Il free-to-play è il futuro del settore
Se Call of Duty fosse gratis...
Pare che il futuro dei videogiochi sia il free-to-play, almeno stando alle previsioni delle personalità di spicco del settore, secondo le quali questo sarà il modello di business predominante nei prossimi anni.
In un incontro svoltosi durante Develop, l'ex-capo di Sony, Phil Harrison, e Chris Lee, co-fondatore dei creatori di DJ Hero, Freestyle Games, hanno parlato di un futuro free-to-play per il mondo dei videogiochi.
"Credo che in linea di massima ci stiamo muovendo verso un modello di business free-to-play, dove l'accesso è gratuito e viene monetizzato l'eventuale appassionarsi al gioco", ha detto Harrison, che dopo aver diretto Sony è attualmente una delle teste pensanti di Gaikai. "Il 70, 90 per cento degli utenti giocheranno gratuitamente ma i rimanenti genereranno un profitto che non sarebbe neppure pensabile con la semplice distribuzione nei negozi".
Lo stesso Harrison è senza dubbio un alfiere di questa filosofia, tant'è che questa settimana è venuto fuori che ha cercato in tutti i modi far sì che LittleBigPlanetit uscisse come un gioco gratuito, scaricabile direttamente da PSN.
Tuttavia, ci sono alcune sfide da affrontare per operare questo cambio di prospettiva, e una delle più grandi è l'aspettativa che circonda i giochi per console, ma Lee ha affermato che è pronto a fare un "salto della fede" per dimostrare che il modello può funzionare. "Il pubblico delle console si aspetta una certa qualità visiva - ha detto Lee - la sfida è quindi essere disposti a spendere 5, 10 milioni di dollari per un gioco, e distribuirlo gratuitamente. Io credo che si dovrebbe fare e che si farà".
Phil Harrison è stato più che felice di offrire un esempio tangibile. "Credo che in pochissimo tempo, se un gioco come Call of Duty uscisse come free-to-play per la prossima Xbox o Playstation, otterremmo un prodotto che vale centinaia di milioni a disposizione di tutti, gratuitamente, e questo porterebbe il settore a cambiare istantaneamente, per sempre".