Halo (Serie TV 1x03) Recensione: Cortana e Master Chief finalmente insieme
Salve Master Chief, io sono Cortana.
Il voler prendere una strada così lontana dalla storia originale permette ai creatori della Silver Timeline di sbizzarrirsi sulla creazione di eventi. Come abbiamo detto più volte, consci di non poter tratte conclusioni affrettate antecedenti alle fine della prima stagione, una forte deviazione narrativa potrebbe anche risultare interessante e funzionare all’interno della serie TV.
Avere fin troppo libertà però può causare anche l’effetto opposto, una situazione che purtroppo si sta verificando con il personaggio di Makee, la quale non ci aveva convinto fin dalla sua prima apparizione. Nonostante un’introduzione di episodio che tenta biecamente di spiegarci il suo essere “speciale”, il suo discorso di fronte ai profeti sul come non solo avrebbe trovato la chiave per Halo ma avrebbe anche portato al loro cospetto la testa di John ci ha davvero lasciato senza parole. O meglio, purtroppo ce ne sono molte per descrivere quanto tutto ciò non funzioni neanche con la giustificazione di essere in regime di Silver Timeline.
Non ci siamo mai espressi ma anche se solo al terzo episodio dobbiamo per forza condannare questa vera e propria eresia, che sarebbe giustificabile solamente se questo personaggio fosse volontariamente caricato per strapparci un sorriso data la follia delle parole che riesce a pronunciare. Ma sappiamo bene invece che Makee, dopo questa puntata, sarà un personaggio cruciale e ciò delinea un grosso problema per la serie.
Ma anche al decimo minuto della terza puntata la problematica dei personaggi fuori contesto prosegue senza tregua, lasciandoci davvero amareggiati e impotenti di fronte ad una costruzione dei personaggi completamente senza senso. Lo sappiamo, abbiamo detto poco fa che non dovremmo esprimerci e continueremo a non farlo per quanto concerne la trama generale ma non possiamo esimerci dal constatare che Miranda Keyes e la dottoressa Halsey non riescono ad affascinarci.
La prima continua a darci la sensazione di una ragazzina spaurita che cerca in tutti i modi di farsi notare, un contrasto davvero forte con la Miranda che non ha mai avuto rapporti con la madre e che persegue stoicamente il cammino del padre nella storia originale. La dottoressa Halsey invece, forse più incolpevolmente viene resa docile e meno ambiziosa, mettendo in atto il protocollo Cortana in modo un po’ contorto, poco logico e inutilmente brutale.
Nella speranza di non dover ripetere tristemente questo trafiletto ad ogni recensione di episodio giunge il momento di parlare del tanto atteso arrivo di Cortana, quell’attimo in cui “il re e il pedone si ritrovano nella stessa casa”. L’IA sembra molto più centrata nella sceneggiatura, fin da subito analitica e pronta a compiere la propria missione, addirittura stizzita di non aver il pieno controllo. Da valutare invece il vero scopo di Cortana e della Halsey di volere soppiantare completamente l’essere umano nell’ambito militare, usandoli solo come un involucro con ai comandi un’intelligenza artificiale.
Questo episodio però riserva un colpo di coda che ci ha sorpreso e che risolleva una valutazione che puntava sempre più all’insufficienza. La Silver Timeline centra uno dei filoni narrativi che ogni fan della saga videoludica e dei romanzi ha sempre desiderato vedere o leggere in modo più approfondito. Nonostante John sia fisicamente privato dal provare emozioni a causa di un dispositivo all’interno del suo corpo, da gelido soldato riesce ad analizzare e capire che ciò che sta vivendo è anormale.
Nasce quindi la voglia di risposte e dopo la rimozione dell’inibitore si percepisce la passionalità che adesso infuoca il petto dello Spartan, fomentata dall’aiuto di Cortana, anch’essa assetata di informazioni per accrescere la propria conoscenza. La parte intrigante di questo cambiamento però è dovuta al ruolo dell’IA che al momento sembra comportarsi come una spia accondiscendente. La serie a questo punto potrebbe portare a due bivi interessanti per Cortana: rimanere la fedele ancilla dell’UNSC o affezionarsi a John tanto da condannare i propri creatori esattamente come avvenuto nella saga videoludica.
Entrambe le opzioni stuzzicano la nostra curiosità, e un focus su questo rapporto che andrà consolidarsi può essere una buona linea narrativa in attesa di tornare a combattere, un aspetto che sembra essere stato messo in secondo piano per dare tempo di delineare una trama narrativa più “umana”. Non ci resta dunque che aspettare il quarto episodio, speranzosi di vedere un consolidamento del sodalizio tra Cortana e John e un rientro in carreggiata di Makee come villain che al momento sembra davvero deragliare su qualcosa di indifendibile.