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Halo Wars 2 - recensione

Nuovamente a bordo della Spirit of Fire.

Con lo sviluppo e la pubblicazione dell'originale Halo Wars, l'azienda con base operativa a Redmond si era imposta un obiettivo particolarmente ambizioso: proporre su console il non plus ultra degli RTS, vero e proprio punto di svolta, nonché cardine di una rivoluzione volta a ribaltare la comune e incontrovertibile accettazione che il genere avesse diritto d'esistenza solo su PC.

Proposito lodevole, aspirazione condivisibile, scopo inseguito con le migliori intenzioni, eretto e sostenuto da due solidissimi pilastri: da una parte Ensemble Studios, team responsabile della saga di Age of Empires, sfortunatamente smantellato nel 2009, e dall'altra un brand di riferimento e dal forte richiamo.

La missione, per quanto complessa e svolta in un generale clima di scetticismo, fu in buona parte completata con successo, nonostante i motivi di vanto della produzione non riguardassero direttamente e specificatamente il gameplay. A fronte di una scarsa profondità strategica, Halo Wars proponeva una trama estremamente curata, frutto di cut-scene davvero ben riuscite, nonché un ritmo d'azione incalzante, che non faceva rimpiangere i furiosi scontri a fuoco vissuti nei capitoli regolari della serie nei panni di Master Chief.

I tipi di risorse da accumulare per potenziamenti e nuove unità sono due. Tramite le basi che potrete costruire sul campo di battaglia erigerete edifici adibiti all'accumulo di queste materie prime. Nessun civile da mandare in esplorazione a caccia di giacimenti insomma, tutto è assolutamente automatizzato.

La produzione Microsoft, insomma, si fece amare per i motivi "sbagliati". Non per la raffinatezza delle sue meccaniche, per aver effettivamente avvicinato e fuso gli strategici in tempo reale con il mondo delle console, quanto per l'inatteso rispetto ai cardini, stilistici e non solo, dell'IP di riferimento, per il modo con cui riuscì ad appassionare la sua audience alle battaglie del vascello spaziale Spirit of Fire e di tutto il suo equipaggio, Spartan compresi.

Questo sequel riparte proprio da qui, abbandonando del tutto i roboanti propositi, rinunciando ad un'evoluzione forse destinata a restare incompiuta, ma riproponendo e potenziando struttura e feeling apprezzati in passato. Halo Wars 2 pecca certamente di coraggio e originalità, ma non sbaglia un colpo quando si tratta di stuzzicare gli appetiti degli appassionati.

La campagna in singolo, opportunamente affrontabile anche in co-op, rinuncia a qualsiasi new entry sul fronte dei soldati dell'UNSC, scongelando, è proprio il caso di dirlo, l'intero equipaggio della Spirit of Fire dal sonno criogenico in cui sono rimasti sospesi per circa trent'anni. Per nulla aggiornato sulle sorti della guerra tra umani e Covenant, alla deriva in una porzione sconosciuta dello spazio, il Capitano James Cutter e la squadra di Spartan al suo seguito giungeranno sull'Arca, ai confini della Galassia, dove si scontreranno contro l'esercito al soldo di Atriox, generale Brute rinnegato, mosso da un'implacabile odio per i Covenant e per chiunque possa frapporsi tra lui e la sua personalissima vendetta.

Come per il prequel, nonostante le premesse piuttosto banali, la trama funziona alla grande. Il cast di protagonisti brilla per caratterizzazione. Atriox in particolare, nonostante le rare apparizioni sul palcoscenico, è un villain che intimorisce, che emana un sinistro e implacabile potere.

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Il plot, seppure prevedibile, tocca le giuste corde approfondendo certi aspetti e proponendo situazioni che faranno la gioia dei fan. Persino la sceneggiatura tratteggia dialoghi mai scontati e ideali per svelare progressivamente le psicologie dei personaggi. Non vanno poi dimenticate le splendide cut-scene, magistralmente dirette e straordinariamente curate da Blur Studio in ogni minimo dettaglio, che introdurranno di volta in volta la missione successiva.

Sul fronte narrativo Halo Wars 2 fa addirittura meglio del predecessore, grazie soprattutto alla presenza di un nemico credibile, temibile, alla testa di un esercito sconfinato. Mancano dei colpi di scena degni di questo nome, siamo d'accordo, ma la trama fa quel tanto che basta per tenere sempre vivo l'interesse.

Sul fronte del gameplay la parola d'ordine è continuità. Nessuno stravolgimento, né uno scossone ai cardini su cui poggiava un gameplay certamente limitato, per il genere di riferimento, ma funzionale e ideale per dare il meglio su console. Giocato su Xbox One, controller tra le mani, sulle prime si fatica a gestire un control scheme piuttosto ampio e ricco di comandi. L'apprendistato, fortunatamente, dura non più di mezz'ora, il tempo di prendere dimestichezza e comprendere che, fatto salvo per il livello di difficoltà maggiore, ogni scontro si risolve schierando sul campo l'esercito più ampio possibile, equipaggiato al meglio.

