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Hell Yeah!: L'ira funesta del coniglio morto - review

Un inferno di citazioni!

Vi sarà senz'altro capitato almeno una volta di ritrovarvi tra le mani un gran gioco al quale non avevate prestato particolare attenzione prima dell'uscita. Magari ne avevate sentito parlare ma a causa di altri "titoloni" nei dintorni, non gli avevate dato quella briciola di interesse che avrebbe fatto scattare la scintilla.

Bene, pochi giorni fa, mentre passavamo al setaccio tute le novità dell'aggiornamento di PlayStation Plus, ci siamo imbattuti in questo Hell Yeah!, un nome che avevamo visto girare negli scorsi mesi in quel di internet e anche al recente Eurogamer Expo di Londra.

Scaricata la demo e la chiave di sblocco (2.7 GB in tutto), abbiamo cominciato il nostro inaspettato viaggio tra le calde e colorate vie dell'inferno, ancora ignari che quello che ci saremmo trovati di fronte sarebbe stata una delle più inaspettate sorprese degli ultimi tempi.

I minigiochi che dovrete completare per dare il colpo di grazia ai boss somigliano in tutto e per tutto a quelli di Wario Ware.

La storica schermata con tanto di voce gracchiante che introduce il marchio SEGA (chi ha giocato ai primi Sonic sa bene di cosa parliamo) ci accompagna nei primissimi istanti di Hell Yeah!, uno strampalato platform 2D con elementi d'azione sviluppato dallo studio indipendente francese Arkedo.

Nei panni del coniglio Ash, Principe dell'inferno, dovremo darci fare per ritrovare delle foto scattate da un misterioso personaggio mentre ci sollazzavamo nella vasca da bagno insieme ad una paperella di gomma. Per fare ciò ci avventureremo in dieci dungeon splendidamente caratterizzati e andremo alla ricerca di oltre 100 mostri, colpevoli di aver visto le foto incriminate.

Come avete potuto notare, il pretesto che introduce la storia è totalmente fuori di testa e si sposa perfettamente con il resto del gioco, dove avremo a che fare con mostri dalle forme più disparate, citazioni a go-go e molto, moltissimo altro.

"Il pretesto che introduce la storia è totalmente fuori di testa e si sposa perfettamente con il resto del gioco"

I nostri primi passi li muoveremo completamente nudi prima di incontrare Nestor (una medusa rosa col monocolo), che ci fornirà una sega circolare con la quale potremo scavare tra le pareti colorate di rosa.

Nel corso del gioco guadagneremo altri tipi di lame capaci di trapassare altre varietà di materiali, ma non solo: accedendo ai negozi sparsi per i livelli, potremo anche addobbare le nostre lame con oggetti quali ciambelle e paperelle di gomma.

Ecco Ash in azione, armato con mitragliatore e sega circolare camuffata da ciambella.

A nostra disposizione avremo poi alcune armi (anch'esse acquistabili tramite gli shop) che spaziano dal revolver al lancia granate, fino ad arrivare alla definitiva pistola ad acqua, che provocherà molti più danni ai nemici di quanto possiate immaginare.

Anche Ash potrà essere personalizzato con decine di costumi e berretti che troveremo e compreremo durante la nostra avventura, che includono tra gli altri abiti da mafioso, da motociclista e una maschera a forma di sedere. Attenzione, perché a volte indossando un determinato tipo di maschera potremo accedere a zone altrimenti inaccessibili o addirittura sconfiggere boss senza dover neppure sfoderare la nostra arma preferita.

In Hell Yeah! però non passeremo tutto il tempo a scavare e a sparare ai nemici: alcune zone saranno infatti accessibili solo se saremo privi del nostro arsenale. In questo caso guadagneremo il doppio salto e la possibilità di arrampicarci su alcune pareti saltando da un muro all'altro, tenendo premuto il tasto croce.

Come detto poco fa, trovare i boss sarà il nostro obiettivo primario e una volta individuato quello più vicino (segnalato da una freccia gialla nel radar posto nella parte inferiore dello schermo), partirà un simpatico siparietto tra Ash e la nostra prossima vittima.

