Guitar Hero: Warriors of Rock
Activision raccoglie la sfida!
Cominciamo subito con una nota interessante: Dave Mustaine dei Megadeth ha scritto una canzone espressamente per Warriors of Rock, il nuovo capitolo della serie Guitar Hero. Un pezzo concepito fin dall'inizio pensando all’interfaccia di gioco e ai cinque, malefici, tasti colorati.
Si chiama "Sudden Death" ed è un pezzo decisamente impegnativo, la classica cascata di accordi multicolori in cui non supererete il minuto se non siete degli Dei del rock. Bello, ma punitivo.
Sudden Death è un discreto indicatore dell’attuale influenza dei rhythm games nell’industria musicale. In un certo senso questa categoria di giochi sta salvando il settore, proprio nel momento in cui questo aveva messo la testa sotto e stava cominciando a riempirsi i polmoni d’acqua.
Il problema di Guitar Hero, all’alba della sesta edizione (senza contare i derivati, che spesso non meritano di essere menzionati) è... chi salverà i giochi musicali che ormai sembrano avere il fiato corto? Non che il panorama sia così agghiacciante, chiariamo subito, ma stanno diventando come le pop star quando cominciano ad apparire troppo sui media: ripetitivi, noiosi e fuori moda.
Il primo indizio sulla differente direzione presa da Warriors of Rock lo si avrà una volta aperta la confezione. Le chitarre delle precedenti edizioni si rifacevano a quelle reali. Anche se con qualche licenza poetica, impugnavamo delle Gibson o delle Fender solo leggermente più piccole delle originali, ma questa volta la realtà verrà lasciata fuori dalla porta.
Con la parte elettronica della chitarra al sicuro nel manico, i designer si sono sbizzarriti con tutto il resto, elaborando esagerate parodie di quella che potrebbe essere la chitarra impugnata da una leggenda del rock del 2020. Gli angoli assomigliano ad artigli o volute barocche, mentre il corpo centrale sembra composto da fulmini e fiamme congelate in forme plastiche... di più epico c’è solo il Martello di Thor.
Questo sforzo creativo è stato fatto per andare di pari passo con la nuova campagna di Guitar Hero che, a quanto pare, ha dato una bella sterzata verso meccaniche GDR (ora ci vorrebbe un tuono che risuona in lontananza per dare il giusto tocco drammatico alla cosa, fate finta di averlo sentito). Il risultato è il Quest Mode, una storia narrata di Gene Simmons (e probabilmente scritta dai Manowar) che narra le gesta dei più grandi rocker del mondo, i quali vengono trasformati in guerrieri prima di partire per una pericolosissima missione: liberare una chitarra mitologica da una colonna di pietra e uccidere una orribile bestia.
Prima di urlare al miracolo e sacrificare una vergine agli dei del rock fate un bel respiro, alla fine il Quest Mode sembra essere solo una sottile patina di novità, spessa non più di un centrimentro, che copre la classica lista di tracce inframezzata da qualche scontro con i boss. Ogni capitolo della storia ruota attorno a determinati punti della mappa e le canzoni sono, per la prima volta, raggruppate in base al tema che le accomuna.