I vostri giochi Amiga probabilmente stanno morendo - articolo
Attici umidi e l'insidioso 'bit rot' stanno distruggendo i floppy disk. Chi si occupa di salvarli?
L'Amiga 500 è uscito proprio 30 anni fa e conta 6000 giochi rilasciati in tutto il corso del ciclo vitale suo e dei suoi diretti successori, l'Amiga 600 e l'Amiga 1200. Ma se tiraste fuori dalla vostra soffitta il vostro vecchio Amiga, provando a caricare Cannon Fodder, Pinball Fantasies, Zool o qualsiasi altro titolo classico di quella macchina, ci sono buone possibilità che non funzioneranno.
A parte una manciata di tarde release su CD-Rom per l'Amiga 1200, quasi tutti i giochi furono distribuiti su dischetti floppy da 3,5 pollici, un formato multimediale notoriamente inaffidabile. Dentro l'involucro di plastica dura risiedeva il floppy, un disco rotondo in plastica con involucro magnetico. Il codice binario del gioco è immagazzinato nel disco col metodo della polarità opposta: una polarità per l'1 e l'altra per lo 0. Il pericolo del salvataggio di dati tramite polarità magnetiche è che risulta veramente facile smagnetizzare il disco. Se lasciavate i vostri floppy vicino a potenti fonti di magnetismo, come i vecchi monitor CRT, sicuramente avrete sperimentato questo problema.
Anche senza l'esposizione al magnetismo, però, i dati immagazzinati nei floppy si vanno smagnetizzando col passare del tempo, un fenomeno chiamato 'bit rot'. La verità è che nessuno sa con sicurezza quanto possano durare effettivamente i floppy disk. "Non hanno una scadenza o qualcosa di simile", dice James Newman del National Videogame Arcade (NVA) con sede a Nottingham. "Ci sono tante variabili, dalla qualità originale del medium fino alla frequenza di utilizzo, e di conseguenza il modo in cui sono stati conservati. Le variazioni di temperatura e umidità possono avere effetto sulla colla che fa aderire lo strato magnetico applicato al disco, e si può anche ossidare: ci sono tante cose che possono avere effetti dannosi! L'amara e cruda verità è che questi supporti non sono stati progettati per una simile longevità, certamente non ci si aspettava che dovessero durare per 30 anni o più..."
E Christian Bartsch di Software Preservation Society (SPS) ha cattive notizie per chi ha vagonate di giochi Amiga in soffitta. "Se un disco è stato conservato in perfette condizioni probabilmente funzionerà ancora oggi. Ma se è stato dimenticato in un attico per decenni, subendo estati calde ed inverni gelidi, ci sono buone possibilità che il rivestimento magnetico si sia già deteriorato. L'alto tasso di umidità potrebbe aver causato la muffa. Il nostro consiglio è il seguente: trasferite i dati da quei floppy appena potete".
L'urgente bisogno di preservare
I dischetti per Amiga sono in decadimento, e ogni anno che passa gli originali sono sempre più difficili da trovare. "Generalmente, più ci allontaniamo dalla data di release e più è complicato trovare quello che cerchiamo", dice Ken McAllister di Learning Games Initiative Research Archive (LGIRA). Sta diventando anche più costoso, visti i prezzi stellari di eBay.
E la cosa triste è che in pochi sembrano preoccuparsi seriamente della preservazione dei vecchi giochi per consegnarli alle generazioni future. "Ogni libro, disco musicale o film è archiviato dalle librerie nazionali", dice Bartsch. "In molti casi è un obbligo, ma non succede lo stesso per i videogiochi".
La preservazione dei giochi Amiga è invece affidata a piccoli e isolati gruppi di amatori. Ma se riescono a trovare dischi Amiga in buone condizioni, cosa fanno esattamente con essi? Dalle conversazioni che ho avuto con alcuni di questi gruppi, viene fuori che gli approcci di preservazione variano da gruppo a gruppo.
Per Bartsch della SPS, sta tutto nell'ottenere i dati originali nelle migliori condizioni possibili. "I giochi solitamente avevano delle protezioni, quindi quelli che circolano online sono craccati, giochi privi delle firme digitali e con dei cambiamenti (come modifiche alle meccaniche di gioco e cheat inseriti). Inoltre gli high score originali, solitamente registrati coi nomi dei programmatori, potrebbero essere cambiati con l'hacking".
"La preservazione di un libro è relativamente semplice. Basta trovare una stanza con clima controllato e bassi livelli di ossigeno e umidità, assicurarsi che il libro sia privo di muffe, controllare l'acidità, eccetera... ed è fatta. Potete persino scansionarlo o fotografarlo. Per il software la questione è totalmente differente. Immaginate se quel libro fosse criptato e se la decrittazione fosse possibile solo conoscendone il codice. E in più aggiungete la sfida che la decrittazione vada in fumo se anche un solo carattere dovesse diventare illeggibile. E infine, aggiungete a questo il fatto che si tutto vada degradando rapidamente col tempo".
