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Hunted: The Demon's Forge

Brian Fargo riporta in auge il concetto di dungeon.

Abbiamo visto il duo addentrarsi nella cittadina di Dyfed, a seguito di una missione che gli ha commissionato uno spirito misterioso chiamato Seraphine, uno dei personaggi chiave della trama che inXile rivelerà al momento giusto. La sequenza, renderizzata grazie all’Unreal engine, richiama a gran voce le atmosfere di Dragon Age: un villaggio medievale deserto, un cielo coperto e minaccioso, e un orco inferocito che sta squarciando un povero malcapitato.

“Stiamo lavorando su un mondo oscuro e cupo,” ci racconta Kaufman. “E diventerà sempre più buio e pericoloso man mano che si andrà avanti nel gioco,” aggiunge Findley. “Insomma, sarà sempre più ostico, sia dal punto di vista della storia che dal lato prettamente scenografico.”

C’è inquietudine, atmosfera, attenzione per i dettagli e, anche se il design non può definirsi innovativo, visto che sa di dejà vu sia per la caratterizzazione dei personaggi, che per la colonna sonora metal, il tutto ha un senso intrinseco di nostalgia e malinconia che unito allo stampo militaresco crea un mondo comunque affascinante.

Fargo ha ammesso che non hanno intenzione di riscrivere, a livello stilistico, le regole del genere fantasy. “La parte fantasy non può essere stravolta. È una sorta di linguaggio universale, che si è formato negli anni e che implica la presenza di un orco come quella di un drago che plana dall’alto…”

Elara mena un fendente e Caddoc si esibisce in un calcio rotante: non c'è che dire, proprio una bella coppia, che riassume con questo scatto la vocazione action di Hunted.

E allora perché non ci sono così tanti giochi action di stampo fantasy come questo? “È una domanda interessante,” esclama Fargo. “Prima di iniziare questo progetto abbiamo conosciuto Mark Rein di Epic, che ci disse la stessa cosa. Il mondo fantasy non è così piccolo, né un qualcosa di nicchia, giusto? E allora dove sono gli action fantasy?” Tornando al gioco abbiamo visto una caverna piena zeppa di orchi da maciullare, con Findley e Kaufman alla guida dei due personaggi. Elara colpisce col suo arco dalla distanza utilizzando una visuale in prima persona, mentre tra un colpo e l’altro trova rifugio dietro a un muro. Caddoc, invece, si getta nella mischia, facendosi largo grazie al suo scudo.

Gli attacchi nemici sono pensati per stimolare i due a operare in team, combinando le diverse mosse a corredo di entrambi i personaggi. inXile lo definisce un “co-op a distanza”, che spinge i giocatori a combattere insieme, pur trovandosi magari in una posizione opposta l’uno dall’altro. Se si muore in battaglia, l’altro può mirare verso il compagno e resuscitarlo…

Inoltre, tutte e due i protagonisti hanno accesso alle tradizioni magiche man mano che si progredisce nella storia, donando a Seraphine i cristalli ritrovati sulla mappa e ottenendo in cambio nuove abilità. Caddoc, per esempio, può acquisire la capacità di far levitare i nemici in modo che Elara possa colpirli con una delle sue micidiali frecce.