Hearthstone: La Maledizione di Naxxramas - L'Ala degli Aracnidi - review
Ragni e non morti calano in massa sul gioco di carte di Blizzard.
Non si direbbe, ma Hearthstone è un prodotto recentissimo. I logorati dalla beta (come lo sono io) ci giocano da settembre o ottobre dell'anno scorso, ma la realtà è che il rivoluzionario gioco di carte digitale di Blizzard è uscito solo a marzo di quest'anno, cioè da poco più quattro mesi.
Nonostante questo, è chiaro a tutti che un'infusione di nuove carte e di contenuti non poteva davvero più aspettare e a questa pressante esigenza dovrebbe ovviare La maledizione di Naxxramas, la prima espansione di un gioco di carte digitale a portare il nome di una famosa località della Sardegna.
Ecco, parliamo del nome: per evitare i giri di parole potremmo dire che è davvero terribile, come terribili sono i nomi dei vari personaggi che si avvicendano sullo schermo, da Kel'Thuzad a Faerlina passando per Anub'Rekhan e Maexxna. Roba che se fosse stata tirata fuori in uno sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo nessuno avrebbe avuto da ridire. Aió nónno, Naxxramas!
Eppure suonano tutti familiari ai giocatori di World of Warcraft, che hanno assistito alla comparsa della temibile struttura volante "carica carica di" zombie e bestie assortite già nel lontano 2006. All'epoca fior di gilde si squagliarono come neve al sole sotto i colpi dei vari boss annidati in quello che era il dungeon più inaccessibile del gioco. I requisiti per accedervi e sopravvivere erano tali da richiedere ore e ore di lavoro tra raccolta di materiali e missioni collaterali e molti reagirono abbandonando l'attività logorante dei raid per dedicarsi ad altro.
"Nove carte specifiche per le classi, venti ottenute sconfiggendo i boss e una al completamento dell'impresa"
Poco dopo Burning Crusade arrivò a salvare i giocatori di World of Warcraft dal logorìo della vita digitale moderna e Naxxramas venne successivamente recuperato per l'espansione seguente, Wrath of the Lich King. Questa, insomma, è la terza vita di Naxxramas e dei suoi occupanti dai nomi astrusi: prima raid impossibile, poi dungeon divertente e infine "loot piñata" settimanale di Hearthstone.
Per spiegarlo a quelle tre persone che ancora non hanno aperto Hearthstone, aggiornato il gioco e superato tutti i contenuti nuovi, La Maledizione di Naxxramas è una mini-espansione incentrata sulla modalità giocatore singolo che permette di affrontare i 15 boss del dungeon di cui sopra ottenendo alla fine 30 carte nuove.
I contenuti sono divisi in cinque tranche (da pronunciare come se foste Derek Zoolander, "dammi una chance") pubblicate settimanalmente, ognuna delle quali rappresenta una sezione del dungeon originale: l'Ala degli Aracnidi è la prima, a cui seguiranno quelle della Pestilenza, dei Combattenti, dei Costrutti e infine del Gelo.
Ciascuna ala contiene un numero variabile di incontri (dovrebbero essere sempre tre, ma la matematica non è mai stata il mio forte). Sconfiggendo i boss di ciascuna ala si accede alle Sfide di Classe, dei combattimenti (contro gli stessi boss) il cui il gioco ci offre un mazzo pre-costruito e superando i quali potremo ottenere una nuova carta per ciascuna classe.
"L'ala di Naxxramas vi impegnerà esattamente per otto match"
Le 30 carte di Naxxramas si compongono così: nove specifiche per le classi, venti ottenute sconfiggendo i boss e una che verrà regalata al completamento dell'impresa. Ci sono alcuni particolari che ancora mi sfuggono, ovvero in che ordine il gioco ci donerà Stalagg, Feugen e Thaddius, tre carte collegate tra loro, ma immagino che lo scopriremo tra tre settimane grazie all'Ala dei Costrutti.
Interessante notare come le carte aggiuntive siano comunque disponibili per tutti in modalità Arena: anche senza acquistare l'accesso potremo sperare di trovare il Barone Rivendare per poi non pescarlo mai e perdere comunque 3-0.
Il metodo per ottenere La Maledizione di Naxxramas è il più semplice di tutti: si apre il client di Hearthstone e lo si avvia. In occasione del lancio dell'espansione (finestra che dovrebbe durare circa un mese) l'accesso permanente alla prima ala è completamente gratuito.
