How to Survive: Third Person Standalone - recensione
L'apocalisse zombi cambia prospettiva.
L'abbiamo visto su PC, poi su Wii e infine su PlayStation 4. Ora il cerchio si chiude con la versione Third Person Standalone del survival-horror/action How to Survive. Come il recente trailer di lancio recita: pensavate di aver imparato come sopravvivere all'ennesima apocalisse zombi che ha infestato l'arcipelago? Ripensateci!
In realtà l'essenza del gioco non è cambiata molto, la spina dorsale del gameplay è rimasta uguale, con l'unica differenza rappresentata dalla visuale. L'inquadratura a volo di uccello è stata sostituita da una più ravvicinata, a metà tra quella di Resident Evil 4 e quella del più recente Tomb Raider, che regala a questa "nuova" versione di How to Survive un respiro leggermente diverso e migliora alcuni elementi di gioco... peggiorandone leggermente altri.
Partiamo da un piccolo riepilogo per chi non è mai venuto a contatto con la serie. Siamo di fronte ad un survival-zombie-action, in cui il solito, sfortunato protagonista viene immerso in un bel po' di casini: isole infestate da non morti e pochissimi sopravvissuti che rappresentano l'apericena degli affamati mangia-carne.
Per certi versi il gioco ricorda la serie Dead Island, con armi basilare a disposizione fin dall'inizio e la possibilità di migliorarne potenza e prestazioni con il passare del tempo. In barba alla definizione "survival", la quantità di munizione a disposizione durante l'avventura raramente è tale da indurre al risparmio, quindi un approccio offensivo più che difensivo è altamente consigliato.
Il discorso cambia leggermente durante le fasi notturne. Quasi come accadeva in Dying Light, zombi e mostruosità varie diventano più aggressivi al calar della luce e ciò consiglia un pelo di prudenza in più.
Rispetto alla precedente edizione è stata introdotta la possibilità di inquadrare direttamente i bersagli, cosa che rende i combattimenti indubbiamente più interessanti e meno ripetitivi. Purtroppo vanno sottolineati sporadici problemi con la mira di alcune armi e con le inquadrature, che in determinate situazioni tendono a fare un po' le bizze.
La scelta di spostare l'inquadratura dietro al protagonista (selezionabile all'inizio dai solo quattro di base) mi aveva fatto sperare in un approccio più action, magari con l'aggiunta della possibilità di saltare o di superare alcuni ostacoli con azioni contestuali. Purtroppo ciò non è avvenuto e il risultato è che spesso si riceve la sensazione di un gioco legnoso e ancora troppo legato alla struttura originale.
Il discorso vale purtroppo anche per alcuni aspetti tecnici, animazioni in primis. Anche le sttrutture poligonali e i modelli dei protagonisti o dei nemici non sono stati rivisti in alcun modo e se dall'alto potevano ancora fare la loro figura, con le telecamere ravvicinate prestano il fianco a non poche critiche.
La revisione del gameplay, inoltre, faceva sperare anche nell'introduzione della tanto agognata modalità cooperativa, che invece non è stata integrata: How to Survive era ed è rimasta un'esperienza single player, punto.
Visuale a parte, quindi, tutto il resto è rimasto assolutamente invariato: trama, personaggi, svolgimento della storia, nemici, armi a disposizione e il buon sistema di crafting che avevano caratterizzato la prima edizione e le successive uscite su console. Sarebbe stata utile la possibilità di saltare il tutorial iniziale per chi ha già giocato How to Survive in altre versioni e invece dovrete sorbirvelo di nuovo.
Per quanto riguarda le pretese hardware, fortunatamente anche questa versione del gioco si mantiene su livelli medio/bassi (e vorremmo vedere, direte voi!). I requisiti minimi richiedono un semplice processore Intel Core 2 Duo o simile, una scheda video di anche un paio d'anni e non più di 4 GB di RAM.
Ancora una volta va detto che se il gioco originale non vi era piaciuto all'epoca dell'uscita originale, e non vi aveva convinto neanche nella sua versione potenziata, questa edizione in terza persona non riuscirà in alcun modo a farvi cambiare idea. Al tempo stesso, se avete già giocato il "primo" How to Survive potete tranquillamente fare a meno di questa versione, a meno che l'appetibile prezzo di lancio non vi faccia cadere in tentazione.
Se invece non appartenete a nessuna delle suddette categorie e vi siete imbattuti in How to Survive: Third Person Standalone per caso, vi consiglio di prendere in considerazione l'acquisto. Non è forse il miglior survival a tema zombi in circolazione - State of Decay rimane parecchie spanne più su - ma ha il suo appeal e potrebbe intrattenervi in queste afose giornate estive.
Per ora questa versione di How to Survive è disponibile unicamente per PC al prezzo di lancio di €7,99, con sconto Steam del 70% per chi possiede già il gioco originale, ma non è da escludere un prossimo arrivo su console. I fan della serie (che in realtà è composta da un solo capitolo) sono avvertiti.