Il limite maggiore della campagna di Halo Wars 2 è proprio questo: ogni velleità strategica è mortificata da un sistema di controllo relativamente impreciso e goffo, che impedisce l'imbastimento di tattiche utili a soverchiare l'avversario con qualcosa che vada oltre lo scontro diretto. Non che il gioco non ci provi, beninteso. Ogni unità ha abilità speciali che vanno utilizzate con un minimo di raziocinio; bombardamenti dal cielo, piuttosto che l'attivazione dei droni riparatori, due tra i tanti poteri a cui potrete attingere possedendo le risorse necessarie, cambieranno le sorti della battaglia; attaccando con una tipologia di soldati, piuttosto che con un'altra, otterrete risultati sensibilmente differenti a seconda del nemico che si sta affrontando; sfruttare a proprio vantaggio le asperità della mappa può portare indiscutibili vantaggi.

L'esplorazione della mappa è incentivata sia dalla presenza di documenti che svelano ulteriori dettagli della trama, sia da particolari strutture che, mantenendone il controllo, vi garantiranno un flusso costante di energia utile alla creazione di nuove unità.

Le meccaniche da tenere in considerazione sono tantissime e molteplici, ma la gestione delle truppe resterà comunque piuttosto complessa, subordinata alla rapidità con cui riuscirete ad organizzare la base operativa e a creare velocemente un esercito che vi permetta sin da subito di passare all'attacco.

Controllare più gruppi di soldati, organizzare complessi fiancheggiamenti e passare velocemente da una parte all'altra della mappa sono operazioni macchinose, spesso e volentieri inutili quando godrete della forza bruta necessaria per sfondare le linee nemiche. Il discorso naturalmente cambia lievemente spostandosi su PC. Halo Wars 2 fa parte dei titoli che aderiscono all'iniziativa Xbox Play Anywhere, feature che vi permette, acquistando il titolo una sola volta, di giocarlo su qualsiasi device equipaggiato con Windows 10, senza rinunciare alla comodità del salvataggio istantaneo su cloud. Con mouse e tastiera tutto diventa naturalmente più semplice e immediato, nonostante i limiti strutturali del gameplay imbastito da Creative Assembly permangano e arginino le aspirazioni strategiche del videogiocatore di turno.

Poco male, tuttavia, visto che l'intento non è mai stato quello di adattare il brand di Microsoft alle ambizioni di un Age of Empires qualsiasi, quanto di tradurre in formato RTS gli spettacolari scontri tra gli umani del futuro e minacciosi alieni. Da questo punto di vista Halo Wars 2 si comporta egregiamente. Ci saremmo certamente aspettati qualcosa di più dal motore grafico, soprattutto in termini di pulizia d'immagine, ma ciò non toglie che sarete testimoni e architetti di spettacolari battaglie caratterizzate da continue esplosioni e repentini cambi di fronte. Questo è il maggior pregio del gioco, il proporsi come uno strategico in tempo reale dai ritmi forsennati, in cui la rapidità d'azione ben si amalgama con livelli relativamente brevi per il genere d'appartenenza, ma anche per questo intensi, ricchi di obiettivi da completare velocemente, con il preciso proposito di sorprendere un nemico, l'esercito di Atriox appunto, meglio schierato, ma impreparato a fronteggiare una guerriglia senza sosta.

Dove Halo Wars 2 vince con distacco il confronto con i predecessore, tuttavia, è proprio nel multiplayer online. Nonostante non ci sia stato possibile provare approfonditamente le modalità presenti nel menù, a causa dell'assenza di avversari da battere, dando per scontato che l'infrastruttura online non deluderà le aspettative come accade da sempre nelle produzioni Microsoft, la sorpresa di questo capitolo è rappresentata dal Blitz. Laddove Deathmatch, a squadre e non, Controllo e Roccaforti propongono sfide che non hanno certo bisogno di presentazioni, questa new entry fonde con ammirevole intelligenza meccaniche prese in prestito dai giochi di carte e, soprattutto, dai MOBA.

3- Le cut scene sono realizzate con una cura incredibile e sviluppano con la giuste dose di pathos la trama.

Eliminata la presenza di una base dove accumulare risorse e creare nuove truppe, per avere la meglio sull'avversario dovrete accumulare punti per sfruttare di volta in volta i poteri delle carte in vostro possesso. Che si tratti di schierare nuove truppe sul campo, piuttosto che di godere di bonus passivi e attivi di ogni genere, ogni partita è un'appassionante guerra di quartiere in cui è fondamentale riuscire a barcamenarsi tra i plotoni, ognuno diretto verso una diversa base nemica, scegliendo saggiamente il momento migliore per pescare dal proprio mazzo e giocarsi la carta selezionata. Il ritmo forsennato del gameplay, fortunatamente, impedisce che si crei quel clima di lenta e logorante guerra di trincea che caratterizza ogni MOBA, ma il feeling di questa modalità è maledettamente simile: assuefacente e profonda al punto giusto affinché diventi il vero centro d'interesse per gli appassionati di multiplayer.

Halo Wars 2 prosegue sul solco del predecessore, senza stupire, ma senza deludere, riproponendo una struttura certamente limitata, ma solida quel tanto che basta per proporre un RTS divertente, coinvolgente, spettacolare sotto il profilo della trama e dal punto di vista visivo. Se cercate un'esperienza paragonabile ai vari Age of Empires e Starcraft resterete ovviamente delusi. Se non vedevate l'ora di reimmergervi nell'universo di Halo avrete pane per i vostri denti.

8 / 10
Avatar di Lorenzo Fazio
Lorenzo Fazio non ha mai smesso di giocare sin dai tempi del Master System. Ha così cercato di unire l’utile al dilettevole, inventandosi giornalista videoludico. Qualcuno ci è cascato: scrive per importanti testate del settore da quasi una decina di anni.

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Halo Wars 2

Xbox One, PC

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