creature dei territori esterni non impiegherebbero più di quattro turni per farvi fuori.

I combattimenti in Grimmwood sono a dir poco statici, in perfetto accordo con lo stile di gioco. Sul campo vedrete una o più creature e per ingaggiare lo scontro dovrete avvicinarvi, a quel punto potrete attaccare con le armi a vostra disposizione. È preferibile usare quelle da distanza per indebolire il nemico, ma le munizioni sono cosa rara quindi usatele con cautela. In alternativa avrete a disposizione molte armi bianche, da semplici coltelli da lavoro a lame più raffinate, mazze e via dicendo. Ognuna ovviamente avrà proprie caratteristiche d'attacco e durata, da tenere sempre ben presenti prima di gettarsi nella mischia.

In qualsiasi momento potrete tornare al villaggio per aggiungere le vostre conquiste al resto del gruppo. Lo ripetiamo ancora una volta, Grimmwood è un'avventura in cui fare qualsiasi cosa da soli non ha senso e non vi porterà da nessuna parte. Dovrete cercare di farvi accettare dai vostri compagni, mettendovi a disposizione di chi ne fa parte da più tempo di voi ed evitando di creare il caos. Il gioco ha addirittura un sistema di voto che permette agli altri componenti di sbattervi fuori.

Le uscite dal villaggio vanno studiate attentamente per non incappare in brutte sorprese. Le aree esterne sono create in maniera procedurale.

Entrare nel villaggio e pretendere di fare ciò che si vuole è assolutamente inutile ai fini del gioco oltre che poco divertente. Potrete stringere amicizie e addirittura flirtare... ma occhio a immedesimarvi troppo perché la bella e disponibile fanciulla con cui state intrattenendo un amorevole conversazione potrebbe in realtà essere un nerboruto camionista di Voghera.

Non distraetevi troppo perché dopo ogni giorno arriverà inevitabilmente la notte, la metà più cupa del gioco. Su schermo potrete costantemente tenere d'occhio un timer che vi dirà quante ore mancano al calar delle tenebre. Avrete notato che il gioco ha come sottotitolo "They Come At Night", giusto? Bene, "loro" sono le creature di Grimmwood che di giorno ricaricano le batterie per preparare l'assalto notturno al vostro villaggio. Fondamentale per resistere è creare difese solide (con i materiali che avrete procurato) e pattugliare i dintorni per riuscire ad avere una stima delle forze nemiche in arrivo. Soprattutto in questa fase di difesa la collaborazione è fondamentale perché le possibilità di dipartita sono nettamente più alte.

In alternativa alla modalità standard troverete anche un opzione chiamata Blitz che, come il nome suggerisce, rende il gameplay più veloce e le dimensioni dell'avventura più ristrette. A differenza del gioco normale, che segue il classico ciclo giorno/notte, nelle partite Blitz potrete avere un massimo di 10 persone e ogni giorno in-game durerà 15 minuti. A prescindere da quale modalità scegliate, ciò che vi troverete di fronte è un gioco che artisticamente parlando non si vede tutti i giorni. Gli scenari disegnati a mano sono splendidi, sembrano usciti da un romanzo illustrato dark-fantasy. Altrettanto non si può dire dei (piccoli) personaggi e mostri, che tra l'altro sono provvisti di (poche) animazioni fluide quanto quelle di un ciocco di legno.

I giocatori che popolano il villaggio possono decidere di allontanare (temporaneamente o definitivamente) un membro della comunità tramite voto.

Un gioco originale e dal fascino innegabile questo Grimmwood, ma di difficile digestione. Per riuscire a godere al meglio le sue qualità bisogna riuscire ad assimilarne anche le spigolosità, rappresentate da meccaniche quasi primitive e una certa ripetitività di fondo. Fondamentale è riuscire ad entrare in un gruppo di gioco affiatato, che da solo può fare la differenza tra una noia mortale e una sorta di vacanza in un campeggio gotico e pericoloso.

7 / 10
Avatar di Daniele Cucchiarelli
Daniele Cucchiarelli: Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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