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Horizon Zero Dawn: Complete Edition (PC) - recensione

Il futuro preistorico di Guerrilla Games è anche su PC.

Semplicemente la miglior versione di Horizon Zero Dawn.

Scrivervi di Horizon Zero Dawn, dopo averlo avviato e provato su PC, è un tantino strano. Nel farlo ci accompagna la constatazione di un cambiamento non indifferente nei dettami dell'industria del videogioco. Pensare ad una IP Sony che sbarca su Steam, nelle passate generazioni tanto quanto in questa, era quasi utopico. Il mercato e lo sviluppo tecnologico ci dicono che i tempi sono cambiati, e che il concetto di esclusività si è reso più malleabile di quanto non lo si sia sempre percepito.

Il kolossal di Guerrilla Games è di fatto la prima vera produzione first party che Sony decide di pubblicare su un'altra piattaforma (Death Stranding, come marchio, appartiene a Kojima Productions). Si tratta di un evento a suo modo rivoluzionario, specialmente in casa di chi ha sempre fatto dell'esclusività il proprio cavallo da battaglia per piazzare la base installata dell'hardware e marcare il territorio.

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La circostanza è particolare e rimarchevole pur di fronte alle eloquenti parole di Hermen Hulst, ex managing director dello studio di sviluppo olandese, che indirizzano piuttosto apertamente ad una lettura conservativa dell'iniziativa. Sì, perché l'approdo di Horizon Zero Dawn su PC potrebbe rappresentare davvero un'occasione d'eccezione per mostrare ad un pubblico differente quello che si sta perdendo, parafrasando Hulst. Così come, al contrario, non pare troppo impossibile che possa creare un precedente allettante, specialmente alla luce dei dati di vendita relativi ai pre-order, ragguardevoli già oggi, ad una manciata di giorni dal lancio ufficiale. Non è, ad ogni modo, questa la sede per perdersi in riflessioni in merito, e ci sarà magari occasione per farlo in futuro.

La pulizia generale dell'immagine ed il dettaglio dei modelli sono sensibilmente maggiori, in questa versione.

Tornare a mettere le mani sull'open world di Guerrilla, a oltre tre anni dal suo rilascio sul mercato, ci offre un importante pretesto per puntare nuovamente i riflettori su una delle produzioni più rilevanti del ciclo PS4. Un action rpg vasto, curato in - quasi - ogni dettaglio e forte di un immaginario post-apocalittico d'impatto, che brilla ancor più sotto la luce di un comparto tecnico convincente. Il Decima Engine, dopo averci allietato nel disegnare il relitto dell'America distopica di Death Stranding, torna a mostrare il suo invidiabile stato di forma in un porting nel complesso convincente e quadrato.

Si torna sempre con gioia ed ardimento a vestire i panni della giovane Aloy, a caccia di risposte e di fauna robotica. Il mix action-stealth, lo studio sommario dei nemici di metallo, per carpirne movimenti e punti deboli, le sublimi scalate ai Collilunghi, il fascino soave di un mondo arcaico nella sua evoluzione ed avveniristico nella sua genesi, sono tutti tratti che esaltano la forte intuizione stilistica dell'opera dei creatori di Killzone. Abbiamo ritrovato, pur dopo qualche anno, un'avventura solida, affascinante, ancora profondamente attuale e divertente. Pur al netto degli inciampi che si porta appresso, come una sceneggiatura talvolta inutilmente prolissa e che si perde in opzioni di dialogo spesso inconcludenti, piuttosto che un'IA umana deficitaria.

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Prima di addentrarci nello specifico dei responsi prestazionali, che sono il vero cuore di questa trattazione, vale la pena appuntare qualcosina sulle migliorie e le prospettive che offre questa versione PC. Tanto per cominciare, nelle operazioni di porting non è stato operato alcun restauro degli asset visivi, che sono gli stessi del titolo originale PS4. Le migliorie tecniche interessano esclusivamente il rendering e l'elaborazione di tali elementi, spaziando dalla resa della luce e di alcuni riflessi all'interazione del fogliame con il giocatore, sino ad una conta di pixel maggiore, che spinge la risoluzione al 4K nativo.

Sotto questo aspetto dobbiamo essere piuttosto franchi: Horizon Zero Dawn su PS4 Pro, riprodotto su un pannello OLED B9 di LG non fa quasi rimpiangere la resa più rifinita e pulita della controparte PC, e le limitazioni del checkerboard rendering si scorgono nei dettagli della conta poligonale, in una minore pulizia generale dell'immagine ed in un field of view sensibilmente più ristretto. Il vero scacco matto, come intuibile, questa versione PC se lo gioca sulle prestazioni, oltre che sull' ampia scalabilità ed accessibilità dell'esperienza.

