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Houser parla di Red Dead Redemption

Sangue e violenza i capisaldi della produzione.

Il co-fondatore di Rockstar Dan Houser ha affermato che il sangue e la violenza aranno le chiavi di Red Dead Redemption e del suo ritratto del selvaggio West.

"Penso che ci sia una certa quantità di sangue, violenza e gore: il tutto sarà di vitale importanza per il gioco, affinchè abbia il peso che volevamo dargli fin dall'inizio. Sapevamo che era fondamentale per caratterizzare questo tipo di personaggi e questo genere di mondo: la violenza doveva sembrare alquanto cruda e sgradevole. Non vi sembrerà che queste siano solo personggi vuoti e mal caratterizzati. Non lo sono. Si sono presi una pallottola e stanno morendo spaventati e infelici come chiunque altro in procinto di andarsene. E penso sia quello che volevamo trasmettere. Pathos e immedesimazione

A dire il vero non è unicamente la violenza di fine '800 nel sud degli Stati Uniti e nel nord del Messico che interessa ad Houser, ma anche la discriminazione razziale, anche se l'argomento sarà affrontato con un certo tatto. "Non abbiamo voluto rappresentare fedelmente le questioni dell'epoca perchè era troppo problematico trattarle, ma abbiamo comunque toccato questo genere di argomento" ha precisato lo stesso Houser.

"Non tensioni, solo atteggiamenti. Dopo aver effettuato le dovute ricerche, ci siamo accorti che il linguaggio che le persone utilizzavano per descrivere le altre razze era eccessivamente offensivo per le orecchie della gente di oggi, e abbiamo solo accennato tutto questo. Intendo dire che alcune delle cose che si sentono sono incredibilmente semplicistiche e offensive e abbiamo evidenziato gli atteggiamenti di alcuni personaggi, ma non li vedremo urlare tali frasi gli uni contro gli altri. Intendiamo rendere il tutto più che altro in modo ironico".

Red Dead Redemption è stato annunciato ufficialmente a febbraio e segue la vita di John Marston, un fuorilegge che ha cercato di dare una svolta alla sua vita ma ha capito che non ha nessuna possibilità: un pò come Clint Eastwood in Unforgiven. L'azione prenderà le mosse attraverso tre diverse aree territoriali, mentre le missioni saranno gestite in modo simile a quanto avviene in GTA, anche se non se ne avrà a disposizione un numero così elevato. "Il nostro principale obiettivo per un gioco del genere e di dare al giocatore la libertà di scegliere che cosa farà dopo".

Alcune missioni conterranno lunghe cavalcate che Houser intende rendere più divertenti possibile, ma che possono essere skippate se le cose non vanno a buon fine ed è necessario ripartire. Inoltre, esattamente come in GTA, ci saranno obiettivi di vario genere da conseguire esplorando gli scenari, come ad esempio dare la caccia a 40 differenti tipologie di animali per incamerare denaro ed equipaggiamenti.

Rockstar implementerà anche un sistema simile a quello di Wanted, grazie al quale gli NPC potranno chiamare rinforzi per dare la caccia al giocatore. Il livello di fama andrà inevitabilmente ad incidere sul comportamento degli altri personaggi e sul mondo stesso di gioco. I minigiochi e alcune attività di contorno affiancheranno la campagna principale, si potrà così bere al saloon, giocare a carte, decidere di duellare con altri pistoleri e altro ancora.

"In Rockstar amiamo creare i dialoghi. Cerchiamo sempre di scrivere migliaia di linee di testo in questo genere di giochi e non faremo eccezione" ha commentato al riguardo Houser, che ha anche spiegato come la strutturazione del lavoro e della produzione sia assimilabile a quella di GTA IV. "Una grande fetta del divertimento in ogni gioco risiede già di per sè nel fermarsi a osservare il mondo in movimento, e questo è davvero un elemento su cui abbiamo fatto ancora una volta affidamento".

E' confermato anche un comparto multiplayer del quale però al momento non sono stati forniti dettagli specifici. Vi ricordiamo che il lancio è previsto su PS3 e Xbox 360 per l'autunno. Potete visitare la nostra pagina dedicata al gioco per consultare il materiale disponibile.