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Il mercato delle GPU sta per normalizzarsi? - editoriale

Facciamo il punto della situazione con un operatore del settore.

Gli smanettoni di vecchia data sono avvezzi ai capricci del mercato dell'hardware. Come qualsiasi altro bene di consumo soggetto alle dinamiche di domanda/offerta è da sempre stato suscettibile di influenze esterne alle decisioni di business dei produttori legate alla concorrenza e alla distribuzione. Un esempio? Nel 1999 e nel 2002, una serie di terremoti a Taiwan rase al suolo numerosi impianti facendo schizzare alle stelle i prezzi delle ram per oltre sei mesi.

Dieci anni dopo, nel 2011, un'inondazione senza precedenti dovuta a piogge monsoniche aveva allagato interi distretti produttivi in Malesia, compresa una serie di fabbriche di componenti per hard disk. Questo causò rallentamenti e blocchi nella produzione andando a rincarare i prezzi delle memorie di massa, anche in questo caso per parecchio tempo.

Si trattava di situazioni contingenti legate a disastri naturali e destinate a durare per un lasso di tempo relativamente breve, come in effetti accadde. Le dinamiche di mercato sono invece meno prevedibili, ed è esattamente quanto accaduto nell'ultimo anno, quando, in concomitanza con l'esplosione del mercato delle criptovalute, si è affermata la pratica del mining, portando gli operatori del settore ad una fortissima domanda di potenza di calcolo a basso costo.

Una Nvidia GTX 1080: sei mesi fa avrebbero potuto chiedervi anche 1000 euro per un esemplare.

La possibilità di parallelizzare facilmente il potenziale di più schede video in server farm appositamente organizzate, ha portato nel giro di pochi mesi a una richiesta fuori dal comune di quasi tutte le GPU di fascia medio-alta di Nvidia e AMD. Persino la GTX 1060, lanciata a inizio 2017 a 250 dollari era arrivata a costare pochi mesi dopo quasi il doppio. Per darvi un'idea di quanto fosse fuori controllo la richiesta di hardware l'estate scorsa, ecco un aneddoto che ben spiega la fame di GPU da parte degli operatori delle server farm dedicate a questa pratica. Un consorzio decise di affittare un intero aereo cargo per spedire da una parte all'altra dell'oceano un carico di GPU da mettere immediatamente in produzione.

La spedizione via mare sarebbe stata più economica, ma il tempo recuperato rispetto ai dieci giorni di traversata di una nave (comprese operazioni di carico e scarico) compensavano ampiamente la spesa extra. Gli effetti non hanno tardato a farsi sentire sul mercato e la scarsa disponibilità di GPU a tutti i livelli ha fatto inevitabilmente schizzare in alto i prezzi dei modelli più ricercati, in particolare le 1080 e 1070 di Nvidia. In certi periodi di fine 2017 era quasi impossibile scendere sotto i 700 euro per una 1070 con le top di gamma di Nvidia intorno ai 1000 euro. Livelli di prezzo non così esasperati si sono visti anche per le 570 e 580 di AMD, rimaste anch'esse ben oltre il loro valore iniziale.

A quanto pare la situazione nel corso degli ultimi mesi ha iniziato a dare segni di miglioramento e potrebbe essere l'inizio di una fase di normalizzazione che dovrebbe concludersi entro la fine del 2018. La speranza è quella di poter permettere ai giocatori PC di tornare a comporre assemblati di un certo livello senza finire sul lastrico. Anche per chi effettua almeno un upgrade di scheda video nel ciclo vitale della propria macchina da gioco, i presupposti sembrano volgere al meglio.

Abbiamo parlato dell'abbassamento dei prezzi con qualcuno che di pricing se ne intende e conosce il mercato dell'hardware italiano molto bene. Si tratta di Alessio Cicolari, titolare di AK Informatica, una catena di negozi presente nel nord Italia che tratta grossi quantitativi di GPU, vista la sua vocazione prettamente legata al gaming. Alessio ha visto il dipanarsi della crisi con impatti notevoli a cascata anche sulle vendite degli assemblati e della componentistica PC. Ecco il suo punto di vista sull'attuale situazione.

Ecco dove sono finite tutte le GPU prodotte nel 2017: in rack come questo pensati per le mining farm.

Eurogamer.it: Ciao Alessio e benvenuto sulle pagine di Eurogamer.it. A quanto pare i tempi delle schede video a prezzi proibitivi sembrano avviarsi verso un momento di tregua. Abbiamo visto su molti store, compreso quello di AK Informatica, che i listini degli acceleratori grafici hanno subito un'importante inversione di tendenza rispetto ad alcuni mesi fa.

