Hyper Scape - Stagione 1: Il Primo Principio - recensione
Il prossimo passo nell'evoluzione dei Battle Royale.
Ciò che rende così affascinante il mondo dei videogiochi è la sua costante mutabilità, il fatto che ciclicamente arrivi un nuovo trend a sconvolgere il panorama. È stato il caso dei MOBA con il fenomeno League of Legends, dei trading card game con Hearthstone e Magic Arena, degli AutoBattler come TeamFight Tactics e, soprattutto, dei Battle Royale che ormai da anni monopolizzano l'attenzione del pubblico interessato alle competizioni virtuali.
Lo sfolgorante successo di PUBG e Fortnite, infatti, ha spinto tutti i più grandi esponenti dell'industria a produrre la propria personale interpretazione del genere per tentare di ottenere una fetta di questo remunerativo mercato. I risultati tuttavia non sono sempre stati dei migliori. C'è chi è riuscito a conquistare buone porzioni di pubblico come EA con il suo Apex Legends o Activision con Call of Duty: Warzone ma ci sono stati anche rovinosi fallimenti come Radical Heights, Realm Royale, The Culling 2, la modalità Battle Royale di Counter Strike e tantissimi altri.
Non basta dunque sviluppare un titolo appartenente a questa categoria per raggiungere automaticamente fama e fortuna, è necessario anche proporre delle soluzioni di gameplay capaci di stimolare il giocatore al pensiero laterale e, soprattutto, di distinguere il gioco dalla massa di agguerriti concorrenti.
Questa volta ci prova Ubisoft con il suo Hyper Scape, un progetto che è stato protagonista di un'aggressiva campagna di marketing sui principali siti di streaming dedicati ai videogiochi prima di essere lanciato in open beta e dato in pasto all'enorme community di appassionati del genere.
Questi ultimi, invero, hanno risposto con un certo entusiasmo, dal momento che Hyper Scape si è presentato all'appuntamento come un'esperienza piuttosto diversa da quelle che si affollano nel reame di internet. Il nuovo shooter online di Ubisoft, infatti, presenta una struttura dotata di una serie di accorgimenti particolari che gli conferiscono un feeling assolutamente unico, anche in un panorama così competitivo come quello delle Battaglie Reali.
Partiamo dalla lore alla base del gioco che, a dirla tutta, è forse l'unico fattore del prodotto che non ci ha entusiasmato appieno. Il setting è il più classico mondo a tinte cyberpunk in cui diverse corporazioni, tra cui la misteriosa Prisma Dimensione, tentano di accrescere il proprio controllo sulla popolazione, organizzando tornei di combattimento virtuali col nome di Crowncast per distrarre l'opinione pubblica dai reali problemi del mondo.
Si tratta ovviamente di un mero pretesto per lanciare i giocatori in furiosi scontri a fuoco nelle strade di Neo-Arcadia ma ci sarebbe piaciuto un po' di approfondimento in più sulla lore che, con ogni probabilità, verrà arricchita solo con l'arrivo delle prossime Season. Siamo ben consci del fatto che la sceneggiatura non sia esattamente l'attrattiva principale di opere di questo tipo ma sarebbe bastata un po' di cura in più per far spiccare Hyper Scape anche sotto questo punto di vista.
Ciò che invece ci ha convinto oltre ogni più rosea aspettativa è proprio il gameplay di Hyper Scape, che si presenta come una fusione tra gli elementi più classici degli shooter arena e il ritmo ipercinetico degli sparatutto moderni. Il risultato si traduce in partite quasi del tutto prive di momenti morti in cui si passa velocemente da uno scontro all'altro fino ad arrivare alla contesa finale nell'ultimo cerchio, la quale, dal canto suo, presenta una visione assolutamente inedita per il genere.
Una volta che l'intera mappa di gioco sarà collassata, settore dopo settore, verrà generata una Corona al centro dell'ultima zona: per vincere la partita i giocatori rimasti potranno tentare di eliminarsi a vicenda oppure catturare la Corona e mantenerla fino allo scadere del tempo. Si tratta di un'interessante variazione sul tema che apre la strada a situazioni di gioco varie e stimolanti ed a molteplici strategie di squadra. Sebbene sia presente una modalità in singolo, in effetti, la sensazione predominante è che Hyper Scape sia stato progettato per essere fruito in compagnia di altri due alleati, in modo gestire efficacemente le fasi di attacco ed evasione e portare a casa più facilmente la vittoria.
Tutto ciò è dovuto alla presenza degli 'Hack', abilità attive che è possibile raccogliere sul campo di battaglia e che vanno a influenzare radicalmente il gameplay del gioco. C'è ad esempio l'Invisibilità, che si può utilizzare per ingaggiare il nemico senza che se ne renda conto oppure per sfuggire dalle situazioni più calde; c'è lo Schianto, una skill che permette ai personaggi di spiccare salti altissimi e abbattersi al suolo infliggendo danni ad area; c'è il Magnete che consente di bloccare i movimenti degli avversari in una zona per qualche istante e molti, moltissimi altri. L'estrema varietà di queste abilità può essere interpretata tatticamente per creare strategie di combattimento sempre diverse, coordinando i propri sforzi con quelli dei compagni di squadra.
