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HyperX Alloy Elite - recensione

Una tastiera meccanica semplice e robusta, ma che rischia di sentire il peso della concorrenza.

Chi le ha provate anche solo per una volta lo sa bene: dopo aver poggiato le dita su una tastiera meccanica è difficile tornare indietro. Il feeling che restituisce la pressione dei tasti che nascondono uno switch meccanico non è paragonabile a quello delle tastiere a membrana. Partendo da questo presupposto, una tastiera come l'Alloy Elite di HyperX (la linea gaming di Kingston) parte già da una posizione di vantaggio rispetto alle alternative tastiere da gioco a membrana. Quello che salta subito all'occhio è però l'estrema semplicità della periferica, che potrebbe affascinare un certo pubblico, ma che mette inevitabilmente in mostra alcune lacune insormontabili per un altro tipo di utenza.

La tastiera, nella sua semplicità di design e utilizzo, non dispone infatti di alcun software di gestione e tantomeno di tasti da personalizzare con le proprie macro. Si tratta indubbiamente di una grossa limitazione per chi sfrutta funzioni di questo genere, che per molti potrebbero comunque essere tranquillamente trascurabili. Se appartenete a questo secondo gruppo di utenti, allora la tastiera Alloy Elite potrebbe fare proprio al caso vostro.

La tastiera Alloy Elite si presenta con un design semplice ma accattivante.

La periferica è infatti apprezzabile per il suo design essenziale, che non solo la rende bella esteticamente, ma anche estremamente comoda da usare. I tasti rialzati, rispetto alla solida struttura in metallo sottostante, consentono infatti di pulire con facilità la tastiera e di estrarre agilmente i singoli tasti.

Quando si ha davanti l'Alloy Elite di HyperX è impossibile non fare un paragone con la versione liscia della Vengeance K70 di Corsair sia per quanto riguarda le caratteristiche sia per il prezzo a cui è possibile acquistare entrambe le tastiere, che si aggira attorno ai €140. Le due periferiche sono infatti entrambe plug and play, senza software di gestione, senza macro personalizzabili, una retroilluminazione di colore rosso, i tasti rialzati e una struttura pesante in metallo.

Entrambe le soluzioni potrebbero essere ugualmente valide e all'acquirente indeciso non resterebbe che scegliere la tastiera più interessante per lui dal punto di vista estetico o quella al momento economicamente più conveniente oppure, ancora, quella prodotta dall'azienda verso la quale ripone maggiore fiducia. Purtroppo però, l'Alloy Elite porta con sé una limitazione che per molti potrebbe risultare insormontabile: il layout.

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A noi, per la recensione, è infatti stata inviata una versione americana della tastiera che, ovviamente, pur essendo QWERTY, non presenta le lettere accentate, ha i simboli in posizione diversa nella riga dei numeri e non ha un tasto a sé stante per i simboli di maggiore e minore. In particolare, quest'ultima differenza costringe gli utenti che si dilettano di programmazione o di HTML a rimappare i simboli < e > su dei tasti non utilizzati. Fortunatamente, abbiamo però trovato in vendita su Amazon un'Alloy Elite con layout spagnolo, che per molti aspetti è più simile al layout italiano rispetto a quello US.

Un'altra piccola differenza tra la versione liscia della K70 di Corsair e l'Alloy Elite di HyperX, questa volta a vantaggio di quest'ultima, consiste nel maggior numero di effetti d'illuminazione offerti. Scendendo maggiormente nei dettagli, è infatti possibile attivare i LED di tutta la tastiera scegliendo anche tra un effetto ad onda o pulsante, oppure decidere di illuminare solo i singoli tasti che vengono premuti in fase di digitazione o ancora, accendere solo i LED dei tasti più utili per gli FPS: WASD, i primi quattro numeri, Ctrl e la barra spaziatrice.

Oltre al poggiapolsi rimovibile, nella confezione troviamo anche questi tasti alternativi di color titanio e dalla texture riconoscibile al tatto.

Per il resto, le due tastiere sono identiche: tutti i tasti possono essere premuti contemporaneamente evitando problemi di ghosting e rollover, è possibile selezionare tramite un pulsante l'intensità della luce dei LED, impedire l'attivazione accidentale del tasto Windows in fase di gioco, sostituire i tasti WASD e numerici con pulsanti alternativi diversi per colore e texture, possiedono entrambe il tastierino numerico sulla destra, un poggiapolsi removibile, i tasti multimediali con la rotella per il controllo del volume, una porta USB 2.0 sul retro e uno spesso cavo rivestito di tessuto che termina con due prese USB da collegare al computer.

Anche per l'Alloy Elite di HyperX sono inoltre disponibili tre versioni tra cui scegliere, che si differenziano per il meccanismo Cherry Mx che si nasconde sotto i tasti. Iniziamo dallo switch Blue, che è il meccanismo più caratteristico, con il suo tipico click sonoro, seguito dall'attivazione del pulsante che avviene a 2,2 millimetri di corsa in seguito ad una pressione di 60 cN. Segue poi il più diffuso switch Red con la sua corsa lineare e quindi priva di feedback tattili e sonori all'attivazione, che avviene in seguito ad una pressione di 2 millimetri con una forza di 45 cN. Infine, troviamo lo switch Brown, che rappresenta una sostanziale via di mezzo tra i due meccanismi citati in precedenza: corsa non lineare con feedback tattile, ma priva di feedback sonoro e l'attivazione a 2 millimetri di corsa con una pressione di 55 cN.

- Della tastiera sono disponibili tre versioni in base agli switch utilizzati: Cherry MX Blue, Brown e Red.

In definitiva, quindi, la tastiera meccanica Alloy Elite di HyperX è un prodotto dalla duplice natura. Se quello che cercate è un'estetica semplice, ma d'impatto, con una retroilluminazione dei tasti rossa, una periferica pesante e robusta e un dispositivo plug and play privo di qualunque fronzolo o particolare funzionalità di personalizzazione, allora questa tastiera fa per voi. D'altra parte, però, non possiamo ignorare che Corsair ha ormai da tempo lanciato sul mercato la versione LUX della tastiera K70, disponibile ad un prezzo simile all'Alloy Elite, ma dotata di layout italiano e software per la gestione delle macro e la personalizzazione dei tasti. A voi, quindi, la scelta.

Avatar di Pier Giorgio Liprino
Pier Giorgio Liprino: Per far felice Pier Giorgio basta parlargli di politica, scienza e videogiochi. A questi ultimi s'è avvicinato da bambino giocando ad Age of Empires 2 e da allora è rimasto un appassionato PC gamer, con uno sguardo attento alle console.

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