Il Professor Layton Vs. Phoenix Wright: Ace Attorney - review
Caccia alle streghe... a colpi di cervello!
Riassunto delle puntate precedenti: Hershel Layton e Phoenix Wright, insieme ai rispettivi assistenti, vengono a contatto in tempi e modi diversi con una misteriosa ragazza di nome Luna. Dopo aver appreso dell'esistenza di potenti streghe e di una città misteriosa chiamata Labirintia, i quattro vengono risucchiati all'interno di un antico libro ed è proprio qui che inizia la loro vera avventura.
Dopo aver passato l'ultima settimana in compagnia de Il Professor Layton Vs. Phoenix Wright: Ace Attorney posso dire senza paura di smentita che questa è l'avventura più oscura e mistica che i due personaggi abbiano affrontato finora, e sicuramente una delle più affascinanti. Level-5 e Capcom hanno costruito una storia estremamente affascinante, a tratti paradossale e molto divertente, nella quale gli eroi dei rispettivi franchise nuotano perfettamente a loro agio senza che nessuno invada mai la corsia dell'altro.
Layton e Wright si alternano sulla scena con le giuste pause, incrociandosi più volte e mettendo le rispettive sapienze al servizio della storia. Il carattere analitico e poco propenso alla burla del primo si miscela alla perfezione con quello umorale, buffo e impulsivo del secondo. Siamo di fronte a due personaggi assolutamente complementari tra loro, lo Yin e Yang del mondo dei videogiochi.
Al fianco dei due, poi, gli sviluppatori hanno inserito una serie di protagonisti secondari assolutamente irresistibile, molti dei quali saltano fuori come testimoni durante i processi di cui si rende protagonista Phoenix. A tal proposito, essendo il gioco ambientato in un luogo di pura fantasia e in un tempo in cui magia, stregoneria e alchimia godono di maggiore considerazione rispetto alla logica, non è raro imbattersi in situazioni totalmente paradossali, ai limiti del non-sense.
Proprio questa però è una delle caratteristiche migliori de Il Professor Layton Vs. Phoenix Wright: Ace Attorney. La trama è ricca di colpi di scena, specie verso la fine, e spesso riuscire a capire quali siano i personaggi positivi e quali quelli negativi non è così immediato come ci si potrebbe aspettare. Nel corso del gioco vi ritroverete più di una volta a parteggiare per un protagonista, a credere che un altro sia il colpevole o che un terzo stia tramando qualcosa di losco, penserete di aver capito tutto ma le carte in tavola cambieranno sotto i vostri occhi stravolgendo completamente le conclusioni a cui pensavate di essere giunti con assoluta certezza.
"Le sezioni con Layton sono in tutto e per tutto identiche a quelle vissute negli ultimi episodi della serie regolare"
Le fasi salienti della storia vengono sottolineate da brevi sequenze animate di pregevole fattura, che fanno venir voglia di vedere i due protagonisti insieme anche in un film d'animazione. La trama è ovviamente molto fantasiosa ma si apprezza il tentativo (riuscito) degli sceneggiatori di dare al tutto una morale anche discretamente profonda.
Sì, ok, un bel discorsetto ma a parte l'ottima caratterizzazione dei personaggi e la trama da ottimo thriller con forti contaminazioni fantasy, questo benedetto cross-over è divertente da giocare? Ti tiene incollato alla sedia (o al trono, se preferite 'sedute' più intime)? Merita di essere affiancato ai migliori capitoli delle rispettive serie?
La risposta a tutte queste domande è una sola: assolutamente sì... anche se piccoli margini di miglioramento per un eventuale sequel ce ne sono. Le sezioni con Layton sono in tutto e per tutto identiche a quelle vissute negli ultimi episodi della serie regolare, ma con meno spazio per gli enigmi nascosti.
Ogni location ne contiene mediamente un paio ma quasi tutti sono necessari per progredire nella trama. In tutto se ne contano all'incirca una sessantina (non ho tenuto il conto preciso ma sono comunque molti meno rispetto a quelli inseriti in ogni singolo titolo della serie Layton) e tutti quelli che non vengono scoperti nel corso della normale esplorazione vengono raccolti in una particolare location alla quale si può accedere dopo poche ore di gioco.
Riuscire a risolverli, come al solito, significa guadagnare un variabile numero di Picarati e per venire in aiuto degli enigmisti meno esperti sono tornate anche le ormai famose monete-aiuto. Trovarle non è assolutamente difficile e il loro numero è più che sufficiente sia per i quesiti "Laytoniani" che per gli aiutini in aula di tribunale.
