La silenziosa guerra dell'hardware - articolo
All'E3 non è successo niente. O forse no?
Conclusosi da poco uno degli E3 meno entusiasmanti degli ultimi tempi per quanto riguarda le novità hardware proposte: la delusione di molti deriva dalla scarsità di novità proposte e dalle conferenze stampa di Sony, Microsoft e Nintendo, dove ci si aspettava perlomeno l'annuncio delle prossime console da parte dei primi due e qualche notizia di maggiore sostanza nel caso della Wii U.
E invece nisba: solo la presentazione della line-up per l'anno in corso e qualche inedito in arrivo per il 2013 si possono considerare il piatto forte di questa edizione appena conclusa. Nonostante non siano arrivate indicazioni precise su come si svilupperanno le ostilità tra Microsoft e Sony, ci siamo comunque fatti un'idea ben precisa di quel che potrebbe succedere al mercato dell'hardware console nei prossimi diciotto/ventiquattro mesi.
Come detto, il mancato annuncio da parte di Sony e Microsoft delle nuove console, per quanto possa aver scontentato stampa e appassionati, la dice lunga sulle intenzioni dei due colossi del videogioco nel prossimo biennio. Una next-gen annunciata a questo E3 avrebbe significato un arrivo delle prossime console durante il prossimo Natale a conferma delle prime voci filtrate su Orbis e Durango a partire dalla fine del 2011, poi sopite quasi del tutto in attesa di questa manifestazione.
Invece, il silenzio più totale indica che un eventuale annuncio potrebbe arrivare verso la fine di quest'anno o addirittura durante l'E3 2013, spostando con ogni probabilità a Natale dell'anno prossimo o all'inizio del 2014 l'arrivo sul mercato.
"I due colossi si stanno marcando a vicenda e non è escluso che assisteremo a un lancio simultaneo"
Questo fa pensare che i due colossi si stiano marcando a vicenda e non è escluso che assisteremo a un lancio simultaneo. A conferma di questa tesi troviamo l'interesse degli sviluppatori terzi di iniziare simultaneamente cicli di sviluppo di titoli multipiattaforma, visto che lanci sul mercato concomitanti (o quasi) presupporrebbero specifiche hardware simili.
Le bocche cucite dello scorso E3 sono quindi una dichiarazione d'intenti ben precisa, motivata da numerosi fattori le cui conseguenze sul mercato saranno tangibili sicuramente ancora per due anni, probabilmente tre.
La prima è che a Tokyo e Redmond importa poco della Wii U dal punto di vista della potenza pura e a tal proposito giusto qualche giorno fa abbiamo presentato un'analisi piuttosto dettagliata di quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di massima della Wii U in base ai filmati di gameplay presi della line-up E3.
Fatte salve sorprese dell'ultim'ora, pare trattarsi di un hardware più potente dell'attuale generazione approssimativamente del 15-30%. Un margine ottimo per far girare senza sforzo conversioni di titoli multipiattaforma dell'attuale generazione ma probabilmente non abbastanza potente da reggere il passo della prossima.
Quando la Next-Gen sarà ancora acerba e l'imperativo per gli sviluppatori sarà di massimizzare il numero di copie vendibili a una base giocante ristretta a causa del basso numero di console vendute, anche la Wii U verrà inclusa nel catalogo. Tuttavia, quando la conoscenza dell'hardware ne sfrutterà le caratteristiche principali, non c'è dubbio che la Wii U rischia di rimanere confinata alla sua nicchia di titoli sviluppati internamente. Esattamente la stessa situazione verficatasi cinque anni fa con la Wii originale.
La scarsa fretta con cui Sony e Microsoft hanno accolto l'annuncio di Nintendo sicuramente riguarda anche le caratteristiche intrinseche della console: il tablet con touchscreen integrato cerca chiaramente di bissare il successo della Wii nell'accalappiare più un pubblico casuale e da "party" che non il giocatore incallito chiuso nella sua cameretta.
"Non c'è dubbio che la Wii U rischia di rimanere confinata alla sua nicchia di titoli sviluppati internamente"
Rispetto alla Wii, l'occhiolino strizzato all'hardcore gamer è però evidente dalla line-up appena annunciata ma, almeno finora, la presunta potenza dell'hardware non permettono di considerare la Wii U una vera piattaforma Next-Gen.
Tutto questo ha una serie di implicazioni di mercato ben precise: la prima è che Xbox 360 e PS3 arriveranno probabilmente a fine 2013 con rispettivamente otto e sette anni di servizio sul groppone. Un record di longevità assoluto rispetto alle generazioni precedenti giustificato dalla combinazione di alcuni fattori.
