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Grimshade - recensione

Lo steampunk medievale che non mancava

Armi meccaniche, animali antropomorfi e riti alchemici sono un perfetto biglietto da visita per un qualsiasi amante del genere steampunk. Grimshade racchiude tutto questo, con una formula che porta mistico e divino a confrontarsi tra Luce e Oscurità. Attraverso le ambientazioni medievali, i ragazzi di Asterion Games ambiscono a farci vivere un impegnativo rpg-adventure, contornato dalle meraviglie di un mondo corroso dal buio.

Le ombre riusciranno a prevalere o qualcuno si opporrà al loro potere?

Il regno di Brann, dopo anni di prosperità, viene invaso dall'esercito delle Valkyrie, a cui si contrappongono i Bespierre, in una battaglia per il controllo del paese. A peggiorare la situazione è l'arrivo di essere amorfi, con il solo intento di seminare il caos tra la gente.

Questo rapido e confuso incipit porta il giocatore a conoscere Alister, ex-soldato della milizia indipendente dei Campioni, attraverso lo scontro con gli invasori, fino a quando il testimone passerà a Kiba, un ragazzino in grado di dominare i poteri della luce e delle tenebre. Le vicende ruotano attorno alla liberazione di Brann e ai rapporti che le fazioni mantengono tra di loro; alla nostra avventura si uniscono man mano diversi personaggi, uniti dall'intento di aiutare la causa.

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Quest'inizio è lo specchio di una trama banale che non mette sul piatto elementi originali e dal forte impatto narrativo. Gli stessi membri del party contribuiscono a rendere la trama più piatta, a causa della loro superficiale caratterizzazione.

Le Ombre, come causa scatenante del caos, sono un espediente scontato per l'avvio degli eventi e il loro inserimento si rivela quasi marginale a causa della presenza di nemici più influenti a livello narrativo, come le Valkyrie.

La storia viene raccontata per missioni, suddivise in principali e secondarie: nelle prime l'obiettivo non sempre è intuitivo, portando l'utente a non capire con chi parlare o dove andare, anche se questo spesso è proprio voluto per fornire al giocatore spunti per l'esplorazione e la ricerca. Le seconde permettono agli NPC, dalla poca rilevanza narrativa, di migliorare l'equipaggiamento e rifornire il nostro inventario con monete o materiali.

L'inizio della storia viene caratterizzato dall'arrivo delle Valkyrie, il nemico principale.

Entrambe presentano delle scelte e delle decisioni che potrebbero portare ad un approccio pacifico, anche se poi spesso si arriverà a dover regolare i conti tramite un combattimento. Esso è basato su un sistema a turni concatenato all'utilizzo di abilità, costringendo il giocatore a creare una strategia per prevenire la "Tensione" che, se portata al massimo, impedirà di eseguire azioni.

Gli eroi del party e i nemici sono dotati di un elemento caratteristico, tra cui: Fuoco, Acqua, Aria, Sabbia, Luce, Elettricità e Oscurità. Questi sono legati da una meccanica del tipo elemento-batte-elemento, a cui si aggiunge la complicazione dei poteri di Kiba. In battaglia, infatti, il ragazzino sopporterà due fasi, strettamente legate al suo potere.

Egli potrà utilizzare la forma di Luce per due turni prima di passare alla forma Oscura, che risulterà essere un'arma a doppio taglio nel proseguimenti dello scontro, dato l'aumento di Tensione; per evitare ciò sarà sufficiente saltare due movimenti per tornare alla fase luminosa.

Ogni personaggio del party ha un proprio loadout, in cui si associano armamenti e consumabili.

Nel complesso Grimshade offre un ottimo livello di sfida, che però si perde nella programmata lentezza dei colpi: la resa visiva dei combattimenti è rallentata da alcune animazioni tediose e smorzanti per la velocità di gioco, e se a ciò aggiungiamo una povera originalità nella caratterizzazione del combat system, ne esce una fase di gameplay discutibile.

Al termine di ogni battaglia otterremo oggetti, utilizzabili per guadagnare monete o da sfruttare per il crafting. L'acquisto di pozioni curative, disponibili al di fuori degli scontri, e la creazione di consumabili offrono varietà alle strategie applicabili, sebbene siano soluzioni ormai datate.

Sul piano tecnico, il tutto è realizzato fondendo disegno a mano e grafica 2.5D, attraverso un cell-shading pulito e semplice, che però rivela una certa pesantezza nelle fasi più concitate e dunque un'ottimizzazione non proprio certosina.

Il titolo non si distingue sicuramente per la veste grafica o per la qualità del suo character design, e ciò appare paradossale considerando l'enorme potenziale che il mondo offre, ma se non altro non vi sono bug o altri problemi degni di nota.

Le battaglie a turni seguono un ordine basato sulla velocità dei combattenti, e necessitano di un'accurata strategia.

Le produzioni indie spesso si distinguono per la colonna sonora evocativa, e questa non è da meno, presentando melodie composte con il piano per alleggerire il peso della lunga avventura a cui andremo incontro, anche se certi toni diventano fuori contesto in fasi più movimentate, dimostrando, ancora una volta, la poca coesione dei contenuti.

Grimshade solca un terreno già testato, senza inventare nulla di nuovo, un atteggiamento abbastanza curioso da parte di un indie. Il titolo funziona, intrattiene e offre spunti adatti a un buon RPG, ma ciò ormai risulta insufficiente a soddisfare le aspettative di un pubblico sempre più saturo.

Grafica, sfida e design del mondo a parte, di Grimshade rimane ben poco.

6 / 10