Hearthstone: L'Accademia di Scholomance - recensione
Che il Team 5 abbia fatto il passo più lungo della gamba?
L'Accademia di Scholomance, l'ultima espansione di Hearthstone, il gioco di carte digitali targato Blizzard, è uscita da poco meno di due settimane ed ora, dopo aver fatto stabilizzare il meta, tiriamo le somme di quella che potrebbe essere una delle più importanti release del gioco.
Importante nel senso che "o la va o la spacca".
Ormai da qualche tempo (anni) l'indice di gradimento di Hearthstone va a ondate abbastanza regolari: picco nel periodo di rilascio di nuovi contenuti, poi sempre più in calo fino ad arrivare alla nuova release, che riporta in alto l'audience e il gradimento. Ma i valori medi sono comunque in calo.
Il gioco ha bisogno sempre più di nuova linfa e i nuovi membri del Team 5, ossia gli sviluppatori, ce la stanno mettendo tutta. Talvolta però rischiano troppo e potrebbe essere il caso di questa nuova espansione, che a loro detta è stata quella a cui hanno lavorato di più.
E si vede: l'Accademia di Scholomance trasuda amore e passione da tutti i pixel, a partire dalla resa grafica delle carte, veramente belle a nostro parere, alle idee di gameplay introdotte. Le novità sono state tre, la principale delle quali è il concetto di carte bi-classe, carte condivise da soli due eroi e che ne uniscono le caratteristiche, facendo sì che ci sia una contaminazione innovatrice e creativa che sicuramente ha giovato per quanto riguarda il rinnovamento dei mazzi. Riteniamo che sia stata un'ottima idea e che quasi tutte le classi, grazie ad essa, abbiano abbandonato i vecchi archetipi in favore dei nuovi. Promosse!
A seguire abbiamo la nuova parola chiave, Impulso Magico, che si può trovare sia sulle creature che sulle armi e che una volta attivata con una qualsiasi nostra magia (ma una volta soltanto), innescherà una caratteristica speciale per quella carta. Anche in questo caso per noi di Eurogamer la nuova meccanica si è rivelata un successo, un ottimo modo per dare più potenza alle carte, ma in maniera bilanciata, grazie al "fattore attivazione" richiesto e quindi non sempre utilizzabile. Promossa!
Infine come in ogni ateneo che si rispetti, ci sono gli studi, carte che rinvengono (e già storciamo il naso) altre carte e applicano uno sconto di 1 punto mana alla prima carta di quel tipo che andremo successivamente ad usare. E qui storciamo ancora di più il naso: a nostro parere, infatti, la meccanica Rinvieni, molto divertente e portatrice di un effetto casuale controllato, è stata non poco abusata e gli ultimi mesi sono stati, rovinati da "carte rinvenute da carte rinvenute da carte generate casualmente".
Il che è la morte di qualsiasi pianificazione e strategia di gioco, la festa della botta di fortuna e la grandissima frustrazione di tutti quei player che ogni giorno si vedono sconfitti a causa di troppe carte avversarie piovute dal cielo.
Recentemente è stata rilasciata una patch grazie alla quale le carte con rinvieni non possono più rinvenire se stesse e l'espansione di Scholomance si è allontanata dalla deriva presa in precedenza, ma non l'ha completamente abbandonata, e gli Studi ne sono la prova. Peccato, ma fortunatamente le carte introdotte con questa meccanica sono poche. Rimandate a settembre!
Dopo questa ampia premessa sembrerebbe che la nuova espansione di Hearthstone sia complessivamente un successo: il meta è abbastanza diversificato, le carte sono divertenti e gli sviluppatori sono pronti ad intervenire in caso di guai. E di guai ce ne sono purtroppo già stati.
Alcune delle carte introdotte, in particolar modo per Paladino, Guerriero, Druido, Mago e Sacerdote, sono al limite per quanto riguarda la loro potenza: ci riferiamo a un minion che per soli 2 mana può diventare gigantesco ai limiti dell'inarrestabile, una magia che per soli 3 mana distrugge un qualsiasi minion, una leggendaria che se ben utilizzata può completamente sballare la mano e il gameplay dell'avversario.
Che il livello di potenza delle carte venga aumentato di espansione in espansione è normale e sacrosanto: mantiene alto l'interesse e rinnova l'esperienza di gioco, ma ci sembra che ultimamente il Team 5 stia camminando sul filo del rasoio, con il rischio di rovinare tutto quello che di ottimo è stato fatto negli ultimi sei anni.
Non è un rischio che si sono presi con Scholomance: già dai tempi dell'espansione di dicembre 2019, La Discesa dei Draghi, e poi con la prima di quest'anno della fenice, Le Ceneri delle Terre Esterne, abbiamo assistito a un susseguirsi di bilanciamenti e nerf, sopratutto a quelle del Cacciatore di Demoni, la nuova classe introdotta e che è stata pompata in maniera sconsiderata.
Se da una parte è vero che ora a Irvine sono molto più tempestivi nel sistemare le cose, dall'altra questa policy continua a portare un diffuso malumore (a differenza di altri giochi di carte, in Hearthstone non ne regalano poi molte) e consolida l'idea che il team non faccia un lavoro di testing appropriato, cosa assolutamente non vera ma che la player base ormai dà per certa. In definitiva, quindi, parliamo di una perdita di fiducia.
Se da una parte abbiamo carte e meccaniche ben studiate, interessanti e divertenti, dall'altra abbiamo anche l'impressione che la credibilità del gioco e del Team 5 sia a rischio e che un nuovo passo falso potrebbe allontanare e assottigliare ancora di più i fan.
Sono stati annunciati grandi cambiamenti all'esperienza del gioco, al set base (le carte neutrali che sono presenti fin dall'inizio) e al sistema di ricompense. Sono poi stati anticipati una nuova modalità di gioco e l'arrivo di un battle pass: sono tutte iniziative lodevoli, ma la loro esecuzione sarà decisiva per la definitiva rinascita del gioco, una sorta di Hearthstone 2.0. O per la sua sconfitta: di pretendenti a miglior gioco di carte digitale ormai ce ne sono parecchi, e uno in particolare scalpita.
L'Accademia di Scholomance è quindi promossa ma con qualche riserva: per dirla in maniera scolastica "l'alunno è volenteroso e ha tutte le qualità per eccellere, ma ha un carattere esuberante e deve stare attento a non esagerare". Questo è il primo passo, ma verso il successo o verso la sconfitta?