Hearthstone: il Battle Pass è in arrivo? - editoriale
Riflessioni sul possibile futuro dell'economia del gioco di carte di Blizzard.
Poco più di 24 ore fa è circolata in rete la notizia che Blizzard potrebbe presto proporre un battle pass per Hearthstone, adeguandosi cosi agli standard di monetizzazione dei principali titoli, non solo di carte, free to play. Si tratta di un'ipotesi basata sul fatto che numerosi giocatori hanno partecipato a un questionario in cui si chiedeva la loro opinione su un'eventuale implementazione del Pass Battaglia e sulle sue modalità.
Per chi non lo sapesse, un battle pass è uno strumento di monetizzazione che prevede dei contenuti aggiuntivi in seguito al completamento di alcuni requisiti da parte dei giocatori; contenuti che possono essere cosmetici o elementi veri e propri del gameplay.
L'attuale sistema di monetizzazione di Hearthstone è ormai vecchio di sei anni, pertanto erano in molti ad aspettarsi l'annuncio di qualcosa di simile; nulla di male sulla carta, anzi, se implementato in maniera corretta sarebbe sicuramente una cosa gradita a molti, ma dai rumors emersi ieri ci è parso che, se dovesse arrivare la conferma, il modello che Blizzard intende adottare costituisca più un passo indietro che in avanti.
Stando a quanto riferito da chi ha compilato il sondaggio sembra che, come accade in molti giochi, ci saranno due battle pass, uno a pagamento e uno gratuito, e che quest'ultimo andrà a soppiantare l'attuale sistema di ricompense delle quest giornaliere; il che significa niente più oro dopo aver completato le missioni, ma punti esperienza utili a salire di livello - cento in tutto.
Ricordando che questa è solo un'ipotesi e che potrebbe cambiare tutto, tra i premi disponibili per il battle pass gratuito ci dovrebbero essere due carte epiche e due leggendarie, quattro biglietti per l'arena, 32 buste (18 dell'espansione corrente al momento dell'uscita del battle pass, e 14 dell'espansione immediatamente precedente), una skin eroe e un cardback, oltre che poco meno di 4000 gold.
Per i possessori del battle pass a pagamento, oltre alla possibilità di arrivare al livello 150 (e di guadagnare 25 gold aggiuntivi per ogni livello, fino a un totale di 5240 gold), ci sarebbero un'ulteriore leggendaria, dorata e non disincantabile, due ulteriori skin eroe “upgradabili”, migliorabili quindi con l'avanzamento di livello, quattro boost per l'esperienza (fino a un totale del 20%), e una grafica alternativa per la carta della moneta.
Perché dovrebbe essere un passo indietro visto che si tratta del modello adottato ormai dalla maggior parte dei videogiochi? A prima vista sembrerebbe un metodo vincente, ma andando più in profondità, studiando la mail inviata da Blizzard agli utenti e le ricompense indicate si può notare come venga a diminuire drasticamente il quantitativo di gold che gli utenti possono ottenere, andando così a danneggiare sia i giocatori free to play sia quelli di vecchia data.
Completando tutti e 100 i livelli del pass, che dovrebbe durare 4 mesi, ovvero il tempo che intercorre tra un'espansione e l'altra, la costanza dei giocatori che lo hanno acquistato verrà ricompensata con una cifra compresa tra 4000 e 5200 gold, più tutti gli upgrade cosmetici e le carte delle vecchie espansioni. Quante buste della futura espansione si potranno ottenere? Tra le quaranta e le cinquanta, poche per un gioco come Hearthstone in cui per avere mazzi competitivi bisogna sbustarne come minimo 150 e sperare che la Dea Bendata ci voglia bene.
Attualmente, invece, un giocatore free to play può arrivare con un minimo di impegno ad almeno 9000 gold, il doppio rispetto all'ipotizzato battle pass, senza spendere nulla, mentre i giocatori professionisti possono arrivare anche a racimolare 15000 gold e persino superare questa cifra semplicemente giocando.
Morale della favola? I giocatori si troverebbero ad avere skin, grafiche alternative e carte vecchie, ma poco o nulla per andare ad affrontare la futura espansione, e sarebbero dunque costretti ad acquistare ugualmente bundle vari ed eventuali per ottenere le nuove carte e restare competitivi. Insomma, un bel passo indietro per i giocatori, tanto guadagno in più per il publisher. Sono solo ipotesi, ma sono pur sempre basate su una mail ufficiale che ci fa pensare che il battle pass per Hearthstone sia già in avanzata fase di sviluppo.
La scelta di adottare un simile business model appare quasi suicida se poi lo si va a confrontare con quello che potrebbe essere definito l'unico vero rivale di Hearthstone, Legends of Runeterra. Il gioco di Riot Games si è da subito fatto notare per l'approccio differente e nuovo rispetto all'ottenimento delle carte, che vengono regalate ai giocatori in maniera costante e abbondante, perché la filosofia dietro l'esperienza è che tutti i giocatori debbano avere la possibilità di essere competitivi fin da subito e gratuitamente.
Gli introiti arrivano solo se un giocatore avrà voglia di acquistare una carta ben precisa, senza aspettare che questa gli venga regalata, o se vorrà personalizzare la sua board, la sua mascotte e altre parti cosmetiche del gioco. Da una parte abbiamo quindi ciò che potremmo considerare il futuro: un card game senza nessun muro economico o di gameplay; dall'altra invece un passato che apparentemente cerca di mettersi al passo coi tempi, ma che lo fa attraverso quello che sembra un tentativo di spillare soldi mascherato da innovazione
Siamo conviti che l'idea del battle pass per Hearthstone sia ottima, ma speriamo anche che i risultati del questionario spingano la Blizzard a non togliere nulla di buono fra gli elementi già presenti, bensì ad aggiungere opzioni per i giocatori desiderosi di acquistarle. Perché il problema di questo ipotetico battle pass di Hearthstone è principalmente uno: non va ad aggiungersi alla tradizionale struttura consolidata e apprezzata, seppur obsoleta, ma rimuove una caratteristica storicamente amata dai giocatori per soppiantarla con un sistema più avido.
Vincerà il buon senso o la sete di guadagno, oppure ancora tutto questo si rivelerà solo una bolla di sapone?