Bartsch ed i suoi colleghi si concentrano nella creazione di cloni digitali perfetti dei floppy disk, salvandoli come file immagine per uno storage a lungo termine. Ma poiché anche l'hardware dell'Amiga si va deteriorando, loro utilizzano uno strumento software moderno chiamato KryoFlux per estrarre i dati dai vecchi floppy, un tool che è stato scelto da molte altre community. "Non abbiamo mai pianificato di diventare fornitori di software, ma sembra che quello che abbiamo creato sia diventato il software utilizzato come standard per la preservazione", spiega Christian.
L'enfasi della società è sulla preservazione dei dati originali in maniera precisa, la protezione dei dati, e tutto il resto. "I nostri file sono precisi al livello del singolo bit, rappresentazioni perfette dei media originali con tutte le relative anomalie, protezione per la copia inclusa. Noi garantiamo l'integrità e l'autenticità, una cosa veramente importante ma che solo in pochi assicurano".
Giochi al di sotto degli standard
Ma c'è un problema: il pubblico non può giocare i giochi Amiga stoccati da SPS. "Non ci è permesso di consentirne il download", dice Bastsch. "Questo è il classico problema della preservazione in contrapposizione al copyright. Molte compagnie si sono ormai estinte ma solitamente è rimasto qualcuno che detiene i diritti sulle IP. Fintanto che la politica non decide cosa fare con i cosiddetti software 'abandonware' o con i lavori rimasti orfani di un proprietario, non possiamo farci nulla".
"Possiamo solamente dare i dati ad altre istituzioni e (questa è l'unica eccezione) ai contribuenti. Ovviamente chiunque ci fornisca il dump di un gioco raro riceverà in cambio il file analizzato". Ma Bartsch sottolinea che la società non può controllare quello che succede ai file una volta che vengono ridati indietro a chi ha fornito i dischi originali. Nonostante sia tecnicamente illegale, molti contribuenti caricano i file immagine su internet. "Da quanto ne sappiamo, circa l'80 percento delle immagini che abbiamo creato circolano in rete illegalmente".
Infatti quello che sta facendo l'SPS potrebbe essere considerato problematico, spiega Bartsch: "In molte parti d'Europa tutto ciò che è concesso ai musei o agli archivi è di mettere i media sui propri scaffali e lasciarli marcire. Pure il semplice trasferimento dei dati dal disco per crearne un'immagine è considerato alla stregua di pirateria". Ma accorgendosi del sempre più impellente bisogno di preservare i giochi Amiga in fase di deterioramento, l'SPS ha deciso di agire con decisione. "Abbiamo capito che non potevamo più aspettare, quindi abbiamo inquadrato la situazione da un punto di vista legale e ci siamo assicurati di continuare a farlo in un modo consentito, lasciando tutto il resto alla community". Fino ad ora nessuno sembra aver avuto problemi con le copie da parte di SPS dei vecchi giochi. "In generale, i detentori dei copyright sono favorevoli a quel che facciamo. Non abbiamo avuto una sola lamentela nel corso di 16 anni", dice Bartsch. Addirittura alcune compagnie hanno contattato SPS chiedendo se potevano utilizzare KryoFlux per tutelare i propri dati.
I contenuti sono la chiave
Per James Newman di NVA, comunque, la preservazione non consiste solo nel creare copie perfette dei dati, ma è anche come un modo per emulare e registrare il contesto in cui un gioco era giocato. Per alcuni l'obiettivo cruciale è preservare il bitstream, i dati. Ovviamente dobbiamo capire cosa fare dei dump una volta creati e molto spesso questo coincide con l'emulazione, visto che ci sono tantissimi computer Amiga funzionanti al momento, ma non dureranno per sempre. E quindi, per l'accesso a lungo termine, l'emulazione sembra essere la migliore scommessa al momento".
"Ma questa non è l'unica cosa che potrebbe costituire la preservazione dei giochi. Avere la possibilità di giocare un certo titolo in futuro potrebbe essere utile e divertente ma non necessariamente vi farebbe capire cosa quel gioco 'rappresentasse' quando venne rilasciato, o il modo in cui veniva giocato e come il modo di giocarlo possa essere cambiato nel tempo man mano che le persone hanno trovato nuove cose da fare. Quindi, ecco un altro approccio alla preservazione del gioco che ha come focus la documentazione ed il contesto. Ciò potrebbe coinvolgere il racconto di storie in cui gli sviluppatori spiegano la loro opera, o giocatori e fan che discutono del titolo, recensioni o post sui forum di appassionati. Ma anche FAQ e guide, video let's play, ecc. Tutto ciò aiuta a comprendere i contesti storico-culturali in cui quel gioco è nato, cosa che non capireste mai giocando semplicemente il software per i fatti vostri".