Già, perché come accennavo nell'anteprima di qualche settimana fa, le fasi giuridiche che vedono come star centrale il buon Wright sono piuttosto lunghe (a volte anche un po' troppo) e richiedono una buona dose di attenzione e perizia investigativa. Alcuni dibattimenti vanno avanti anche per un paio d'ore e in alcuni casi è quasi inevitabile servirsi di qualcuna delle suddette monete, vista la notevole quantità di prove da ispezionare, dettagli da controllare e testimoni da interrogare.
"Le fasi giuridiche che vedono come star centrale il buon Wright sono piuttosto lunghe"
Proprio questi ultimi sono protagonisti dell'unica vera novità inserita nel gameplay de Il Professor Layton Vs. Phoenix Wright: Ace Attorney. In più di un'occasione, infatti, il giocatore è chiamato ad ascoltare più testimoni contemporaneamente e tramite un'apposita schermata può controllarne le reazioni durante la deposizione. In qualsiasi momento l'attenzione può essere spostata (tramite il pennino del 3DS) su un altro protagonista per una domanda improvvisa, utile per scoprire dettagli nascosti nelle testimonianze.
Questo sistema è decisamente intrigante e ben congegnato, se non fosse per un particolare: quasi tutti gli interrogatori, così come le altre fasi di gioco, sono estremamente lineari. Una volta capito il semplice meccanismo che permette di incalzare i testimoni durante il contro-interrogatorio, difficilmente un particolare importante può sfuggire e il resto consiste quasi unicamente nella lettura delle testimonianze e nella necessità di presentare la prova giusta al momento giusto.
Ad ogni udienza il giocatore ha la possibilità di commettere al massimo 5 errori, ma arrivare a questo estremo è quasi impossibile anche grazie alle monete-aiuto che consentono di evidenziare chiaramente la mossa da fare o di eliminare alcune delle prove da selezionare. Alcuni potrebbero vedere in questa novità un'eccessiva semplificazione delle sezioni di gioco dedicate all'avvocato Wright, ma basta non abusarne e il gioco è fatto. Vi assicuro però che in alcune occasioni ne avrete decisamente bisogno.
Nonostante alcune conversazioni un po' troppo lunghe e alcuni fisiologici cali di tono (specie durante la seconda, lunga causa), i dibattimenti in tribunale rimangono comunque sempre piacevoli grazie alle storie assurde che fanno da filo conduttore, ai molteplici personaggi buffi che le caratterizzano e ai continui colpi di scena.
Ogni fase di gioco viene gestita quasi esclusivamente tramite il pennino del 3DS. Fanno eccezione alcuni enigmi, per i quali è preferibile l'utilizzo dello stick analogico piuttosto che della croce direzionale. Ai fan più attenti di Layton probabilmente avrebbe fatto piacere qualche attività secondaria come quelle viste nei capitoli regolari della serie (avete presente le stanze dei protagonisti da arredare con gli oggetti ottenuti risolvendo enigmi) o una manciata di enigmi in più.
"I protagonisti sono deliziosamente disegnati e le animazioni, per quanto un po' ripetitive, sono buffe e realizzate ottimamente"
Tecnicamente parlando siamo su quote altissime. I protagonisti sono deliziosamente disegnati e le animazioni, per quanto un po' ripetitive, sono buffe e realizzate ottimamente. Il doppiaggio in Italiano, che di tanto in tanto spunta fuori per sottolineare le fasi salienti del gioco, è di livello assoluto anche per i personaggi accreditati con pochissime righe di testo.
Permettetemi di fare infine un piccolo applauso personale ad una citazione cinematografica che troverete verso la fine del gioco e che il sottoscritto aspettava dal primissimo capitolo di Layton. Di cosa si tratta? Ovviamente non ho intenzione di dirvelo ma è quasi impossibile non scovarla e diciamo che ha a che fare con un "illustre collega" del buon Hershel.
Devo ammettere che fino all'ultimo sono stato indeciso sul voto da assegnare a Il Professor Layton Vs. Phoenix Wright: Ace Attorney. Forse la sua valutazione ideale sarebbe un 8.5, perché nel gioco s'intravede qualche possibilità di crescita e la necessità di limare alcune meccaniche, ma alla fine delle circa 20 ore necessarie per completare l'avventura non posso che ritenermi pienamente soddisfatto dell'esperienza vissuta in compagnia di questi due grandi personaggi.
Qualcuno potrebbe non gradire la "distanza" che gli sviluppatori hanno voluto mantenere tra i gameplay delle due saghe ma azzardare una miscela troppo omogenea avrebbe probabilmente dato vita a un minestrone indigesto. La verità è che in questo gioco il Professor Layton e l'Avvocato Wright hanno incrociato i loro cervelli in uno dei match più appassionanti e divertenti dell'anno e il vincitore è solo uno: il giocatore che ha la fortuna di vivere la loro prima avventura insieme.