Il caso PlayStation Move
Sony crede realmente nel motion control?
I principali dubbi che circondano il futuro di Move non hanno niente a che vedere con le caratteristiche tecniche della periferica: elegante e solida, ha un potenziale eccellente dal punto di vista delle applicazioni ludiche. I dubbi concernono piuttosto il modo in cui Move è stato pubblicizzato e incluso nei bundle. Queste indicazioni ci spingono a chiederci quanti dei concept innovativi mostrati dai dipartimenti Ricerca e Sviluppo Da Sony arriveranno poi nei negozi sotto forma di giochi completi.
Il problema principale risiede nel fatto che Move è una periferica, un accessorio progettato per una piattaforma già esistente. Se gli sviluppatori realizzano un gioco compatibile esclusivamente con Move, buona parte del bacino di utenza non avrà modo di acquistare il titolo.
L'unica soluzione potrebbe risiedere in una strategia di Sony volta a fare di Move il controller standard di PlayStation 3. Includere una copia del controller in ogni confezione della console, supportare tutti i titoli più importanti (sia quelli sviluppati internamente che i third party) e infine facilitare l'upgrade da parte dei possessori attuali della console rendendo la periferica più economica. Il prezzo da pagare per Sony sarebbe elevato, ma il mercato del motion control potrebbe ripagare ogni sforzo.
Inoltre bisogna pensare alle differenti configurazioni; l'assenza di un secondo motion controller nella confezione di Move è un problema che rischia di limitare l'orizzonte degli sviluppatori. Quanti oseranno sviluppare sistemi di controllo innovativi ma basati su due controller, sapendo che verosimilmente solo una piccola parte dei consumatori acquisterà due Move?
Chiaramente gran parte del potenziale del sistema risiede nella possibilità di utilizzare un controller per ogni mano e le tech demo di Richard Marks ne sono una prova inconfutabile. Tuttavia non esiste ancora un bundle che includa due copie di Move, un pacchetto che sarebbe stato essenziale per poter sfruttare pienamente le caratteristiche della periferica e nel multiplayer locale.
Nintendo ha risolto il problema includendo Wii Remote e Nunchuk in ogni confezione di Wii. Sony avrebbe dovuto adottare una strategia analoga, ma la soluzione per la quale il produttore ha al momento optato limiterà irrimediabilmente l'orizzonte degli sviluppatori.
Difficile allora credere che Sony sia del tutto convinta delle potenzialità di questa periferica, quando è rimasta indecisa per così tanti anni sul motion control. Come si spiega altrimenti la decisione di utilizzare il Sixaxis come controller standard anche se il team di Richard Marks stava sviluppando tecnologia decisamente più avanzata almeno due anni prima del lancio di PlayStation 3? Tenendo presente l'enorme potenziale, in termini di ricerca e sviluppo, che il produttore aveva tra le mani grazie agli sforzi del team di Marks, perché ci sono voluti quattro anni dopo il lancio di Wii prima che si decidessero a portare un sistema analogo sul mercato?
E c'è un'altra questione, relativa allo sviluppo. Sony possiede un portfolio invidiabile di alcuni degli sviluppatori di giochi per console più importanti al mondo (Naughty Dog, Santa Monica, Polyphony Digital, Guerrilla Games e Evolution Studios per citarne alcuni), ma nonostante questo nessuno di loro è stato impiegato nello sviluppo di un'esclusiva Move. Possiamo dire che per il lancio della periferica non ci saranno killer application proprio perché i migliori studi di Sony non sono stati coinvolti. Ancora una volta, il contrasto con le strategie di Nintendo è rivelatore.
Probabilmente in alternativa si sarebbe potuto optare per un approccio simile a quello adottato da Microsoft per Kinect; a livello di marketing, la periferica per Xbox 360 è pubblicizzata come un brand parallelo, una nuova piattaforma dotata di software esclusivo realizzato anche da studi third party.
Dal punto di vista tecnico PlayStation Move è una gran bella periferica. Come motion controller la combinazione di precisione, basso utilizzo di risorse di CPU e memoria e telecamera a 60FPS lo rendono l'interfaccia più accurata, versatile e flessibile disponibile su console. Senza dubbio è in grado di superare le prestazioni di Wii Remote e di MotionPlus. I giochi in cui si dovrà danzare o fare fitness lo vedranno svantaggiato nei confronti di Kinect ma Move potrà comunque trovare spazio anche in questo segmento del mercato e le limitazioni tecniche sono di gran lunga inferiori rispetto a quelle del sensore di Microsoft.
Si ha inoltre la sensazione che Move rappresenti una visione del futuro dei controlli nei giochi per console. Titoli come Virtua Tennis 4, che offrono una combinazione di 3D stereoscopico e controller 3D estremamente preciso e a bassa latenza, fanno pensare che Move abbia tutto il potenziale per permettere agli sviluppatori di saggiare gli schemi di controllo che verranno evoluti nella prossima generazione di videogiochi.
Ma tornando al presente, l'aspetto più accattivante di Move è il suo potenziale ancora inesplorato. Le possibilità dal punto di vista della creatività e dell'innovazione sono entusiasmanti. Gli unici dubbi concernono le strategie di Sony, dalle quali dipenderà lo sfruttamento della periferica che a seconda delle decisioni della compagnia potrebbe rimanere solo un'opportunità mancata.
Sony ha ammesso di essere già al lavoro su PlayStation 4 e la nuova piattaforma si integrerà con il 3D stereoscopico. Se da una parte il DualShock verosimilmente è destinato a non scomparire mai, un sistema 3D avrà bisogno di un controller 3D. La speranza è che questa volta Sony coinvolga Richard Marks e il suo team di ricerca e sviluppo fin dal principio.