Heroes of the Storm - prova
Blizzard si riprende i MOBA a modo suo.
"The end is the beginning is the end" recitava una canzone degli Smashing Pumpkins di qualche anno fa, la fine è l'inizio è la fine, e con Heroes of the Storm Blizzard chiude il cerchio dando la sua personale interpretazione a un genere nato spontaneamente da una costola di Warcraft, il MOBA, che col tempo è diventato più famoso del gioco originale.
Un ritorno che è in tutto e per tutto un ritorno "a là Blizzard", visto che contiene tutti gli elementi tipici con cui la compagnia ha saputo imporsi: semplicità, immediatezza, estrema cura dei dettagli.
Heroes of the Storm non punta a essere il MOBA più complesso, né il più profondo, ma solo a farvi imparare velocemente le meccaniche basi per poi lasciarvi tutto il tempo di sperimentare.
Dimenticatevi ogni tecnica imparata con LoL o DOTA 2, dimenticate l'acquisto di item durante il gioco, il farming dei minion, il deny delle strutture e delle unità, dimenticate tutto, perché non ne avrete assolutamente bisogno.
HoTS è un gioco fondamentalmente semplice, così semplice che siamo sicuri farà storcere il naso a più di un giocatore esperto, per il semplice motivo che non nasce per compiacere i giocatori esperti, ma per far giocare il maggior numero possibile di persone.
"Heroes of the Storm non nasce per compiacere i giocatori esperti, ma per far giocare il maggior numero possibile di persone"
L'errore da non commettere però è considerarlo un gioco privo di complessità, perché grazie alle meccaniche interne di ogni mappa riesce comunque a raggiungere un certo grado di profondità, ed è sicuramente più vario dei suo concorrenti. Il principale cambio di rotta di HoTS è rappresentato dalla gestione dell'esperienza.
Là dove altri titoli richiedono al singolo giocatore di far salire il proprio livello uccidendo i minion, in HoTS l'esperienza è di squadra, quindi tutti salgono allo stesso momento e tutti contribuiscono a far salire la squadra.
Questo, a meno di squadre particolarmente scarse, evita che vi siano enormi differenze con gli avversari, e limita la possibilità di incontrare qualcuno con un livello troppo alto rispetto al nostro, e la partita si gioca molto di più sull'abilità personale e sul saper sfruttare la mappa.
Questo perché in HoTS ogni mappa, al momento ce ne sono quattro, contiene oltre ad alcune unità che possono essere reclutate, un particolare incarico da completare che può cambiare drasticamente le sorti della partita.
"Tolto qualche piccolo problema di lag, non abbiamo incontrato particolari difficoltà pur provando un'alpha"
In una mappa dovremo raccogliere tre tributi che permetteranno di maledire il team avversario, bloccando le sue torrette e rendendo i minion debolissimi, in un altro dovremo portate dobloni a un pirata per fargli bombardare le strutture nemiche, nel terzo potremo trasformarci per breve tempo in un potentissimo Dragon Knight, in grado di spazzare via ogni tipo di resistenza, nella quarta infine la mappa ha perfino una parte sotterranea in cui raccogliere teschi che andranno a creare un potente golem da lanciare contro i nemici.
Così facendo Blizzard distoglie l'attenzione dal semplice controllo delle lane e dalle tattiche classiche, anche perché le lane nelle mappe di HoTS non sono sempre ben definite, per incentivare ancora di più il gioco di squadra e l'imprevedibilità.
Per quanto riguarda la progressione dell'eroe, col fatto che l'esperienza è condivisa, ogni tot livelli tutti i giocatori possono scegliere come spendere uno dei proprio talenti, potenziando una caratteristica piuttosto che un'altra. Questo in parte sublima la mancanza di poter comprare oggetti che modifichino le statistiche del personaggio e permette un certo grado di personalizzazione durante la partita, così da adattare le statistiche al proprio stile di gioco.
Le abilità sono quasi tutte sbloccate fin da subito, tranne la più potente, che arriva al quinto livello, questo garantisce fin da subito scontri abbastanza concitati in cui bisogna saper gestire le caratteristiche del nostro eroe. Sì perché HoTS sarà anche un gioco dall'approccio semplice e più strutturato sulla squadre che sul singolo, ma se non sapete giocare la situazione non cambia più di tanto.
"Pur proponendo uno stile di gioco semplice e immediato, Heroes of the Storm non è un titolo privo di spessore"
Per quanto riguarda i ruoli, il panorama è abbastanza classico, quindi ci saranno tank, assassini ranged e melee e supporto, ma non mancano unità molto particolari, come Abathur, un eroe che non ha alcun attacco diretto ma può solo supportare l'attacco altrui, o clonare un eroe alleato per un determinato periodo di tempo.
E non è l'unico, un altro eroe ad esempio è abbastanza debole come attacchi, ma è in grado di trasformare i nemici in pecore o maiali per qualche secondo, il tempo necessario perché i suoi alleati gli facciano tantissimo male, tanto per ribadire quanto sia fondamentale il gioco di squadra.
Veniamo all'aspetto economico. Ancora è presto per capire se i gold guadagnati e ottenuti a ogni passaggio di livello del nostro account siano bilanciati con i prezzi, ma di sicuro Blizzard si ispira al modello di League of Legends, con un corpus di eroi gratuiti affiancati da altri eroi disponibili a rotazione, oltre ovviamente a quelli che potrete comprare con i soldi del gioco o reali.
Volendo potrete spendere i vostri soldi anche nelle immancabili Skin o nelle cavalcature, con cui muoversi più velocemente nella mappa (anche se ne avrete sempre e comunque una gratuita).
"Le lane non sono sempre ben definite, per incentivare ancora di più il gioco di squadra e l'imprevedibilità"
Per quanto riguarda il lato visivo, anche se il motore di Starcraft 2 comincia a scricchiolare, non possiamo che applaudire all'ennesimo particolareggiatissimo titolo Blizzard in cui è bello perdersi nei dettagli delle armature e della mappa. Vedere Diablo che si picchia con Kerrigan mentre Zeratul si confronta con Malfurion è il sogno bagnato di ogni fan della compagnia e siamo sicuri che molti si avvicineranno al gioco anche solo per amore verso i suoi titoli.
Anche dal punto di vista tecnico, considerando che abbiamo provato un'alpha per i server americani, tolto qualche piccolo problema di lag, non abbiamo incontrato particolari difficoltà. Se HoTS uscisse oggi sarebbe sicuramente ottimizzato meglio di molti titoli che vengono patchati al day one.
Dunque, pur proponendo uno stile di gioco semplice e immediato, Heroes of the Storm non è un titolo privo di spessore, anzi, siamo sicuri che saprà ritagliarsi una fetta di appassionati, così come Hearthstone ha saputo fare nel mondo dei giochi di carte.
Tra i due titoli infatti c'è una grande somiglianza nell'approccio al genere, entrambi sono più semplici dei concorrenti, entrambi poggiano su marchi solidissimi ed entrambi sono facili da imparare ma non così facili da dominare.
Questa è la filosofia di Blizzard di cui parlavamo in apertura ed è ciò che ci spinge a continuare a giocarci, nonostante l'inevitabile azzeramento dell'esperienza che inaugurerà la prossima fase, in cui magari i server europei ci permetteranno un'analisi più approfondita.