I giochi dell'anno: Doom Eternal
Manuel racconta la migliore produzione di id Software.
Quella di Doom è una di quelle saghe che rappresentano le fondamenta del videogioco stesso, prossima ai trent'anni ma con all'attivo 'soltanto' sei titoli. Dopo oltre un decennio di latitanza successivo a Doom 3, Bethesda Softworks, tramite le mani ancora abili di id Software ha deciso di riesumare il nonno degli sparatutto e di infondere nuova linfa vitale nel corpo del Doom Marine.
L'operazione di restauro è riuscita con un risultato sorprendente e DOOM, il reboot spirituale della saga, ha superato ogni più rosea aspettativa. Forti del successo riscosso, quattro anni dopo, arriva il tanto atteso, quanto successivamente acclamato seguito: Doom Eternal.
Con questo nuovo capitolo gli sviluppatori han voluto modernizzare una formula già rodata, adeguandosi agli standard moderni del genere, concedendo al Doom Slayer l'abilità di arrampicarsi, aggrapparsi alle sporgenze e usare dei pali per darsi uno slancio. A ciò aggiungiamo una doppietta con gancio incorporato per aumentare la propria mobilità, un lanciagranate e un lanciafiamme montato sulle nostre spalle e delle dinamiche per il ripristino delle risorse quali vita, scudi e munizioni che premiano uno stile di gioco oculato.
Il risultato è stato un gameplay frenetico come mai prima d'ora, che alle difficoltà più elevate pone i giocatori davanti a sfide spietate. Si presenta ancora come uno sparatutto in prima persona vecchio stile, senza rigenerazione della vita o possibilità di mirare, ma grazie all'ottimo lavoro svolto il titolo è apprezzabile anche dalle generazioni più giovani.
Allo stesso tempo, però, si è voluto rendere omaggio anche ai vecchi titoli, molto più di quanto non fosse stato fatto col Doom del 2016. Le varie creature, infatti, sono state proposte questa volta con un design molto più vicino a quello originale. Particolarmente apprezzato è stato anche il tentativo di dare una maggiore rilevanza alla componente narrativa, non lasciandola al caso ma basandosi su punti più solidi e introducendo un codex in cui sbloccare note utili ad arricchire il tutto. I richiami al passato sono stati la vera ciliegina sulla torta.
Se a tutto ciò si aggiunge poi un comparto artistico molto ben curato, una soundtrack adrenalinica perfettamente in linea con lo stile del gioco e un comparto tecnico rifinito come davvero poche altre produzioni, Doom Eternal non poteva che meritarsi tutte le lodi ricevute.
Nella nostra recensione lo abbiamo definito la migliore produzione di id Software e, giunti alla fine del 2020, con il primo DLC uscito e il secondo in arrivo, non possiamo che essere curiosi di vedere come l'avventura del Doom Slayer proseguirà. L'unica certezza che abbiamo è che gli sviluppatori stanno andando verso la giusta direzione.