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Il gamescom a mente fredda

Considerazioni e aneddoti della fiera di Colonia.

Passiamo adesso alle preferenze dei singoli redattori. Ognuno di noi ha partecipato ad appuntamenti differenti in modo da coprire al meglio l'evento. Proprio per questo motivo, le preferenze non saranno basate su tutti i titoli presentati, ma su quanto il redattore in questione ha avuto modo di vedere/provare.

Apriamo le danze con il sottoscritto (visto che scrivo l'articolo, mi merito la precedenza! :P). Per quanto mi riguarda, i tre giochi che ho maggiormente apprezzato al gamescom sono stati The Witcher 2, From Dust e Deus Ex: Human Revolution (avevo scritto Mortal Kombat, ma poi mi sono reso conto di non poter escludere il fantastico titolo Square Enix).

Il primo è uno spettacolo incredibile, oltretutto i programmatori si sono rivelati delle macchiette esilaranti, mettendo in piedi una delle presentazioni più belle dell'intera fiera. Scherzando sui difetti del primo capitolo e facendo leva sui numerosi miglioramenti che verranno inseriti in The Witcher 2, i ragazzi responsabili della presentazione hanno mostrato un lungo frammento di gioco, riuscendo al tempo stesso a intrattenere i giornalisti. A questo si va ad aggiungere il meraviglioso press kit da loro distribuito (eletto da Fantoni il miglior press kit del gamescom), contenente perfino un blocchetto con gli appunti relativi a The Witcher... scritti direttamente da loro in chiave comica! Impagabile…

Il problema di eventi come il gamescom è che fanciulle svestite come queste non se ne trovano nell'area business, bensì nella calca inumana dello showfloor.

Di From Dust (ex Project Dust) avete potuto leggere la mia anteprima qualche giorno fa (se non lo avete fatto... che aspettate? :D), quindi vi sarete fatti un'idea del tipo di gioco che mi sono trovato di fronte nell'affollata saletta dello spazio Ubisoft al gamescom. Erano anni che aspettavo un “god game” capace di stuzzicarmi a dovere, e From Dust ha saputo risvegliare in me le stesse emozioni che all'epoca scatenò Populous. E ho detto tutto.

La presentazione è stata semplice ma approfondita, ricca di elementi di cui scrivere e ottimizzata al meglio per mostrare nel poco tempo a disposizione lo spirito di From Dust e le sue caratteristiche principali.

Per quanto riguarda Mortal Kombat, tralasciando il fatto che io sia un malato di picchiaduro (l’importante è che tu ne stia prendendo coscienza, ndSS), questo remake promette di fare faville e, soprattutto, di ridare a una serie storica una dignità da tempo abbandonata sul ciglio della strada. Nel team di sviluppo ci sono veri e propri fanboy della saga, che non vedono l'ora di ricevere feedback sul proprio lavoro.

Ho provato il gioco... ed è stato amore a prima vista, tanto che mi sono fermato una mezz'oretta a parlare con uno dei programmatori, perdendomi in riferimenti nerd e in domande al limite della malattia mentale. Splendido, per quanto mi riguarda! :D

Chiusa la parentesi Mortal Kombat (ufficialmente imbucatosi nella mia Top 3), andiamo a parlare di Deus Ex: Human Revolution. Che dire? Spettacolare! Le possibilità concesse al giocatore sembrano davvero moltissime, tanto che ogni situazione potrà essere affrontata in tanti modi differenti.

Sul fronte tecnico c'è ancora qualche imperfezione di troppo ma manca ancora molto tempo all'uscita del gioco nei negozi. Sarà che sento la mancanza di un titolo come Deus Ex, ma non vedo proprio l'ora di poter caricare Human Revolution nella mia console.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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