GXT 383 Dion 7.1 Bass Vibration Headset - recensione
Delle cuffie “vibranti” di nome e di fatto.
Trust con l'ultimo batch di prodotti ci ha inviato un sacco di materiale, e dopo il mouse Laban siamo qui a parlare delle cuffie GXT 383 Dion 7.1 Bass Vibration Headset, che rappresentano attualmente il top di gamma del suo catalogo gaming. Si tratta di un prodotto pensato per i giocatori che va a occupare una nicchia di mercato ben specifica, soprattutto grazie a una caratteristica molto particolare solitamente presente in prodotti di fascia alta, di cui parliamo in nel dettaglio della recensione.
Abbiamo preso in mano le Dion 7.1. nel video dell'unboxing che vedete qui sotto e ci sono sembrate un prodotto ben realizzato in termini di ergonomia e qualità costruttiva: le plastiche dei padiglioni e del remoto sono standard, ma il passante in metallo e la buona similpelle dei cuscinetti compensano ampiamente questo difetto, peraltro comune a un sacco di cuffie anche di fascia altissima. Come sta andando sempre più per la maggiore, niente archetto estensibile visto che quello presente è fisso e caratterizzato da due guide in metallo, ma troviamo la consueta "headband" elasticizzata in grado di adattarsi a tutte le teste. Il filo non è braided e quindi tende all'attorcigliamento, ma è molto robusto, piuttosto lungo e non dà l'impressione di poter dare problemi sul lungo periodo.
Il microfono è estraibile ed è caratterizzato da una certa resistenza all'estrazione, a conferma di un'astina piuttosto robusta che permette tuttavia numerose possibilità di regolazione. Sui due padiglioni è presente un led luminoso circolare che pulsa di azzurro nel momento in cui le cuffie sono alimentate da una periferica USB. L'installazione è automatica da PC e non richiede l'utilizzo di alcun genere di software proprietario: le cuffie funzionano bene anche con le console Sony e Microsoft, anche se in questo caso si deve occupare una presa USB per alimentare il dispositivo mentre il segnale audio arriva comunque dalla presa digitale. Va comunque rimarcata l'ottima adattabilità di base per questo prodotto, che pur senza le brandizzazioni ufficiali riesce a connettersi a tutte le console dotate di uscita digitale presenti sul mercato.
Il sistema è caratterizzato da un doppio remoto: quello che controlla le cuffie stesse con i regolatori di volume e il mute del microfono; questo si collega a sua volta al dispositivo centrale che funge da vera e propria scheda audio esterna. Sul primo ci sono essenzialmente tre rotelle che controllano il volume separatamente del PC, dell'audio in arrivo dal Joypad e quello in arrivo dall'ingresso Toslink: come accadeva per le Plantronics Rig e tutta una serie di cuffie di alto livello come le Asus o Turtle Beach. È quindi possibile mixare il suono in arrivo tra due sorgenti (il PC via USB o la console via ottica o joypad) bilanciandolo attentamente per fare in modo che uno non sia troppo eccessivo coprendo gli altri.
Le cuffie una volta connesse al PC vengono infatti rilevate come periferica audio esterna che deve essere impostata come device di riproduzione e registrazione mentre su console è sufficiente la connessione del cavo Toslink e quello USB per attivarle: la seconda su console non le fa rilevare ma serve soltanto alla gestione dell'alimentazione comunque necessaria per pilotare il remoto e i controlli volume separati.
Per quanto riguarda l'ergonomia, le Dion 7.1 si sono dimostrate un buon prodotto: molto comoda l'headband superiore che si adatta a ogni genere di testa così come la morbidezza dei padiglioni contenenti i diffusori da 50 millimetri: nei primi giorni l'archetto in metallo che costituisce la parte superiore tendeva a premere parecchio sulle tempie, ma con l'andare dei giorni la pressione si è allentata risultando abbastanza confortevole anche nell'utilizzo prolungato. Il passante è infatti piuttosto rigido al punto che muovendo la testa velocemente si percepiscono alcuni scricchiolii dei giunti in cui il metallo si incastra nei padiglioni. Nulla che dia fastidio mentre si gioca visto che i normali movimenti della testa non generano particolari disturbi.