Questi brevi dialoghi, oltre a essere esilaranti, rivelano spesso il punto debole del boss, quindi fate molta attenzione a non perdervi neppure una parola. Se nella maggior parte dei casi basterà colpirlo con la nostra arma, in alcuni casi bisognerà usare la materia grigia, e fidatevi che in più di un'occasione sconfiggere un boss sarà possibile soltanto dopo una decina di tentativi.

"I dialoghi rivelano spesso il punto debole del boss, quindi fate molta attenzione a non perdervi neppure una parola"

Quando l'energia dei boss arriverà allo zero, sullo schermo apparirà un minigioco in puro stile "Wario Ware" che una volta completato farà partire una trucida sequenza (il paragone con le fatality di Mortal Kombat non è casuale) che eliminerà il malcapitato una volta per tutte. Queste breve sequenze inonderanno letteralmente lo schermo di sangue e pescano a mani basse da altri videogiochi storici, citandoli in una maniera che più evidente non si può.

Oltre ai boss, sparsi per i mondi di Hell Yeah! incontreremo dei nemici più classici e semplici da sconfiggere chiamati (evitiamo le battute) "tarzanelli", che a lungo andare ci causeranno diversi problemi se non stiamo ben attenti a dove mettiamo i piedi. Se solo sfioreremo le punte di ferro, per esempio, sarà game over e saremo costretti a ripartire dall'ultimo checkpoint.

Naturalmente non tutte le zone dei livelli saranno accessibili da subito, e per sbloccare le porte chiuse dovremo eliminare un certo numero di boss tanti quanti indicati sulle porte. A venire in nostro aiuto ci sono anche una mappa (accessibile col tasto Select), mentre premendo R1 attiveremo l'effetto "zoom-out" che allargherà la nostra visuale mostrandoci cosa ci aspetta nelle vicinanze.

Le sequenze che accompagnano la fine dei boss sono a dir poco esilaranti e vi strapperanno il sorriso in più di un'occasione.

Non solo, se siamo a corto di energia vitale ci basterà andare da uno strano tizio con un occhio al posto della testa che ci rifornirà di tutto il sangue di cui abbiamo bisogno. Merita una menzione la stessa barra dell'energia, posizionata sulla parte sinistra dello schermo, sulla quale campeggia uno strano spiritello rosso.

"Non tutte le zone saranno accessibili da subito, e per sbloccare le porte dovremo eliminare un certo numero di boss"

Se c'è abbastanza sangue all'interno della barra lo spiritello mostrerà una faccia beota e allegra, mentre se siamo a corto di liquido rosso, la sua faccia sarà arrabbiata e si abbandonerà ad alcune espressioni colorite.

Come avrete immaginato i contenuti di questo titolo sono decisamente rivolti a un pubblico adulto, anche se rappresentati con colori sgargianti e disegni cartooneschi. I dialoghi, sopratutto, contengono volgarità di tutti i tipi, ma fortunatamente nulla che faccia gridare allo scandalo.

Il fattore longevità è assicurato grazie a dieci labirintici livelli in cui ci muoveremo e che, grazie al teletrasporto che sbloccheremo dopo la metà del gioco, ci permetterà di ritornare sui nostri passi per accedere a zone precedentemente inarrivabili. In totale siamo sulle 8/9 ore se si vuole completare la sola avventura principale, mentre se siete avidi collezionisti e volete conquistare tutti i costumi e le armi, Hell Yeah! vi porterà via oltre una dozzina di ore.

Ad innalzare la longevità del titolo di SEGA troviamo poi le missioni secondarie, che possono essere consultate dalla mappa tramite il teletrasporto. In ogni livello ce ne sono circa una decina e variano dall'arrivare al traguardo entro un tempo limite, all'effettuare improbabili trick con la propria sega circolare.

Il primo che scova la citazione nascosta in questa immagine vince tutta l'ammirazione del team di Eurogamer.

Completandole si ricevono oggetti e skin rare da applicare ad Ash e alla sua amata arma; portando a termine tutte le sfide sarà poi possibile portarsi a casa una delle armi più potenti del gioco, ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa svelandovi di cosa si tratti.

