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Hearthstone: ripercorriamo l'anno del Mammuth - articolo

A breve si entrerà nell'anno del Corvo: analizziamo l'operato di Blizzard nell'arco delle sue ultime espansioni.

Chi gioca ad Hearthstone sa che intorno ad aprile arriva un avvenimento paragonabile al Capodanno, in cui ci si lascia il vecchio anno alle spalle per catapultarsi in quello nuovo. Con l'arrivo della nuova espansione, Boscotetro, inizierà l'anno del Corvo e saremo costretti a salutare non solo l'anno del Mammuth, ma anche tutte le espansioni correlate che diverranno giocabili solo nel formato Selvaggio. Ci riferiamo a Sussurri degli Dei Antichi, Una Notte a Karazhan e Bassifondi di Meccania.

L'obbiettivo di questo articolo è di accompagnarvi in un viaggio nel tempo, ripercorrendo l'anno appena trascorso e delineandone le caratteristiche, le carte fondamentali e le classi di rilevo, individuando eventuali problematiche ed analizzando i nerf applicati. Ma non dilunghiamoci oltre e cominciamo il nostro percorso!

La nostra avventura inizia con la prima espansione dell'anno del Mammuth, Viaggio a Un'goro. A partire da aprile 2017 era ben chiaro l'obbiettivo di Blizzard per l'anno a venire: rendere unica ogni espansione. Questa missione è stata portata a termine con Un'goro, visto che ogni classe di Hearthstone ha ricevuto una quest distintiva, una carta particolare capace di offrire una ricompensa a seconda del completamento della richiesta insita nella carta stessa.

Alcune missioni hanno funzionato, altre invece no, sebbene siano state fortemente esaltate da alcuni giocatori professionisti (tra tutti ricordiamo il caso di Lifecoach, che ha reputato la quest del Cacciatore incredibilmente forte, e che tuttavia non ha visto minimamente gioco). Essendo la prima espansione dell'anno del Mammuth, Un'goro è rimasta per qualche mese l'unico contenuto 'nuovo' giocabile e il pool di carte durante la sua uscita è stato più ristretto rispetto a quello delle espansioni che l'hanno seguita. La stessa cosa succederà a breve nell'anno del Corvo con Boscotetro.

In questo video Bloor ci mostra le carte Top e Flop di Un'goro.Guarda su YouTube

Un'goro è stata senza ombra di dubbio una valida espansione, con un bilanciamento iniziale delle classi eccellente che ha visto solo lo Stregone in cattiva forma. Successivamente però è nato un mazzo che è diventato ben presto il padrone dalla ladder, ossia il Quest Rogue. Il mazzo si è rivelato così forte da spingere Blizzard a un nerf abbastanza pesante della carta missione del Ladro, rendendolo un deck molto meno giocabile e facendolo sparire dalla modalità classificata.

Questo tipo di Missione era infatti troppo semplice da portare a termine nei primi turni e il valore ottenuto sul campo di battaglia una volta giocata la carta si rivelava spesso inarrestabile. Secondo molti il Quest Rogue non è da considerarsi un mazzo morto, però non è stato giocato per molto tempo dando spazio a nuove versioni dei deck, un fattore questo decisamente positivo. Nel complesso, comunque, Un'goro è stata un'espansione molto bella dal punto di vista del gameplay.

Dal calore del vulcano al centro di Un'goro, ci siamo spostati nelle lande ghiacciate di Icecrown dov'è ambientata l'espansione "Cavalieri del Trono di Ghiaccio", ispirata a World of Warcraft ed in particolare al Re dei Lich come personaggio principale. Anche questa volta a rendere unica l'espansione è stata una speciale carta diversa per ogni classe, e vista l'eredità di WoW non potevano che essere i Cavalieri della Morte.

A farci rabbrividire non è di certo stato solo il tema dell'espansione: già dall'annuncio sono emerse infatti alcune carte decisamente sbilanciate capaci di lasciare perplessi alcuni giocatori. Prima su tutte Infestazione Totale, carta del Druido per cui risulterebbe più semplice dire cosa non fa rispetto a quello che effettivamente fa. La versatilità della carta e la quantità di effetti associati per il costo di 10 mana, sono subito stati reputati sbilanciati da molti, tanto che la presenza massiccia del Druido in ladder ha dato vita al "Tier S", collocato sopra a tutti gli altri e dentro al quale era presente il Druido in ogni sua forma.