La prova su strada l'abbiamo fatta con il consueto trittico di titoli PC ovvero Battlefield 4, Dead Space 2 e The Witcher 3, i primi due in particolare per le loro notevoli capacità sul fronte dell'audio posizionale mentre l'ultimo per i dialoghi. Le Dion sono infatti caratterizzate da una doppia modalità d'utilizzo: in stereo come qualsiasi paio di cuffie normali ma anche in modalità 7.1. Questa è una modalità manuale che viene attivata semplicemente premendo su uno dei tasti del remoto che permette di ciclare tra stereo e, appunto, 7.1. Nel primo caso la qualità è stata più che buona: i grossi magneti restituiscono un'ottima risposta su bassi, medi e alti. I bassi in particolare, sono veramente potenti (l'headset vibra letteralmente pur senza dare troppo fastidio) ma anche molto morbidi e il suono in generale ci è apparso molto pulito e privo di distorsioni a tutti i livelli di volume.
Sul remoto principale è presente il pulsante tastino che permette di passare in tempo reale dallo stereo all'emulazione 7.1 indicandovi anche lo stato in cui si trovano le cuffie con un led verde/azzurro. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla buona qualità dell'effetto che è chiaramente emulato, ma caratterizzato da un eccezionale la riproduzione delle fonti sonore esattamente alla nostra destra e sinistra o alle nostre ore 10 e 2 comprensiva anche di movimenti rapidi in passaggio di fronte a noi o sopra la nostra testa. La spazialità dei canali posteriori è leggermente meno evoluta, ma la resa complessiva è veramente notevole e più che sufficiente per restituire l'illusione del suono in arrivo dalle nostre spalle.
Dead Space 2 in questo caso si è confermato l'esperienza eccezionale che è sempre stato con necromorfi in arrivo da ogni dove in cui è fondamentale avere un'ottima consapevolezza della loro posizione. Anche Battlefield 4 con le sue mappe aperte e le decine di spari da ogni direzione e distanza ha reso molto bene sulle Dion nonostante si tratti di un surround emulato che però non sfigura di fronte a quello hardware. The Witcher si è invece comportato meglio in modalità stereo: l'opzione surround taglia leggermente gli alti e i medi a favore del surround simulato e per l'esperienza di gioco di CD Project abbiamo preferito il suono stereo che anche in questo caso ha reso veramente benissimo.
Stesso responso anche per quanto riguarda la musica e i film con ascolti da CD di musica metal, classica e pop e i film con Transformers: La Vendetta del Caduto in Blu Ray. Molto buona anche la resa del microfono su Skype, Discord e Teamspeak che restituisce una voce estremamente fedele e priva di distorsioni: da notare che la nostra voce viene perfettamente captata anche quando il microfono è completamente ritratto all'interno del padiglione sinistro. Quindi, se non avete particolari necessità, potete lasciarlo sempre all'interno ed evitare preoccupazioni relative a urti o piegamenti o continue estrazioni che ne possano compromettere le funzionalità sul lungo periodo.
A livello di prestazioni complessive, siamo rimasti veramente sorpresi dalla resa sonora di queste cuffie di Trust: siamo a un livello nettamente superiore agli standard di Trust e questo è perfettamente evidente anche nella cura riposta nei materiali e nelle soluzioni ergonomiche, oltre che da tutte le possibilità in termini di periferiche collegabili e combinabili simultaneamente. L'unica cosa di cui abbiamo un po' sentito la mancanza, e che gli utenti PC non mancheranno di notare, è un software dedicato che permettesse di controllare meglio il suono o creare dei profili personalizzati a seconda dell'utente che le usa, così come sfruttare la colorazione dei led laterali per creare giochi di colore diversi dalla normale pulsazione blu.
Ma è piuttosto chiaro che Trust ha pensato queste cuffie come una periferica da usare completamente in modalità plug-and-play su qualsiasi dispositivo le vogliate connettere, (non funzionano con un normale smartphone o riproduttore MP3 perché devono comunque essere alimentate tramite il remoto primario) e in questo ci riescono veramente bene, grazie a tutte le funzionalità che abbiamo descritto. Chiave è la possibilità di avere in simultanea due ingressi audio per i giocatori "totali" che sulla loro postazione dispongono di un PC e almeno una console e vogliono gestire l'audio di entrambi i dispositivi con un solo paio di cuffie.
Il cartellino dei 99 euro (su Amazon si trovano comunque a meno) è commisurato alle qualità di questo prodotto che a ben guardare, nel rapporto qualità/funzionalità non ha molti concorrenti attualmente sul mercato. Ci sono in giro cuffie dalla resa audio migliore, in particolare sul fronte del 7.1 non emulato come le Razer Tiamat o le Asus Strix o le recenti Turtle Beach, ma si parla di fasce di prezzo nettamente superiori. Queste GXT 383 Dion 7.1 Bass Vibration Headset sono un compromesso meritevole della vostra attenzione, soprattutto se avete PC e console a portata di mano.