Oltre alle missioni secondarie, dal menu principale è possibile accedere all'Isola dei Mostri, un luogo dove vengo trasportati tutti i boss che abbiamo ucciso nell'avventura principale.

"Oltre alle missioni secondarie, dal menu principale è possibile accedere all'Isola dei Mostri"

Il nostro compito è spedire i cattivoni in alcune zone dell'isola come la miniera o il porto, e farli lavorare per cercare tesori nascosti. Premendo il tasto triangolo è possibile tenere sotto osservazione l'andazzo dei nostri "operai" grazie a delle colonne che mostrano il oro stato emotivo.

Se la colonna è di color blu, le nostre ex vittime godono di splendida salute mentre se è rossa, bisognerà intervenire trasferendoli in prigione (se fanno i capricci) o sulla spiaggia (nel caso fossero stressati). Per fare ciò basterà la semplice pressione del tasto quadrato per inviare automaticamente i lavoratori pigri nella sezione che più gli si addice.

Tornando di tanto in tanto sull'isola troveremo nelle varie zone dei regali che poi riceveremo una volta caricata la partita nell'avventura principale. Questi saranno delle piccole quantità di denaro, costumi oppure skin per la nostra sega.

Sebbene la profondità di questa sezione si limiti a gestire e spostare i boss di zona in zona, l'Isola non propone nulla di veramente eccitante. La possibilità di accedervi solo tramite il menu principale del gioco, poi, fa scendere in secondo piano quella che poteva essere un'aggiunta carina ai fini di aumentare la longevità del titolo.

"In alcuni livelli è possibile trovare delle slot-machine con le quali vincere grosse somme di denaro"

Infine, in alcuni livelli è possibile trovare delle slot-machine con le quali si possono vincere delle grosse somme di denaro, ma ricordatevi che prima di ogni partita verranno scalati 10 dollari dal vostro portafogli. Mentre scriviamo (nonostante migliaia di tentativi), non siamo ancora riusciti ad aggiudicarci il super jackpot da 10.000 dollari che permette altresì di sbloccare un trofeo nel gioco, quindi preparatevi a lunghe sessioni nel caso vi mettiate in testa di completare tutti gli obbiettivi secondari.

Ecco una delle slot machine che è possibile trovare in alcuni livelli. Vincere il jackpot da $10.000 non sarà affatto una passeggiata.

Il comparto grafico, nel caso ci fosse bisogno di sottolinearlo, è eccezionale. I ragazzi di Arkedo hanno svolto un lavoro egregio sotto questo punto di vista, creando livelli coloratissimi, ognuno dei quali caratterizzato da un tema specifico (l'ottavo mondo resterà impresso nella vostra memoria per molto tempo). Non si segnalano rallentamenti di alcun tipo anche se si è circondati da decine di tarzanelli (ehm), e il gioco esce quindi a testa alta anche sotto questo punto di vista.

Sul lato sonoro Hell Yeah! se la cava egregiamente, con brani che spaziano dal rock al pop elettronico, fino ad arrivare a un brano zuccheroso che inizierete ad amare/odiare dopo pochi istanti. Non esageriamo se vi diciamo che solo la colonna sonora è uno degli elementi portanti di questo titolo, e lo capirete quando comincerete a canticchiarne i motivetti senza che ve ne accorgiate.

È dunque tempo di tirare le somme di questo bizzarro titolo, caduto dal cielo come un fulmine a ciel sereno in un periodo dove i soliti blockbuster "tripla A" regnano incontrastati. Hell Yeah! è un platform fresco che non stanca mai, dotato di personaggi e di situazioni irresistibili. A meno che non siate dei freddi giocatori senza sentimenti, sarà impossibile non divertirsi con Ash e il suo branco di boss improbabili che lo aspettano dietro ogni angolo.

Se siete ancora indecisi se acquistarlo o meno (costa €12,99/1200MSP), una demo è già disponibile per PC, Xbox 360 e PlayStation 3, con la possibilità di scaricare il gioco completo gratuitamente se siete abbonati al servizio PlayStation Plus di Sony.

8 / 10
Avatar di Manuel Stanislao
Manuel Stanislao: Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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