Hydrophobia Pure

Grazie alle straordinarie potenzialità dell'HydroEngine, motore di gioco proprietario della software house di Manchester, il titolo si avvale infatti di un gameplay unico nel suo genere in cui l'acqua, la cui realizzazione e gestione al momento non conosce eguali, ricopre un ruolo di primaria importanza.

Trattandosi di un prodotto fondato prevalentemente sull'esplorazione e la risoluzione di svariati "enigmi ambientali" (alla Tomb Raider o Uncharted, giusto per intenderci), sarete infatti costretti a sfruttare questo particolare elemento in più di un'occasione. Volete un esempio? Supponiamo che il vostro obiettivo si trovi in una posizione della nave teoricamente inarrivabile e che non vi sia alcun modo di raggiungerla scalando le tubazioni: in occasioni come queste non vi resterà che cercare un falla da abbattere o una porta da aprire che possa far confluire l'acqua nel vostro "ambiente" e aumentare quindi il vostro raggio di movimento.

A fronte dell'ampio spazio dato all'acqua, a questo punto potrete forse immaginare che, come in molti altri titoli che hanno fatto uso del medesimo elemento, l'esplorazione subacquea possa rivelarsi assai frustrante... ma fortunatamente non è affatto così, anzi. Le meccaniche di nuoto sono infatti ottime e il sistema di gestione dell'ossigeno residuo, anch'esso modificato in seguito al feedback dell'utenza, è più che soddisfacente poiché riesce a creare il giusto pathos senza però rivelarsi mai davvero frustrante.

Esplorando le profondità della Queen of the World dovrete sempre tenere un occhio sulla vostra riserva di ossigeno (che apparirà in fondo allo schermo ogni qualvolta vi immergerete), ma con un po' di abilità difficilmente finirete per affogare.

Ma torniamo sul tema più caldo ed importante dell'articolo, ovvero le novità introdotte dalla tanto attesa patch correttiva. Il titolo, come molti sapranno, soffriva inizialmente di diverse problematiche, quali uno schema di controllo a detta di molti "scomodissimo", una realizzazione approssimativa delle fasi di platforming e, cosa più importante, di una discutibile gestione e assegnazione degli obiettivi di gioco, caratterizzati da indicatori di missione troppo "vaghi" per evitare che molti si perdessero tra i corridoi e le numerose stanze della Queen of the World.

Problemi come questi sono stati fortunatamente risolti e il risultato, complice anche una lunga lista di altre modifiche (che potete visionare per intero collegandovi al sito ufficiale del gioco) è più che soddisfacente. Alcuni difetti dell'edizione originale sono chiaramente rimasti tali anche in questo "Hydrophobia 2.0", come ad esempio una realizzazione tecnica che, eccezion fatta per l'acqua, mostra evidenti limiti ma la qualità complessiva dell'esperienza è, senza alcun dubbio, cresciuta in maniera notevole.

In definitiva Hydrophobia Pure si dimostra dunque un prodotto di buona fattura, in grado di cancellare dalla mente di molti, compreso il sottoscritto, il senso di delusione suscitato dalla sua prima versione. Alla luce dell'importanza data all'acqua e alle dinamiche di gioco che ne derivano e alle migliorie apportate dal team di sviluppo nel periodo di post-lancio, l'avventura proposta risulta infatti gradevole e coinvolgente, e il fatto che il titolo sia ora disponibile a un prezzo molto più vantaggioso rispetto al passato non fa che rendere il lavoro dei ragazzi di Dark Energy Digital ancor più apprezzabile.