Il Padrino II
Un gioco che merita rispetto.
Ogni attività offrirà, oltre ai naturali compensi economici, determinati e significativi vantaggi rispetto ai nemici. Essere leader nel traffico di armi garantirà ad esempio, a voi e ai vostri uomini, armi di prim'ordine e giubetti antiproiettile. Avere sul proprio libro paga poliziotti e agenti vi darà la possibilità di agire senza troppi fastidi e far beccare sul fatto i picciotti avversari. Nel corso del gioco dovrete quindi premurarvi di mantenere i giusti contatti a seconda delle necessità e, al contempo, cercare di difendere le vostre proprietà dalle intrusioni delle altre famiglie.
Non mancheranno quindi gli scontri a fuoco e i pestaggi per strada, dove gli sviluppatori promettono svariati "metodi" con i quali relazionarci al prossimo malcapitato. Il combattimento corpo a corpo è stato infatti ampliato e non mancheranno le occasioni per esibirci in pugni, calci, ginocchiate al volto e spappolamenti di ossa ben assortiti. La tracotanza tipica del picciotto dal "sangue caldo" risulta infine evidente non solo nell'andatura spavalda del protagonista, ma anche nella gestualità e nei dialoghi tra i personaggi.
Nel corso delle sessioni punitive saremo accompagnati da diversi uomini fidati, che ci guarderanno le spalle e ci aiuteranno ad amministrare le zone di nostra competenza. Questo è un altro aspetto su cui vale la pena soffermarsi. Lungo la scalata ai vertici dell'organizzazione avrete pertanto modo di ingrossare le fila del vostro "esercito" di scagnozzi, assoldando personaggi più o meno racomandabili col compito di istruirli e persino castigarli qualora ce ne fosse la necessità. E con castigarli non intendiamo certo un cappellino con le orecchie da asino, ma un bel paio di scarpe di cemento...
È innegabile quindi che il gameplay sia allo stato attuale molto più solido e vario rispetto alla passata iterazione. Ciò che invece dispiace è dover constatare l'altalenanza qualitativa del comparto tecnico. Graficamente Il Padrino II sembra infatti parecchio deficitario: a modelli dei personaggi poco più che discreti si accompagnano animazioni legnose e innaturali, ambientazioni ampie ma scarne e un design generale decisamente poco ispirato. Ad essere onesti, siamo scettici sui possibili miglioramenti che lo sviluppatore sarà in grado di implementare da qui alla data di rilascio. Il grosso del lavoro sembra ormai già compiuto e non vediamo validi motivi per illuderci in tal senso.
Qualche punto lo guadagna a sorpresa l'intelligenza artificiale, che sembra essere adeguatamente reattiva e credibile in svariate parti del gioco. Tra i numerosi scambi di pallottole e le risse per strada, i vostri uomini appaiono efficamente preparati a corprirvi le spalle e menare le mani in maniera puntuale e senza improbabili distrazioni di sorta.
I punti più oscuri sono quelli relativi alla trama. Sappiamo che le location del gioco varieranno tra Miami, New York e Cuba, raccontando gli eventi posteriori alla rivoluzione durante la latitanza di Michael Corleone, ma poco altro è stato svelato. La nostra speranza è che si possa trarre la giusta ispirazione e fornire al giocatore una storia parallela degna di essere vissuta. Se ben ricordate, il secondo film narrava anche gli eventi salienti della vita di Don Vito, ma pensare che ciò possa essere integrato efficacemente nello story-line del titolo ci sembra ovviamente azzardato. Per concludere, sottolineiamo che il connubio tra le due meccaniche di gioco si rivela essere strutturato in maniera intelligente e dovrebbe garantire un certo livello di soddisfazione anche a coloro i quali non siano particolarmente legati alla saga di Puzo. Ancora una volta, ci auguriamo che il brand possa guadagnarsi il rispetto ottenuto con romanzo e pellicola. Per EA, ormai, si tratta quasi di una questione d'onore...