Il lavoro svolto da Sony per offrire all'utente un ampio spettro di possibilità è encomiabile. Oltre alla possibilità di agire direttamente sui vari parametri standard quali la qualità delle texture, delle ombre, dell'occlusione ambientale o settare i filtri anisotropico e AA, è presente una barra che permette di impostare un valore per il framerate - tra 30 e 120 - che sarà automaticamente stabilizzato, con il titolo che andrà ad agire autonomamente e dinamicamente sulla risoluzione e sui parametri. Il tutto funziona egregiamente, è intuitivo e funzionale per i meno avvezzi, mentre passerà probabilmente inosservato all'occhio dello smanettone seriale.

Le espressioni dei volti continuano a mostrare qualche incertezza.

C'è anche la possibilità di agire direttamente sul rendering, che sempre tramite una barra potrà essere settato in modo da favorire la risoluzione o le prestazioni, secondo un valore percentuale. Chiudono il cerchio l'onnipresente V-Sync e la possibilità di attivare il rendering HDR disponendo di un pannello adeguato, senza però alcuna possibilità di azione sulla calibrazione. Assente anche il supporto al Ray Tracing ed alla tecnologia DLSS 2.0 di Nvidia. Un vero peccato, soprattutto per quest'ultima che avrebbe potuto fornire una notevole impennata all'ottimizzazione prestazionale con le schede RTX.

Prestazioni che, comunque, risultano soddisfacenti ed in linea con i requisiti dichiarati. Abbiamo svolto la nostra prova con due configurazioni hardware. In una prima di fascia medio - alta abbiamo montato una GTX 1070, per testare il tutto alle risoluzioni ancora molto gettonate dei 1080p e 1440p. Con il Full HD i 60 fps non sono stati mai un problema, nemmeno spingendo tutto in favore del dettaglio e della risoluzione. In QHD la fluidità si è attestata intorno ai 40-45 frame per secondo senza nessun compromesso, rendendo necessario qualche accorgimento per avvicinarsi ai 60. Bene o male si tratta di risultati in linea con le possibilità della scheda.

La seconda sessione di test l'abbiamo svolta con una RTX 2070, e qui è superfluo affermare che sino ai 1440p i 60 fps e oltre non sono stati problematici. Ad una risoluzione di 4035 x 2160p, la massima che siamo riusciti a settare su uno dei nostri pannelli, le prestazioni sono però rimaste intorno ai 30 fps, talvolta scendendo al di sotto di qualche frame, senza giungere ad alcun compromesso. Anche qui, si tratta di risultati coerenti ed auspicati, sebbene in 4K siamo lontani dall'efficienza vista nel porting di Death Stranding grazie alla tecnologia DLSS. Confermato anche il supporto al formato UltraWide con aspect ratio a 32:9 e risoluzione 3840 x 1080p, sebbene le cutscene manterranno i canonici 16:9 a schermo.

Le possibilità di personalizzazione dell'esperienza visiva consentono di agire su tutti i parametri classici.

Complessivamente, Horizon Zero Dawn su PC riesce ad elevare lo standard visivo già eccellente riproposto su console, offrendo al giocatore la possibilità di vivere una delle avventure più significative della corrente generazione con una notevole implementazione prestazionale, oltre che con un efficace compromesso tra accessibilità e possibilità di personalizzazione dell'esperienza. Peccato per l'assenza di alcune features che avrebbero elevato ulteriormente lo spessore del lavoro.

Ad ogni modo, la Complete Edition su PC rappresenta sicuramente la miglior versione a livello qualitativo per fruire del titolo di Guerrilla, a patto di avere un hardware in grado di gestirla a dovere, oltre ad essere la più completa. Se è il vostro caso, e non disponete di PS4, difficilmente potete esimervi. Al contrario, attendere un price drop prima di recuperare questa versione potrebbe rivelarsi una mossa oculata, anche alla luce del notevole prezzo budget della controparte console.

8 / 10
Avatar di Luca Del Pizzo
Luca Del Pizzo: Sedotto dalle avanguardie tecnologiche e da tutto ciò che porti emozione, Luca non può restare indifferente al fascino prorompente dei videogiochi. Ha la fortuna di coniugare questo amore con quello incondizionato per la scrittura. La vita, a volte, riserva cose meravigliose. Sino ad un nuovo Silent Hill degno di questo nome, tuttavia, non è ancora abbastanza.

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