Alessio Cicolari: Ciao Matteo. I prezzi in acquisto per i retailer sono ancora abbastanza alti, siamo ai livelli di febbraio-marzo. È però cambiata la volontà dei brand, specialmente di Nvidia, con la promozione Made to Game, di abbassare il costo al pubblico delle schede più usate dai giocatori. È ovvio che vendere molte schede video in stock fa piacere ma il problema è che così si è notevolmente rallentato tutto il mercato desktop, orfano di una delle sue componenti principali. Anche noi rivenditori ufficiali stiamo abbassando i nostri margini (che generalmente non arrivano nemmeno al 10%) per far rientrare i prezzi ad un livello accettabile dai giocatori.

Eurogamer.it: La tua posizione è sicuramente privilegiata nel valutare la situazione attuale e i trascorsi di questi mesi: quali pensi siano le motivazioni dietro a questo inizio di normalizzazione?

Alessio Cicolari: Sicuramente il calo considerevole del valore delle criptovalute (alcune come XRP sono arrivate ad 1/8 del loro valore di febbraio) ha pesato notevolmente sul calo di richiesta, causando quindi un abbassamento dei prezzi. La produzione non penso sia stata mai aumentata considerevolmente perché i produttori sono consci del rischio bolla che poi sarebbe andato a pesare enormemente sul costo di produzione di impianti fermi o sovradimensionati.

L'esplosione del mercato delle criptovalute ha avuto pesanti ripercussioni sulla vendita degli assemblati.

Eurogamer.it: La carenza di GPU si è sviluppata a livello dei grossi distributori impattando negativamente anche il vostro business o l'aumento di prezzo ha compensato per il minor numero di pezzi venduti?

Alessio Cicolari: Fortunatamente, il fatto di essere dei rivenditori ufficiali dei brand più noti sul mercato ci ha permesso sempre di ottenere una buona allocazione di pezzi, se pur ridotta rispetto al normale. Di questo siamo grati ai nostri partner. Certo in alcuni momenti sembrava di comprare il pesce al mercato generale: mancavano solo le aste per gli acquisti ma poco ci mancava. Il nostro business ha però sicuramente visto una riduzione dei PC assemblati proprio a causa del costo spropositato della sola GPU cresciuta di prezzo al pubblico anche del 30/40% in poco tempo.

Eurogamer.it: Qualche tempo fa sono stati presentati al mercato prodotti dedicati alle aziende che fanno mining. Nvidia e AMD hanno messo in cantiere GPU senza uscite video fatte apposta per le server farm. Pensi potrebbe essere una soluzione di lungo periodo?

Alessio Cicolari: Le versioni mining potrebbero aiutare a controllare meglio il mercato consumer, ma per accordi commerciali non possono passare attraverso la normale distribuzione. Il problema di queste schede è che sono sottoposte ad ordini minimi d'acquisto, cento pezzi solitamente. Soprattutto per questa tipologia di schede lo stock dei produttori è sempre stato molto ridotto e solo su prenotazione. Alla fine, il ciclo produttivo per la loro preparazione è il medesimo di quelle consumer, quindi l'impatto sulla riduzione dei prezzi sembra essere limitato, almeno al momento.

Eurogamer.it: Il recente calo di prezzi è quindi solo una tregua momentanea o il trend discendente ti sembra consolidato?

Alessio Cicolari: Difficile dirlo. Stiamo parlando di previsioni che poco dipendono dalla mia esperienza nel mercato dell'hardware. Il driver principale del prezzo rimane il business delle criptovalute che sicuramente non è finito e avrà vita lunga. Probabilmente stiamo andando incontro a una fase più stabile e non, come abbiamo visto gli scorsi mesi, con fluttuazioni a doppia cifra, a volte anche giornaliere.

Il fatto è che siamo abituati a mercati finanziari controllati e gestiti, mentre quello delle criptovalute è, al momento, totalmente libero da ogni qualsivoglia tutela o controllo. Questo sicuramente non permette di fare previsioni certe sul loro futuro e su quanto possa impattare sui prezzi delle GPU nei prossimi anni, in positivo o in negativo. Un'ulteriore variabile sarà rappresentata dalle previsioni di uscita della nuova serie di GPU Nvidia che influenzerà parecchio il mercato.

Il responso di Alessio è piuttosto chiaro: la diminuzione dei prezzi è benvenuta, ma nessuno garantisce che la discesa dei listini sarà costante fino ad arrivare ai livelli pre-mining. Tantomeno non è possibile escludere a priori un'ulteriore fiammata nel caso in cui il mercato delle criptovalute riprenda quota in modo molto violento. Se state pensando di fare un upgrade o di cambiare PC nella sua interezza, i prossimi mesi potrebbero essere cruciali nel cogliere il momento giusto per effettuare un acquisto il più oculato possibile.