La The National Videogame Arcade è state creata, come recita Newman, "in parte come museo e galleria, in parte come attrazione per i visitatori, e in parte come progetto educativo", e la sua etica è di pensare ai videogiochi come a un'eredità culturale: "una parte importante della nostra storia condivisa", così la definisce Newman. Per questo scopo, l'organizzazione spende molta energia nel creare un programma iterativo che esplori i giochi nel contesto di tempo in cui vennero originariamente pubblicati. E cosa molto importante, i giochi sono giocabili. "Siamo molto interessati nell'immaginare e realizzare nuovi modi di guardare ai giochi e nuove tecniche per rivelare il perché possano interessare, come funzionano e come vengono giocati. Per cui spendiamo un sacco di tempo a collezionare giochi che rendiamo giocabili nelle nostre gallerie, ma impieghiamo tante energie anche nell'organizzare mostre per spiegare cosa è insito nell'offerta di un gioco, il tipo di cose in pratica che è difficile da scoprire semplicemente giocandoci."
LGIRA in maniera simile cerca di mettere i giochi storici nelle mani dei giocatori. "La nostra principale tecnica di conservazione è quella che chiamiamo 'preservazione tramite l'utilizzo'," spiega Ken McAllister. "In altre parole, dando al maggior numero di persone possibili esperienze e memorie dei giochi stessi." Fondato nel 1999 negli Stati Uniti, l'archivio accoglie ricercatori di giochi per esporre la sua collezione che conta più di 250.000 oggetti ospitati presso l'università dell'Arizona. Questi spaziano da t-shirt di Tomb Raider a guide strategiche Prima, ed ovviamente, anche una corposa collezione di hardware e software Amiga", ci spiega McAllister. Ci fa notare che Balance of Power, una simulazione della Guerra Fredda e Kampfgruppe, un gioco tattico ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, sono i giochi Amiga più richiesti dell'archivio.
L'Amiga continua a vivere...grosso modo
La buona notizia riguardo alla preservazione dei giochi Amiga è che per via delle eccezionali vendite della macchina ci sono tantissimi giochi sparsi per il mondo, anche se stanno gradualmente scomparendo per via del bit rot. E forse la cosa più importante è che il loro formato vanta ancora tantissimi appassionati. "Ci sono veramente tante comunità internazionali attive di appassionati di Amiga al giorno d'oggi, che sono dedite alla celebrazione e al mantenimento in vita della piattaforma", spiega Newman. "È sempre più facile avere a che fare con una macchina che ha goduto di un'ottima base installata ed è nelle brame di collezionisti e fan." Il vero problema quando si tratta di preservare, ci spiega, è trovare hardware e software di piattaforme meno amate. "Se confrontate l'Amiga con macchine come il Dragon 32 o anche piattaforme contemporanee come l'Atari ST, la situazione diventa totalmente differente".
Ma a prescindere dal formato, le barriere legali che circondano la copia dei giochi su file si affida ancora agli sforzi di gruppi che si dedicano con perizia alla preservazione della storia dei videogiochi. James è parte in causa di un tentativo di abbattimento di queste barriere legali: "numerose leggi e restrizioni create per contrastare la pirateria mettono i bastoni tra le ruote anche ai progetti di preservazione. Vi sono un sacco di pressioni in gioco in tutta Europa attraverso organizzazioni come la European Federation of Games Archives and Museums Projects, di cui NVA è membro, che stanno tentando di spianare la strada".
Anche se gruppi come SPS, NVA e LGIRA stanno facendo del loro meglio per salvare i software Amiga, sarà praticamente impossibile salvare tutto. Per Bartsch della SPS è una lotta contro il tempo: "Arriverà un tempo in cui i politici si renderanno conto (in merito alla preservazione) delle opere rimaste orfane, ma sarà troppo tardi per alcuni titoli". Newman aggiunge che la scala del compito è scoraggiante: "La quantità immensa di software, giochi e demo implica che sarà inevitabile che qualcosa si perda per sempre".
Ma nonostante ciò, Newman è più preoccupato della perdita di titoli rilasciati in sola forma digitale pubblicati oggi piuttosto che i vecchi giochi Amiga. "I floppy disk potranno essere inaffidabili, ma le sfide poste dai giochi privi di formato fisico sono di tutt'altro livello. Occorre iniziare a pensare in modo creativo sul modo di interpretare e documentare questi materiali cosiddetti 'born digitally'."