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Harvest Moon: One World - recensione

Un passo indietro, in tutti i sensi…

Il panorama videoludico si è arricchito di sfumature differenti, talvolta uniche e preziose. Nel tempo libero ci interfacciamo con platform bizzarri, enigmi complessi, scazzottate ignoranti e boss fight incredibilmente competitive.

Ebbene, tra le innumerevoli vie del gaming è stata introdotta una nuova sfaccettatura, che oseremmo definire come un vero e proprio stile di vita. Una grande fascia di videogiocatori, infatti, ha iniziato ad apprezzare un genere completamente sottovalutato, meglio descritto come "slow gaming". Le azioni della vita reale vengono emulate in un videogioco e, perché no, plasmate in contesti virtuali decisamente migliori e rilassanti.

Abbiamo potuto scoprire la meraviglia di rifugiarci in un'isola deserta su Animal Crossing: New Horizons e, tra i vari titoli, abbiamo anche scoperto il fascino delle riserve naturali su Alba: A Wildlife Adventure. Ogni gioco è in grado di farci apprezzare piccoli aspetti ai quali, probabilmente, non presteremmo la giusta attenzione.

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È sicuramente un mezzo per fuggire da una realtà talvolta claustrofobica, in modo da riassaporare quella spensieratezza di cui abbiamo estremamente bisogno. In un periodo così delicato, in particolar modo, lo slow gaming è un movimento essenziale dal punto di vista psicologico; Harvest Moon: One World rientra in questa preziosa categoria, nonostante le numerose problematiche di cui vi parleremo tra poco.

La serie ventennale di Harvest Moon, col nuovo capitolo, cerca di emulare una vita all'insegna della tranquillità. La nostra avventura è iniziata con la creazione del personaggio che, seppur con poca libertà di scelta, ci ha permesso di personalizzarne i capelli, il colore degli occhi e della pelle. Ebbene, la protagonista (nel nostro caso) vive in un piccolo paesino abitato da soli tre abitanti, letteralmente. Si tratta ovviamente del nostro personaggio, della madre e di Doc Jr, amico d'infanzia della giovane.

Oltre a un'angosciante monotonia, gli abitanti mangiano sempre e solo patate: fortunatamente la protagonista deciderà di darsi da fare e di trovare nuovi ingredienti deliziosi. Tutto ciò avverrà grazie all'utilizzo di un libro, da lei custodito gelosamente, ma si renderà presto conto di avere a che fare con l'ineluttabile destino. Il mondo era infatti protetto dalla Dea del raccolto: gli ecosistemi pullulavano di preziose colture di ogni tipo, i terreni erano fertili, le regioni erano popolate da innumerevoli creature e la vita era meravigliosamente florida. Quando la Dea sparì il mondo cambiò radicalmente, ma la conoscenza di tutti i semi fu trasmessa agli spiriti del raccolto, affinché potessero ridar vita alle splendide colture di un tempo.

Potrete custodire gelosamente il raccolto, venderlo o consegnarlo agli abitanti in cambio di premi.

A quanto pare nessuno era in grado di trovare le creature, tanto meno di vederle, ma la nostra protagonista è la fortunata prescelta. Dopo aver conosciuto Vitae, grazioso spiritello rosa, la giovane scoprirà infatti di poter risvegliare la Dea; per farlo dovrà trovare i cinque spiriti, nonché i misteriosi medaglioni. Proprio per questo motivo, abbiamo esplorato ben cinque regioni con fauna, clima e flora diversi.

Ovviamente il fulcro dell'intero gioco è la gestione della fattoria, perno essenziale di ogni missione; ciò che cambia effettivamente rispetto agli altri capitoli è la possibilità di impacchettarla, tramite uno strumento tecnologico, e di costruirla ovunque preferiamo. Si tratta sicuramente di uno dei punti di forza del titolo, dato che in questo modo eviteremo di fare molta strada inutilmente; ogni azione richiederà infatti il consumo di stamina, velocemente esauribile, per cui è un'interazione davvero utile. Per recuperare le energie basterà mangiare, cucinando deliziose pietanze o raccogliendo frutta e verdura, e ovviamente dormire.

