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How to Survive: Lost incontra The Walking Dead - review

Niente di nuovo sotto il sole del Wii U.

Sono passati oltre 10 mesi dall'uscita di How to Survive su PC, PS3 e Xbox 360. Molti avevano dato per spacciata la versione Wii U del gioco sviluppato da EKO Software, ma la storia è finita diversamente e così eccoci qui a sperare che il tempo sia servito al team francese per dare al titolo in questione un po' più di personalità e "polpa".

Tranquilli, non dovrete tenere il fiato in sospeso troppo a lungo. Togliamoci subito il dente e diciamo che questa edizione di How to Survive è pressoché identica gioco via quelle viste a fine 2013 sulle altre piattaforme. Se questa sia una fortuna o meno spetta a voi giudicare: quanto vi piacciono gli action-survival con un pizzico di shooter e tanti, tanti, tanti zombie?

Probabilmente parecchio visto che state ancora leggendo, ma quali armi possiede questo titolo per farsi notare tra i vari Dead Nation e soci? A dire la verità non molte. Il plot è più o meno sempre lo stesso: il mondo è andato a farsi fo***re, voi siete uno dei pochi sopravvissuti e vi trovate in un luogo sconosciuto popolato quasi interamente da non-morti che hanno come unico obiettivo la vostra carne fresca.

How to Survive possiede un sistema di crafting decisamente robusto che permette di creare nuove armi ed oggetti trovando i giusti componenti.

Il gioco è un classico hack'n'slash con leggere contaminazioni da GDR, che si limitano alla personalizzazione di alcune caratteristiche dei protagonisti. L'obiettivo finale? Ma è ovvio: sopravvivere e, se possibile, trovare un modo per fuggire. Come ben sapete però, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e mai come questa volta la frase calza a pennello.

"Il gioco è un classico hack'n'slash con leggere contaminazioni da GDR"

How to Survive è infatti ambientato in un piccolo arcipelago che ricorda per certi versi le location di Lost, tutto il resto strizza invece l'occhio al solito The Walking Dead e a tutti i film a tema "zombesco" usciti negli ultimi 30 anni. Affermare che la trama sia ridotta all'osso è dir poco, mentre in termini di gameplay il gioco è appetibile principalmente da un pubblico che ama prendere il (Game)Pad in mano senza pensare troppo.

La scelta iniziale di uno dei personaggi disponibili non influenza quasi per niente lo svolgimento dell'avventura, i tre protagonisti infatti differiscono tra loro solo per leggere differenze nelle statistiche di base e una singola abilità speciale. A prescindere dal sopravvissuto che sceglierete, nel corso del gioco dovrete fare attenzione non solo ai nemici troppo appiccicosi ma anche alla necessità di trovare erbe/frutta/cibo per ripristinare l'energia, bere dalle pozze d'acqua che troverete e riposare in luoghi "sicuri" in cui accendere un falò e fermarsi qualche secondo a riprendere fiato.

Il design dei mostri non è esattamente il massimo dell'originalità: zombi grassi, bestioni simil-Tyrant e così via.

Tutte le altre meccaniche richiamano alla mente quelle dei giochi alla Diablo, seppur semplificate al massimo. Gran parte dei combattimenti non saranno un problema se riuscirete a tenere sotto controllo il numero di nemici che avrete di fronte, gran parte di questi inoltre possono essere eliminati anche con armi semplici come bastoni, machete o torce. Discorso diverso per alcuni mostri particolarmente grossi o aggressivi che di tanto in tanto incroceranno il vostro cammino, e che richiederanno un pizzico (ma giusto un pizzico vista la scarsa IA) di strategia in più.

"Le altre meccaniche richiamano alla mente quelle dei giochi alla Diablo, seppur semplificate al massimo"

Alcuni di questi, quasi sempre i più aggressivi, usciranno allo scoperto solo al calar delle tenebre... sì, perché in How to Survive è presente un ciclo giorno/notte che pur non cambiando moltissimo le carte in tavola, fornisce al gioco un'atmosfera suggestiva. Tale atmosfera è resa ancora più convincente da un accompagnamento sonoro apprezzabile, anche se limitato nel numero di tracce, e puntuale nel sottolineare le (poche) fasi di tensione dell'avventura.

Il resto del comparto tecnico si attesta su livelli non esaltanti, con texture di media qualità, effetti di luce appena sufficienti e modelli poligonali che non scoprono troppo il loro scarso livello di dettaglio grazie alla classica inquadratura a volo d'uccello. Ci troviamo quindi di fronte all'ennesimo titolo banalotto, che per il solito misterioso motivo riesce comunque ad ipnotizzare il giocatore con generose dosi di smembramenti e un gameplay a dir poco immediato.

Nelle prime fasi di gioco un misterioso individuo di nome Kovac fornisce dettagli e consigli su come giocare tramite documenti sparsi nell'isola.

Circa 6/8 ore sono necessarie per completare il gioco. Una volta visti i titoli di coda non vi resta che provare il livello di difficoltà più alto o le sfide di sopravvivenza ideate dai programmatori per aumentare la longevità, che di fatto non è comunque pessima.

Pur non raggiungendo la complessità di Dead Nation e di altri titoli simili, How to Survive merita comunque attenzione da parte dei fan del genere. Per poco più di 14 euro vi ritroverete tra le mani un titolo tutt'altro che perfetto ma comunque abbastanza divertente. Se invece stavate aspettando questa versione Wii U sperando in qualche novità e aggiunta, ci spiace deludervi ma non ne troverete.

6 / 10