Il primo è che inizialmente entrambe sono state vendute in perdita: Microsoft soprattutto ha fatto dumping per sfruttare i dodici mesi di vantaggio e rosicchiare quote di mercato a Sony che, per parte sua, è partita molto lentamente a causa di un prezzo di lancio molto elevato. Non meno importante, è la considerazione che si tratta di oggetti impegnativi da sfruttare al meglio, la PS3 in particolar modo, e ci siano voluti almeno cinque anni per spremerli al massimo.
"Le vendite attuali non spingono a spaccare una base di utenti che nei prossimi due anni arriverà oltre gli ottanta milioni"
Basta fare un confronto tra un Ghost Recon: Advanced Warfighter (2005) e Ghost Recon: Future Soldier (2012) per rendersi conto delle abissali differenze tecniche di due titoli che girano su un hardware assolutamente identico. Il risultato è quindi che i tempi di rientro dell'investimento si sono allungati rispetto alle previsioni iniziali.
Sommate a questo il fatto che le vendite attuali sono ottime e capite come mai non ci sia interesse a spaccare una base di utenti che nei prossimi due anni arriverà sicuramente a oltre ottanta milioni a testa. Si romperebbe un giocattolo arrivato faticosamente a produrre quel genere di utili che le aziende quotate in borsa di questo calibro sono obbligate a raggiungere.
Questa analisi è suffragata anche da un altro indicatore di un certo rilievo la cui assenza in quel dell'E3 è altrettanto degna di nota quanto la mancanza di notizie sull'hardware, ovvero nuove proprietà intellettuali. Basta guardare al numero di titoli inediti presentati nel corso degli anni per accorgersi di come quelli realmente interessanti giunti a questo E3 si possano contare sulle dita di una mano.
Nella fattispecie, Watch_Dogs, Last of Us e il gettonatissimo, ma già presentato un anno fa, Dishonored. Il resto? La solita collezione di brand ben noti che con le loro fortune commerciali stanno reggendo le sorti di molti publisher, tutti giunti almeno al quinto capitolo (Assassin's Creed III) ma in alcuni casi si parla di settima (GTAV) o addirittura nona (Halo 4) incarnazione.
Perché questa moria? I publisher sono rimasti senza buone idee e pensano solo a riproporre sempre la solita minestra? In realtà, tutti sono sempre costantemente alla ricerca di nuove IP da lanciare e probabilmente in questo momento i grossi publisher ne hanno almeno un paio pronte per essere messe sulla rampa di lancio. Il problema, anche in questo caso, è strettamente legato l'hardware su cui gireranno: è ormai opinione comune che i limiti dell'attuale generazione siano stati toccati e in alcuni casi superati.
" In realtà, tutti sono sempre costantemente alla ricerca di nuove IP da lanciare"
A livello di game design di massima è molto chiaro cosa questa generazione può fare e non può fare: è quindi molto probabile che eventuali proprietà intellettuali inedite appariranno solo sulle nuove piattaforme con l'obiettivo di rompere le barriere imposte dall'hardware attuale sperimentando in termini level e game design.
In virtù di questo, si pone anche un problema di marketing legato all'investimento da fare per lanciare il nuovo marchio: meglio pubblicare un gioco nelle fasi finali di vita della vecchia piattaforma quando tutti i titoli che escono sono seguiti di ottima qualità o sfruttare l'hype ingenerato dalla novità stessa della console prossima ventura per essere sicuri di bruciare nelle retine degli acquirenti la spettacolare grafica del nuovo marchio? La risposta è ovvia.
Tutto questo avrà un effetto preciso anche sulla qualità e quantità dei titoli che verranno prodotti nei prossimi due anni: per i publisher serializzare significa ridurre al massimo i rischi e massimizzare i profitti visto che un gioco tripla A ben conosciuto al grande pubblico si vende praticamente da solo, a prescindere dall'effettivo livello qualitativo. Gli esempi di Assassin's Creed: Revelations e Modern Warfare 3 della scorsa stagione sono la conferma di come molti giochi escano per mantenere la serialità annuale e garantire facili introiti più che per segnare una reale evoluzione.
"Questa diminuzione del numero di nuove uscite ha portato all'aumento della produzione indipendente e alla scomparsa dei titoli di seconda fascia"
Questa netta diminuzione del numero di nuove uscite ha altri due effetti collaterali già in atto da almeno un anno: l'aumento della produzione indipendente e la progressiva scomparsa dei titoli di seconda fascia che, per quanto di buona qualità, non hanno venduto a sufficienza per garantirsi un futuro radioso attraverso la serializzazione.
