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Hard Corps: Uprising

Bello e impossibile.

Quanti di voi hanno giocato almeno una volta a un qualsiasi episodio di Contra? Parliamo della storica saga Konami che ha contribuito a innalzare il livello di imprecazioni medie del mondo intero grazie al suo livello di difficoltà a dir poco esagerato.

Come Mega Man e altre saghe universalmente definite "complicate" (giusto per usare un eufemismo), Contra ha sempre lanciato ai giocatori sfide intense, a volte gratuitamente sadiche, quasi al limite dell'attacco isterico.

Trattandosi del remake HD di Contra: Hard Cops, uscito anni fa su SEGA Genesis, Uprising porta con sé il medesimo retaggio strappa-insulti, arricchendo il tutto con una realizzazione tecnica eccezionale e una progettazione assolutamente perfetta per questo tipo di esperienza.

Se siete giocatori poco pazienti e non avete riflessi da jedi, sappiate che acquistando Uprising rischiate di spaccarvi le ossa contro un muro granitico. Pensate a una sorta di Demon's Souls in versione bidimensionale, dove la difficoltà è fissata su livelli altissimi, senza per questo arrivare mai a "barare".

Titoli come Hard Cops: Uprising sono perfetti sia per sessioni di gioco prolungate che per esperienze mordi e fuggi.
I fan di Contra ricorderanno sicuramente questi famigerati cancelli pieni di laser e torrette.

Con Hard Cops vi troverete di fronte a uno sparatutto a scorrimento orizzontale vecchio stile, dove da soli o in compagnia di un amico (sia offline che online) dovrete affrontare otto livelli traboccanti di soldati mascherati armati fino ai denti, macchine da guerra fuori di testa e creature aliene di ogni tipo.

L'obiettivo del giocatore è uno solo: sopravvivere fino alla fine eliminando ogni minaccia possibile. Come vi abbiamo anticipato in apertura dell'articolo, tuttavia, portare a casa la pelle non è affatto facile, visto che bastano pochi colpi per dire addio a una delle preziose vite a disposizione.

Se c'è una cosa che i ragazzi di Arc System Works hanno dimostrato di saper fare, questa è la creazione di titoli pieni di opzioni e modalità.

In un mercato in cui è sempre più difficile trovare giochi in grado di offrire qualcosa di più della modalità base, questo team si distingue per i suoi menu principali straripanti, capaci di sorprendere il giocatore con una quantità impressionante di voci e di extra.

Con Uprising, in particolare, i programmatori hanno voluto inserire due modalità ben differenziate, pensate per adattare l'esperienza a una fascia di pubblico il più ampia possibile.

La modalità arcade è pensata per i puristi, e propone la formula tradizionale di Contra con energia, vite e crediti limitati. Portare a termine l'Arcade Mode di Uprising richiede concentrazione shaolin, riflessi jedi e tanta, tanta pazienza, soprattutto a causa della complessità degli scontri con i boss e della drammatica carenza di checkpoint.

Ognuna delle otto ambientazioni (tutte caratterizzate da un design unico, a tutto vantaggio della varietà del gioco) contiene due o tre boss da affrontare in combattimenti senza esclusione di colpi, fra trasformazioni, laser megalitici e piogge di proiettili letali.

I primi 15 minuti di gioco.
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Hard Corps: Uprising

PS3, Xbox 360

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