Hollow Knight è tornato: finalmente arriverà Silksong
Hollow Knight: Silksong è finalmente giunto all'orizzonte.
Quella del Team Cherry è una vera e propria favola del mondo dei videogiochi. Partito sulle sponde di Kickstarter, con alle spalle nulla più che tanta esperienza nell'animazione e un pitch di gameplay stilizzato, lo studio australiano è stato in grado di limare e potenziare la formula embrionale fino a confezionarla nello scatolone di Hollow Knight: Voidheart Edition, che senza mezzi termini si è imposto come uno dei migliori videogiochi metroidvania mai realizzati.
Il mondo sotterraneo di Nidosacro è stato in grado di coniugare le meccaniche da soulslike con l'ispirazione alla base di Castelvania: Symphony of the Night, realizzando un connubio capace di parlare a milioni di videogiocatori, amanti del genere o meno, che hanno finito per considerarlo una pietra miliare dell'ottava generazione di console a prescindere dall'angolazione da cui la si analizzasse.
Oltre il delizioso stile artistico adottato per caratterizzare i simpatici insetti che abitavano il regno in rovina, infatti, si nascondeva un'opera immensa, un inno all'esplorazione e un saggio tecnico volto a rispolverare e modernizzare ogni ingranaggio alla base di un genere storico, tra combattimenti mozzafiato, livelli variopinti e segmenti di gioco mai visti prima.
La Voidheart Edition di Hollow Knight, che rappresenta la versione definitiva dell'opera e include tutte le espansioni successive al lancio, ha esordito ormai da anni su tutte le piattaforme esistenti, ed è tutt'ora uno degli assoluti capisaldi dell'Xbox Game Pass. Non è stata una sorpresa, di conseguenza, scoprire che anche il sequel, ovvero Silksong, avrebbe esordito fin dal day one sul servizio in abbonamento di Microsoft secondo una partnership speciale.
La storia di Hollow Knight: Silksong è molto particolare: concepita inizialmente come una piccola espansione ricamata attorno al personaggio di Hornet, che già aveva scaldato il cuore degli appassionati del primo episodio, nel corso del tempo è cresciuta e si è ingrandita al punto da assumere i contorni del vero e proprio capitolo due. Ed è proprio questa la ragione per cui Hollow Knight Silksong è sparito per così tanto tempo dai radar dell'industria prima di tornare prepotentemente in scena durante la conferenza Xbox+Bethesda.
Durante questi anni di latitanza abbiamo provato Silksong in due occasioni differenti: la prima sui palchi dell'E3 2019 e la seconda nei confini di un evento organizzato da Nintendo, la casa che fino a qualche anno fa sembrava esser riuscita a conquistarsi le grazie del Team Cherry. In entrambe le occasioni, il sequel di Hollow Knight si è presentato in uno stato di forma smagliante, al punto che dopo aver completato le demo eravamo convinti che il momento dell'uscita fosse ormai dietro l'angolo.
Giocare nei panni di Hornet è un'esperienza tanto reminiscente delle scorribande del Ricettacolo nel primo capitolo quanto completamente diversa: il gameplay, infatti, ruota interamente attorno all'ago e al filo di cui è armata la giovane principessa di Nidosacro, che è decisamente più mobile e veloce del suo precedessore, e vede gran parte del proprio potenziale combattivo legato alle riserve di seta accumulate, che sono sempre visibili nell'HUD.
Queste possono essere sfruttate assieme a una pletora di gadget in puro stile Batman per balzare tra un nemico e l'altro senza mai toccare il suolo, sfruttando al massimo la fantasia delle movenze della principessa Hornet per trasmutare un giocato che era tanto statico quanto efficace in un'esperienza veloce, acrobatica e moderna, pensate per mettere sul piatto tanto nuove sfide quanto nuove soluzioni.
Il Team Cherry, anziché puntare sulla facile strada del sequel timido e semplicemente più vasto, ha optato per un cambiamento del protagonista che profuma di coerenza narrativa e che mira a conferire un'aura di novità al progetto, replicando sì la profondità dei sistemi del primo capitolo ma inseguendo quella stessa profondità attraverso sentieri, movenze e meccaniche completamente differenti.
Il presupposto narrativo risiede infatti nel rapimento di Hornet, che si troverà catapultata in un mondo completamente alieno alla cupa Nidosacro, abitato da creature differenti e punteggiato di biomi inediti. Nei confini delle terre di Pharloom la principessa guerriera dovrà “compiere un mortale pellegrinaggio fino alla vetta più alta del regno sconosciuto, stringendo alleanze e sfidando orde di terribili avversari”.
Nel corso degli anni Team Cherry ha specificato più volte come il progetto sia maturato fino ad assumere proporzioni equiparabili a quelle del primo episodio, e dal canto nostro non facciamo fatica a crederci, perché tra le sezioni toccate con mano e quelle mostrate in video Silksong sembra promettere tonnellate di contenuti inediti. I nuovi nemici, ad esempio, saranno più di 150, il che equivale praticamente all'interezza del bestiario di Nidosacro.
Al di là del rinnovamento del gameplay gli sviluppatori hanno suggerito la presenza di un sistema di crafting volto ad impattare ancor di più esplorazione e combattimento, oltre che un substrato di missioni secondarie tutto nuovo e volenteroso di raddoppiare sulla già solida eredità del primo episodio, anche grazie al fatto che stavolta controlleremo un personaggio senziente e capace di esprimersi. Insomma, per una volta ci sentiamo di dire che i fan di Hollow Knight potrebbero ricevere in tempi brevi – idealmente nella prima metà del 2023 – proprio il sequel che hanno sempre desiderato.
A chiudere il cerchio delle informazioni note ci pensa la nuova colonna sonora orchestrale di Christopher Larkin, già autore dello score del primo episodio e pronto a donare vita ancora una volta alle melancoliche melodie che sorreggono azione e fasi di riposo. Il lead dello studio Ari Gibson, assieme al co-fondatore William Peller, sovraintenderanno rispettivamente il comparto artistico-grafico e il design dei boss e dei sistemi, tentando di trasportare l'anima di Hollow Knight in un ricettacolo del tutto nuovo.
Non ve lo nascondiamo: ci capita raramente di entrare nel tunnel dell'hype abituati come siamo a preoccuparci di faccende concrete, ma nel caso di Hollow Knight: Silksong ci sono tutti i presupposti per aspettarsi un grande seguito per un già grandissimo videogioco, una delle opere che forse più d'ogni altra ha dimostrato anche agli appassionati più esigenti l'assoluta qualità che risiede nel sottobosco del mercato indipendente.
Anche se non abbiamo ancora ricevuto notizie riguardo una finestra di lancio ufficiale, Sarah Bond di Xbox ha rimarcato più volte come i titoli presentati allo showcase siano previsti per l'esordio entro i prossimi dodici mesi, il che è quanto di più vicino a una data certa abbiamo ottenuto fino a questo momento. Sono trascorsi ormai tre anni dal momento in cui Silksong ha illuminato i palchi delle conferenze per la prima volta, e sarebbe semplice lasciarsi andare al pessimismo anche in questo caso.
Ma è sufficiente ripensare a quanto fosse denso, curato, ricco, appagante e coinvolgente il primo capitolo per giustificare la durata dei tempi di sviluppo. Se l'obiettivo è quello di replicare le emozioni scaturite dal piccolo grande capolavoro che illuminò il 2017, è giusto che il Team Cherry si prenda tutto il tempo necessario.