Quindi, per quanto molti abbiano considerato questo E3 privo di contenuti e poco incisivo, è chiaro che tutto quello che non è stato detto e fatto in quel di Los Angeles avrà profonde ripercussioni sull'industry del videogioco per parecchio tempo. La conclusione più ovvia che si trae è che l'attuale generazione regnerà indisturbata per almeno ancora dodici-diciotto mesi, ed è lecito pensare che il periodo in cui verranno rotti gli indugi e ricomincerà la corsa alle armi sarà quello del terzo quadrimestre 2013 o il primo del 2014.
Se questa sarà la situazione che effettivamente si verificherà, l'attuale generazione console sarà pienamente supportata almeno fino a tutto il 2014 (e presumibilmente buona parte del 2015) in quanto è fuori discussione pensare che la produzione cessi di colpo al momento del lancio delle nuove piattaforme lasciando a bocca asciutta un esercito di utenti. Proprio qualche giorno fa, Sony ha annunciato di voler vendere nei prossimi dodici mesi quasi trenta milioni di console: ottimistico e improbabile, ma è ovvio che sia in arrivo un consistente taglio di prezzo.
In questo contesto, è già possibile tirare alcune somme sul secondo round della lotta tra Sony e Microsoft? Solo in parte, visto che il catalogo è ben definito ma le politiche di prezzo orientate verso tagli consistenti, non adeguatamente controbattute dalla concorrenza, potrebbero spostare masse di acquirenti da un lato o dall'altro della barricata. Guardando alle cifre nude e crude delle console vendute, oggi siamo all'incirca intorno ai cinquantacinque-sessanta milioni a testa: escludendo dal computo la Wii U, la più venduta del trittico con novanta milioni di unità ma dedicata a un pubblico diverso e tecnologicamente defunta sul fronte dei titoli multipiattaforma, negli ultimi sei anni l'Xbox 360 è stata costantemente davanti alla rivale.
"Microsoft in questa generazione è riuscita a strappare un pareggio che sa di vittoria"
Merito di un anno di vantaggio e di una partenza molto lenta a causa del prezzo elevato e delle notevoli difficoltà incontrate dagli sviluppatori nei primi due anni di vita: la PS3 è dotata di un'architettura multicore potente ma anche molto complessa da sfruttare a fondo. Tuttavia Sony ha recuperato lentamente terreno e nel corso del 2012 si potrebbe prospettare un sorpasso con testa a testa fino alla fine. A prescindere dai numeri precisi, è però probabile che le due console rimarranno più o meno nello stesso range di pezzi venduti e differenze di cinque o sei milioni in più o in meno avranno poca importanza al momento del fischio finale.
Quello che importa è che Microsoft, dopo il 3 a 0 dell'era PlayStation e il 2 a 1 di quella PlayStation 2 e Xbox, sia riuscita a strappare un pareggio che sa di vittoria per un motivo preciso; non solo la progressione promette bene per la prossima sfida, ma è netta la sensazione, suffragata da decine di Digital Foundry comparative a favore di Microsoft, che grazie al grimaldello delle DirectX e alla somiglianza architetturale con il PC che ha convertito molte vecchie guardie dell'industry al credo console, l'Xbox 360 sia ormai considerata la piattaforma di sviluppo primaria.
La stragrande maggioranza degli sviluppatori di terze parti negli ultimi sei anni ha realizzato di buon grado anche la versione PS3 dei loro titoli, ma raramente è riuscita a sfruttare le reali capacità del Cell, rimaste largamente inutilizzate fino ad oggi.
Su questo campo si giocherà la partita decisiva della prossima gen: meglio una marcatura stretta dell'avversario producendo un hardware standardizzato e semplice da programmare o cercare un'evoluzione tecnica che dia quel margine prestazioni in grado di far prevalere una console sull'altra? L'impressione è che saranno ancora una volta la buona progettazione e la solidità del catalogo messo in campo dai produttori di terze parti a fare da ago della bilancia di questa sfida ormai decennale.
Per quanto l'esito sia del tutto incerto e a prescindere dal numero di console vendute in questa generazione, Microsoft si trova in un una posizione di predominio da cui Sony deve uscire assolutamente se non vuole passare definitivamente da leader di mercato a inseguitrice. Ma vista la situazione economica mondiale e i recenti risultati economici del gruppo, avrà le forze per imbarcarsi in un'altra corsa alle armi tecnologica contro un colosso, in perfetta salute, come Microsoft?