Anche l'arsenale ci ha restituito buone sensazioni. Le bocche da fuoco spaziano dal classico Fucile d'Assalto al Fucile a Pompa, passando per soluzioni meno usuali come la Pistola con Mira Intelligente (PMA) o il cannone ad energia Skybreaker. Sia gli Hack che le armi, inoltre, possono essere raccolti più volte sul campo di battaglia per incrementarne l'efficacia, la capienza, il tempo di utilizzo e tanto altro.
In tal senso, ciò che rende Hyper Scape profondamente diverso rispetto alla concorrenza è l'elevatissimo Time to Kill: come nella migliore tradizione degli arena shooter, per eliminare un avversario sarà necessario colpirlo numerosissime volte prima di vederlo capitolare. Si tratta, effettivamente, di un elemento che sacrifica un po' l'accessibilità sull'altare della competizione per creare match al fulmicotone il cui risultato è incerto fino agli ultimi istanti.
Se dovessimo indicare un difetto nella formula imbastita da Ubisoft sarebbe sicuramente il bilanciamento: ci sono alcune armi visibilmente più potenti di altre ed Hack che andrebbero riequilibrate per renderle più viabili. La presenza di un Time to Kill così elevato non lascia molto spazio ad armi e abilità meno efficaci e gli utenti si vedono costretti a ripiegare sempre sugli stessi strumenti. Non si tratta di un difetto invalidante, sia chiaro, ma è qualcosa che tradisce la relativa giovinezza del progetto.
In aggiunta a tutto questo c'è un'altra importante variabile che influisce sulle partite e può modificarne decisamente l'esito. In vista del lancio di Hyper Scape, Ubisoft ha stretto una partnership con Twitch che consente un'integrazione totale tra le due piattaforme. Ciò significa ad esempio che uno streamer può organizzare facilmente partite con i propri follower o anche chiedere alla propria fanbase di votare degli eventi speciali che avranno luogo nel corso dei match.
Gli spettatori infatti potranno decidere di avviare un evento a bassa gravità per una porzione della partita oppure rendere infinite le munizioni o, ancora, velocizzare il cooldown delle abilità. Si tratta di una trovata intelligente da parte degli sviluppatori che, con questo espediente, conferiscono una certa imprevedibilità alla contesa e danno al gioco la visibilità di cui ha bisogno per alimentare la sua community.
È bene spendere due parole anche sul design del mondo di gioco di Hyper Scape, un altro ambito in cui il colosso francese ha deciso di fare le cose in modo diverso rispetto agli altri esponenti del genere. Se titoli come PUBG, Fortnite, Apex o Warzone fanno di tutto per offrire una mappa ricca di biomi differenti e zone facilmente distinguibili, l'iper-frenetico Battle Royale di Ubisoft punta tutto su una location urbana che si articola in verticale.
È facile scorgere alti palazzi, monorotaie ed enormi edifici storici, tutti liberamente esplorabili grazie al sistema di movimento ideato dal team di sviluppo. I personaggi di Hyper Scape godono di una spiccata mobilità: possono eseguire doppi salti, arrampicarsi sulle pareti e raggiungere posti elevati utilizzando agli iper-salti posti in punti specifici della mappa o grazie agli Hack di movimento. Ciò rende più facile la navigazione veloce del mondo di gioco e sfocia spesso in scontri aerei dinamici e adrenalinici. Insomma, nelle strade di Neo-Arcadia non c'è tempo per riprendere fiato.
Dal punto di vista tecnico, infine, il motore Anvil-Next muove le pedine sulla scacchiera in modo sempre puntuale e senza esitazioni. Sebbene il gioco sia parecchio frenetico e convulso, l'engine riesce a tenere il passo in modo impeccabile restituendo un'esperienza fluida, velocissima e, soprattutto, molto divertente. Il lavoro del team artistico sul mondo cyberpunk che ospita le sfide di Hyper Scape è di buona fattura, mentre la caratterizzazione dei vari personaggi ci ha lasciato leggermente l'amaro in bocca. Tutti i contendenti al trono, infatti, sembrano delineati con una certa sufficienza e risultano piuttosto anonimi e stereotipati. Un vero peccato.
In definitiva, Hyper Scape ci ha convinti. L'interpretazione di Ubisoft del genere più popolare del momento è anche tra i titoli free to play più divertenti in circolazione. La presenza di un sistema di movimento veloce e dinamico, gli scontri a fuoco ipercinetici, l'arsenale di armi ricco e variegato e l'introduzione delle Hack sono elementi di un'equazione che funziona e riesce a rapire già dalle prime partite.
Certo, il Time to Kill elevatissimo potrebbe scoraggiare l'utente meno avvezzo alle meccaniche degli shooter classici ma, d'altra parte, ciò apre la strada a scontri il cui risultato è sempre incerto fino all'ultimo secondo. Se siete appassionati del mondo dei Battle Royale, non potete farvelo sfuggire.