Il gioco, come già anticipato, si basa sull'esplorazione e sulla gestione del raccolto. Ogni regione ha le sue sfaccettature, che consentiranno di scoprire nuovi ingredienti: lungo la strada troveremo degli spiritelli pronti a darci semi di ogni tipo, di conseguenza sarà difficile ritrovarci con l'inventario vuoto. Sono sicuramente differenti le interazioni possibili, difatti potremo prenderci cura degli animali nel fienile, pescare, esplorare miniere e sfruttare la cucina della nostra casa.

Gli animali hanno bisogno di grande cura e anche le coccole sono indispensabili!

Purtroppo non siamo riusciti a capire il motivo di alcuni cambiamenti: se nei capitoli precedenti era dapprima necessario selezionare lo strumento, stavolta l'azione è automatica. La nostra impressione è stata di aver provato un capitolo vecchio di qualche anno, per cui paradossalmente abbiamo preferito i capitoli precedenti. L'essenza del gioco non è stata stravolta, ma ci siamo sentiti come se mancassero numerosi e importanti tasselli.

Per avanzare con la storia abbiamo dovuto esplorare le regioni e trovare, quindi, gli spiriti del raccolto; la mappa è abbastanza vasta e ha garantito anche una trentina di ore di gameplay. Il problema maggiore di questo titolo, tuttavia, è lo scarso coinvolgimento; questa sfaccettatura si può notare dalla ripetitività delle cose da fare, dai dialoghi completamente piatti e da alcuni elementi che si sono rivelati poco soddisfacenti. Ci riferiamo in particolar modo alla componente dating sim, che ci ha permesso di scegliere un compagno con cui, in realtà, non c'è un vero e proprio progresso sentimentale.

I dialoghi sono pressoché gli stessi, eccezione fatta per poche parole irrilevanti, motivo per cui crediamo che un elemento simile potesse essere direttamente evitato, concentrandosi sul resto del gioco che ha comunque numerosi punti deboli. Tra i lati positivi possiamo dire di esserci interfacciati con un titolo sicuramente rilassante e senza pretese: abbiamo adorato l'idea di avere animaletti di cui prenderci cura e da premiare con deliziosi manicaretti. Si è rivelata molto utile anche la possibilità di usufruire del viaggio rapido, utilissimo con la scoperta delle nuove regioni, avendo molta più strada da percorrere. Tutto ciò, però, non basta.

I mondi, con un comparto grafico migliore, sarebbero stati sicuramente più affascinanti. Un vero peccato.

Siamo piuttosto scettici anche sulle ambientazioni: per un gioco completamente basato sull'esplorazione ci saremmo aspettati molti più dettagli. Spesso ci siamo ritrovati a percorrere strade praticamente deserte e identiche, con qualche albero o roccia ad arricchire il paesaggio. Proprio per questo motivo, non abbiamo apprezzato troppo l'avanzamento tra le regioni che, seppur diverse per clima e flora, peccano di numerosi elementi grafici.

Ci siamo sentiti come se il gioco fosse quasi incompleto: se il team si fosse concentrato maggiormente su questo aspetto, probabilmente il titolo avrebbe avuto un esito completamente diverso. Lo stesso discorso vale soprattutto per il gameplay in sé, decisamente semplificato ma legnoso anche per le interazioni più semplici.

Il comparto tecnico non ha troppe problematiche, eccezione fatta per alcuni piccoli cali di frame e glitch grafici, in particolar modo quando siamo sul nostro cavallo. Non è presente la localizzazione in Italiano, ma crediamo che i dialoghi in Inglese siano molto intuitivi, per cui non dovrebbe essere troppo complicato capire le meccaniche di gioco.

Insomma, il nuovo capitolo di Harvest Moon non ha di certo sfoderato un cambiamento radicale, anzi, per alcuni versi ha compiuto un passo indietro inspiegabile. Lo consigliamo sicuramente agli appassionati della serie e a chiunque voglia giocare in totale relax senza pretese; dovrete tuttavia valutarne attentamente l'acquisto prima di spendere ben 49,99€, un prezzo onestamente eccessivo.

I punti deboli sono tanti e impossibili da accantonare, nonostante il gioco possa comunque donare una leggera spensieratezza: siate quindi consapevoli delle problematiche che sperimenterete.

5 / 10