Il video dei Top & Flop di Cavalieri del Trono di Ghiaccio. Guarda su YouTube

Blizzard è immediatamente corsa ai ripari con un nerf, che però non ha riguardato Infestazione Totale, reputata non abbastanza influente sulle partite e in grado di rispettare le tematiche classiche del Druido. Al contrario di Diffusione della Piaga, che è stata invece nerfata, pur rappresentando un ottimo modo per contrastare deck incredibilmente aggressivi, da sempre nemici assoluti di questa classe.

Questi nerf hanno avuto impatto positivo sul meta? Sicuramente sì, dal momento che il Tier S è scomparso bilanciando la ladder e rendendo più giocabili altre classi, prima tra tutte il Sacerdote, che è emerso con due versioni che ci hanno accompagnati per molto tempo: il Big Priest e l'Highlander Priest.

Nel complesso, Cavalieri del Trono di Ghiaccio è stata un'espansione che ha subito uno dei nerf più veloci della storia di Hearthstone, ma è anche stata accompagnata da un forte malcontento generale nel primo mese di gioco. È un peccato che il suo gameplay sia stato per molti aspetti negativo, dal momento che il tema dell'espansione è sicuramente, ad oggi, il più apprezzato da chiunque abbia mai messo mano a World of Warcraft.

Veniamo quindi all'ultima espansione dell'anno del Mammuth, Coboldi & Catacombe. Le differenze dal punto di vista contenutistico sono state sicuramente notevoli, infatti le avventure hanno lasciato spazio alle Spedizioni. Esse consistono nell'affrontare dei boss casuali che si adattano in base a quanto in profondo siamo scesi nella spedizione. Il mazzo poi è ogni volta diverso perché viene costruito strada facendo. Il contenuto è stato reputato da molti più divertente delle Avventure, in quanto consente di essere rigiocato più volte senza perdere il divertimento iniziale. Una bella aggiunta è stata poi rappresentata dalle armi leggendarie, in maniera simile alle quest di classe e ai Cavalieri della Morte citati in precedenza.

Il video dei Top & Flop di Coboldi & Catacombe. Guarda su YouTube

Dal punto di vista del meta, la situazione iniziale è rimasta invariata rispetto alla fine di Cavalieri del Trono di Ghiaccio: l'Highlander Priest è diventato il miglior deck in assoluto da utilizzare in ladder, fino a rendere snervante il poterselo trovare contro. Da non dimenticare però che sono nati nuovi mazzi come il Cubelock, il Weapon Rogue e lo Spiteful Priest. Anche in questo caso non sono mancati dei nerf: la nuova versione di Raza, col costo del potere eroe salito a 1, ha immediatamente portato a una svalutazione dell'Highlander Priest, rendendolo ingiocabile rispetto a come veniva utilizzato precedentemente.

Come accade a ogni fine espansione, sia per noia, sia per effettiva stabilità, allo stato attuale sono circa 4 i mazzi più performanti e più visti in ladder: Cube Warlock, Murloc Paladin, Secret Mage e Priest Spiteful (o Combo). Questo rappresenta un classico problema in un gioco di carte come Hearthstone: la fase iniziale dell'espansione è quella di testing, che culmina col trovare un mazzo che domini gli altri, cui seguono dei nerf e una maggiore stabilità in gioco, che dura poco vista l'imminente uscita dell'espansione successiva.

Per concludere, crediamo che durante lo scorso anno Blizzard abbia maturato un approccio diverso al gioco, soprattutto nei confronti dei nuovi utenti. L'introduzione del formato Standard è stato solo il primo passaggio volto a favorire i nuovi giocatori, che nell'avvicinarsi al gioco andranno in contro a un maggior numero di novità rispetto al passato. Basti pensare al fatto che con Boscotetro otterremo per la prima volta 70 pacchi aggiuntivi nel preordine (rispetto ai consueti 50), e che grazie a speciali missioni potremo aumentare ulteriormente questo numero.

Dal punto di vista competitivo le problematiche sono sempre le stesse: spesso capita che Blizzard perda il controllo della situazione facendo uscire carte troppo forti, come accaduto appunto col Quest Rogue. Tuttavia Hearthstone è una piattaforma incredibilmente difficile da gestire e da mantenere in perfetto equilibrio.

È dunque ora di lasciarci l'anno del Mammuth alle spalle e vedere cos'ha da offrirci questo imminente anno del Corvo, con la promessa di trovarci nuovamente qui su Eurogamer.it tra un anno per vedere cos'è cambiato, in positivo o in negativo.

Avatar di Riccardo Basso
Riccardo Basso: Nato nel 1995, studia Informatica all'Università di Genova dedicando gran parte del suo tempo agli streaming su Twitch e ai video su YouTube, sotto il nome di "Bloor".
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