Se qualche sfortunato dovesse volerlo acquistare, che so, a settembre, si ritroverebbe a dover pagare una tariffa dettata da uno schema studiato da una persona molto disturbata o da un operatore di telefonia. Ciascuna ala (la prima è gratis, per ora, ricordatevelo!) può essere pagata con i soldi veri o con l'Oro di Hearthstone.
"Le tre sfide della modalità Eroica sono veri e propri 'puzzle' da affrontare con mazzi tarati per l'occasione"
Con il secondo metodo basta sganciare 700 talleri elettronici per ciascun pacchettino, ma se non doveste disporre degli e-copechi o non voleste spendere il vostro capitale virtuale potrete mettere mano alla carta di credito e produrre una cifra variabile secondo una delle offerte speciali.
Il prezzo massimo che potete pagare è di 5,99€ per ciascuna ala, con pacchetti che vanno dai 17,99€ per lo sfortunato danaroso che acquisterà le cinque ali a settembre (un risparmio massiccio dato che in questo caso ogni ala viene a costare circa 3,60€) più altre offerte composite e piani con scatto alla risposta che francamente non ci sentiamo di riportare per sopraggiunti limiti di interesse.
In tutto questo marasma di imperdibili offerte commerciali il risultato è che personalmente non ho la minima idea di quanto costi Naxxramas. La prima ala l'ho riscattata gratuitamente e le prossime le acquisterò con i dobloni Blizzard (del resto nelle foto potete vedere che ne ho messi da parte una montagna proprio per evenienze come queste) ma rimane difficile capire se questo primo pacchetto sia gratis o se costi sei euro. La risposta corretta è "dipende".
Quello che è chiaro come il sole però è la quantità di intrattenimento addizionale che possiamo distillare da questa prima puntata: poca. L'ala di Naxxramas intitolata alle bestie più ripugnanti del creato vi impegnerà esattamente per otto match, tre contro i boss al livello normale, due rivincite contro i boss con mazzi pre-costruiti e altri tre rematch contro i boss in versione furiosamente Eroica.
"La vera sfida dura più o meno un'ora"
Cinque di questi otto match richiedono l'abilità di una pianta d'appartamento: i primi tre li potete superare prendendo il primo mazzo che passa sotto le vostre dita e le Sfide di Classe richiedono un'attenzione puramente nominale. Se fin qui siete riusciti a ottenere tutti i dorsi di ciascuna stagione raggiungendo il livello 20, siete pronti per questi incontri. Le cose migliorano sensibilmente grazie alle tre sfide della modalità Eroica, tre veri e propri "puzzle" da affrontare con mazzi tarati per l'occasione.
In questi match i boss aumentano i loro punti vita e sfoggiano abilità più potenti, oltre a giocare delle versioni leggermente migliorate di alcune loro carte esclusive. I boss tra l'altro "barano": giocano carte di due o più classi, carte appositamente studiate per loro e che non vengono mai messe a disposizione del giocatore e non rispettano il limite delle due carte per mazzo. Sembra anche che "guarda caso" abbiano sempre la carta più efficace per il mana a disposizione, anche se in realtà non sanno mai come agire nella maniera più efficiente.
Devo ammettere che superare Anub'Rekhan, Faerlina e Maexxna a livello Eroico è stata una bella soddisfazione, ma quanto è durata? Ho scaricato l'aggiornamento alle otto di sera, sono riuscito a giocare la prima partita a mezzanotte (tipica sindrome da lancio Blizzard, occasione in cui tutto il mondo vuole accedere contemporaneamente alla stessa cosa), ho ricominciato a giocare all'ora di pranzo del giorno dopo e nel giro di un'oretta scarsa avevo completato tutto.
Un'ora di "vera" sfida dopo quattro mesi di attesa (la mini-espansione è stata annunciata l'11 marzo, praticamente al lancio di Hearthstone) è un po' poco, pur contando l'aggiunta delle nuove carte che andranno inevitabilmente a modificare il gioco a tutti i livelli.
Riguardo alle ali successive, sarò sicuramente in pole position per sbloccarle di settimana in settimana e considero già spesi i miei sudati e-risparmi; Hearthstone continua a essere un gioco fantastico e l'urlo di Leeroy Jenkins continuerà a echeggiare nelle mie stanze per un bel pezzo. Però se devo dirla tutta la reazione sincera e spontanea a questo primo assaggio di Naxxramas non può che essere "tutto qui?".