ID@Xbox e la carica degli indie italiani - articolo
Lo sviluppo tricolore visto dalla casa di Redmond.
Ha ancora senso stupirsi del successo dei videogiochi indipendenti nel 2016? Siamo a poche settimane dall'uscita di The Witness, un gioco apparentemente indie che però è arrivato sul mercato al prezzo di 40 Euro, che è stato un po' come gridare alla nudità del re. Se il fenomeno Minecraft poteva essere oggetto di chiacchiere stupite qualche anno fa, oggi di giochi indipendenti interessanti ne escono a vagonate e qualcuno riesce persino a fare breccia nella cortina di ferro dei comunicati stampa dedicati a Destiny, The Division o Dark Souls, conquistando pure le prime pagine.
Tra Kickstarter e crowdfunding vari, tra finanziamenti ed Early Access, non ricordiamo un periodo ugualmente florido per lo sviluppo senza etichetta. Se creare tripla A è diventata una sfida che anche i più grossi publisher rischiano di fallire, farsi notare con una produzione indipendente però non è affatto facile in questo turbinio di proposte più o meno valide. A darci una mano, a fare da bussola, su Xbox One troviamo il programma ID@Xbox di Microsoft, sempre più attento a scovare talenti e a spingerli verso la pubblicazione.
A Milano abbiamo incontrato gli sviluppatori tricolore pubblicati o in arrivo sulla console Microsoft, dodici proposte che ancora una volta sottolineano il rinascimento che il settore sta avendo nel nostro paese. Solo tre o quattro anni fa sarebbe stato impensabile un evento come quello cui siamo stati invitati, ora invece si ha la sensazione che sia solo la punta dell'iceberg, tanto che l'indie italiano che esce su console non fa quasi più notizia. Ma Agostino Simonetta, Regional Lead EMEA del programma ID@Xbox, mette in guardia: "pubblicare non vuol dire avere successo, perché anche su Xbox One l'offerta inizia a essere decisamente ricca".
Noi però la notizia la scriviamo comunque, e vi raccontiamo delle produzioni nostrane che potrete giocare su Xbox One nei prossimi mesi, perché ce n'è davvero per tutti i gusti. Si parte con l'annuncio della giornata, quello relativo all'arrivo sulla console Microsoft di The Town of Light, avventura creata dallo studio LKA che prende piede tra le inquietanti mura del manicomio di Volterra. Prima che tali istituti venissero aboliti dalla famosa legge Basaglia (non senza polemiche), le persone affette da problemi psichiatrici venivano confinate in luoghi (almeno nell'immaginario) angusti e più che altro dedicati al contenimento, che non alla cura. Un progetto certo interessante e che affronta tematiche delicate, la cui anteprima leggerete nelle prossime ore.
Dopo The Town of Light siamo passati a produzioni più arcade ma non per questo meno interessanti. I torinesi 34 Big Things si fanno notare per la beltà estetica di Redout, gioco di corse che fa il verso a Wipeout, al momento ancora un po' acerbo per poterne parlare incondizionatamente bene. È soprattutto il frame-rate ad essere ancora ballerino ma confidiamo che da qui all'uscita, prevista per il secondo quarto dell'anno, il codice possa essere ottimizzato al meglio e si possa sfrecciare a tutta velocità attraverso paesaggi graficamente molto convincenti.
Per rimanere in tema di estetiche convincenti abbiamo incontrato anche Gridd: Retroenhancer di Andrea Tabacco e il suo Antab Studio, sparatutto a base di neon, astronavi e luci anni Ottanta che arriva dopo due capitoli per il mercato mobile, mentre il premio "capannello di giornalisti che urlano" va ad Active Soccer 2 DX, che ha catalizzato l'attenzione nostra e dei colleghi, facendo subito scattare il torneo con in palio un viaggio di sola andata verso la malinconia per Kick Off.
Forge Reply, dopo PlayStation 3, PlayStation 4 e Steam, porta In Space We Brawl anche su Xbox One in un'edizione "Full Arsenal" con contenuti esclusivi per il mercato console, mentre tornando a Torino incontriamo Mauro Fanelli e i Mixed Bag Games con Forma.8, dopo avere già parlato con lui del bel Futuridium EP Deluxe. Poi c'è Zheros di Rimlight Studios, che a gennaio è stato scaricabile gratuitamente dagli utenti Gold su Xbox One, c'è l'esilarante Super Cane Magic Zero di Studio Evil, che porta nei videogiochi il talento del fumettista Sio, e infine c'è Cast of the Seven Godsends che da Steam si avvicina alla console Microsoft.
Di carne al fuoco ce n'è tanta allora, ma cosa manca? Manca un progetto dalle ambizioni di The Witness. Abbiamo visto tanti giochi gustosi ma nessuno che possa chiedere 40 Euro ai giocatori, anche se la sensazione è che sia solo questione di tempo. Ci sono studi che crescono anno dopo anno, talenti che si formano grazie ad un offerta sempre più ricca di corsi, e ci aspettiamo che da un giorno all'altro arrivi un altro annuncio capace di stare lì a braccetto con le produzioni Kunos Simulazioni e Milestone, a dimostrare che in Italia non si vive solo di macchine e moto.