Creative Labs Inspire T6300 - review
Un impianto 5.1 a un prezzo accessibile.
Recentemente abbiamo avuto modo di notare come Creative, un tempo uno dei leader del mercato nell'ambito delle periferiche per PC, in molte occasioni abbia proposto prodotti di qualità ma a prezzi fuori scala per quella che è l'attuale situazione di mercato. Quest'oggi ci troviamo a recensire la nuova gamma di prodotti entry level della famiglia Inspire, ovvero il set di casse 5.1 T6300. Si tratta di una configurazione che qualche anno fa era appannaggio dei migliori sistemi per il gioco, mentre ora, grazie all'evoluzione tecnologica e a una sensibile diminuzione dei prezzi, si può considerare uno strumento essenziale alla fruizione ideale dei videogiochi.
L'audio 5.1 si può trovare di serie su qualsiasi scheda audio o scheda madre di fascia bassa: soprattutto, si contano ormai sulle dita della mano i giochi per PC privi di supporto surround. Per chi si appresta a preparare una postazione di gioco come si deve, un set di casse surround è quindi un acquisto obbligato e queste Inspire T6300 sono una soluzione che Creative si augura in molti prenderanno in considerazione.
Una volta tolti dalla confezione, la prima impressione restituita da subwoofer e satelliti è tutto sommato più che discreta. Non aspettatevi il peso di unità di classe superiore ma perlomeno il design è piacevole e i materiali utilizzati paiono in grado di resistere senza grossi problemi alla prova del tempo, perlomeno nella parte esterna dello chassis. I due satelliti frontali sono di dimensioni leggermente maggiorate rispetto a quello centrale e ai due posteriori, ma su una scrivania di piccole o medie dimensioni non avrete particolari problemi di posizionamento.
"Il design è piacevole e i materiali utilizzati paiono in grado di resistere alla prova del tempo"
Le staffe sono ben conformate per dare stabilità ai diffusori, anche se avremmo gradito la presenza di appositi recessi nella parte posteriore che permettesse un'installazione direttamente a muro. I supporti inferiori non sono smontabili, per questo l'impianto è adatto solo al posizionamento su superfici piane. Almeno la lunghezza dei cavi dei satelliti posteriori è adeguata (4 metri) e permette di raggiungere la distanza ideale dall'utente. Buona è anche la stabilità del subwoofer, adeguatamente piedinato in gomma morbida sulla cui parte posteriore si trovano tutti gli attacchi per la cavetteria e l'ingresso dell'accensione e controllo volume.
Diversamente da quanto fanno le aziende con prodotti di questo genere, stavolta i connettori che ricevono il segnale dalla scheda audio sono direttamente integrati nel subwoofer: questo sicuramente facilita il montaggio anche se bisogna stare attenti a non danneggiare il cavo, in quanto in caso di tagli o abrasioni si rischia di giocarsi l'impianto, al netto di eventuali riparazioni di fortuna.
Il subwoofer fa anche da punto di connessione per il remoto dell'accensione in cui è integrato il controllo del volume. Purtroppo sul remoto non sono presenti un paio di feature che avremmo gradito, in particolare un ingresso per il microfono, che avrebbe aiutato a ridurre la cavetteria che di solito intasa la scrivania verso il retro del computer, e un controllo per il bilanciamento laterale del suono, anche se in realtà non si tratta di una feature molto utilizzata.
"Il montaggio è stato facile e molto veloce"
Il montaggio è stato facile e molto veloce: per questa prova abbiamo utilizzato una scheda audio di buona qualità come la Sound Blaster Fatal1ty che potesse mettere in mostra le doti di questo set di casse. Nonostante la fascia sia decisamente entry level, è interessante notare le soluzioni tecniche implementate nella realizzazione dei satelliti. Sulla parte anteriore sopra il diffusore è presente un'apertura che canalizza la potenza del suono in modo considerevole, chiamata "DSE" ovvero Dual Slot Enclosure.
Si tratta di un escamotage costruttivo spesso usato dai costruttori, pensato per aumentare l'uscita nominale di un impianto sulla carta non eccezionale sul fronte della potenza pura (stiamo parlando di 7 watt RMS per ogni canale più 22 per il subwoofer) guadagnando sensibilmente sulla riproduzione dei medi. La seconda si chiama "IFP" (Image Focusing Plate) ed è pensata per aumentare al massimo la diffusione laterale dei diffusori.
L'obiettivo in questo caso è coprire quanta più area possibile intorno al punto focale d'ascolto e quindi saturare l'ambiente nel modo più efficace rispetto ad altri impianti con satelliti di dimensioni equivalenti. Il trucchetto è riuscito a Creative? Dalle prove che abbiamo effettuato con alcuni giochi (Battlefield 3, F1 2012, Hitman Absolution), musica da CD di vari generi e un paio di film (Transformers 3 e Matrix Reloaded), pare proprio di sì, anche se ovviamente non stiamo parlando di nulla di particolarmente rivoluzionario in gradi di far gridare al Santo Graal del audio entertainment.
L'impressione è infatti che queste raffinatezze siano state pensate per dare più personalità a un impianto altrimenti essenziale e che ha dalla sua un solo vero pregio, ossia di spingere bene sui bassi anche a volumi considerevoli, senza alcuna distorsione e neppure dopo interi pomeriggi di utilizzo. Sotto questo punto di vista le Inspire T6300 fanno il loro sporco lavoro, centrando il target che Creative si era posta, ossia l'utenza che usa il PC a tutto tondo per giocare, guardare film e ascoltare musica, senza alcuna pretesa sul fronte dell'audiofilia.
"Le Inspire T6300 si difendono bene grazie a bassi abbastanza buoni, e medi e alti tutto sommato puliti e mai distorti"
Paragonate infatti ad impianti di fascia alta non c'è effettivamente partita ma, nel confronto con la qualità del suono, le Inspire T6300 si difendono bene grazie a bassi abbastanza buoni, e medi e alti tutto sommato puliti e mai distorti. Come sempre, nei prodotti entry level, il vero ago della bilancia della valutazione è rappresentato dal prezzo finale, che per una volta è dalla parte di Creative. Sul sito ufficiale l'impianto è infatti disponibile alla cifra più che accessibile di 79 Euro, ma non è difficile trovare altri rivenditori che praticano prezzi inferiori, seppur di poco.
Chi vuole entrare nel mondo dell'audio posizionale senza rimanere al verde ha quindi in questa proposta di Creative un'interessante opzione, che si pone sul mercato in diretta concorrenza con altri impianti 5.1, in particolare il Logitech Z506, caratterizzato da specifiche leggermente superiori ma anche più costoso di una ventina di euro.
Peccato per qualche feature assente di cui abbiamo parlato poc'anzi, in particolare l'impossibilità di attaccare i satelliti posteriori al muro, che rende questa soluzione impraticabile da chi non disponga di adeguati piani d'appoggio alle proprie spalle. Per il resto la qualità costruttiva e di riproduzione sono molto interessanti per questa fascia di prezzo, facendo guadagnare alle Inspire T6300 una valutazione di tutto rispetto nell'attuale panorama dell'audio entertainment per PC.