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Il Signore degli Anelli Online: L'assedio di Bosco Atro

Un anello per domarli e nel buio incatenarli...

L’approccio ai combattimenti segue a ruota quanto fatto a livello di storia: anche in questo caso però il metodo di lavoro scelto è stato senza dubbio molto più corale di quanto ci aspettassimo. In generale ora quando sarete chiamati a imbracciare le armi non potrete più darvi semplicemente al clic feroce, ma dovrete adottare uno stile più riflessivo, strategico e affinato a tal punto che difficilmente sentirete in maniera sensibile lo stacco dalla precedente modalità, ma anzi accoglierete come benvenuto questo nuovo modo di gestire le schermaglie.

Per un gioco che basa molto del suo successo sulla sospensione dell’incredulità, è sicuramente un ottimo passo avanti. Certo, permane ancora qualche piccolo baco, soprattutto quando i vostri nemici cadranno a causa dei vostri colpi e vedrete il vostro alter ego continuare a fendere l’aria, ma pensiamo che probabilmente anche questi piccoli nei verranno eliminati con uno dei prossimi aggiornamenti.

Pure altre anomalie minori sono state risolte, come ad esempio quelle relative ai dialoghi con gli NPG: sebbene rimanga ancora qualche dubbio sulla gestione degli inventari e degli oggetti leggendari introdotti a seguito dell’espansione dedicata alle miniere di Moria, in generale possiamo affermare che la strada intrapresa sia buona.

Il respawn dei nemici diventerà presto una dolce attesa.

L’assedio di Bosco Atro pecca però vistosamente sul come vengono elargite le ricompense che non sempre rispecchiano una distribuzione equa, premiando forse in maniera eccessiva il crafting rispetto a quanto prospettato inizialmente dagli sviluppatori.

Quello che senza dubbio trasuda da ogni poro di questa espansione ed eleva decisamente l'esperienza è il senso di epicità che avvolge ogni vostro passo: siete parte di un conflitto molto più grande di voi e mai come ora, nella Terra di Mezzo videoludica, siete consapevoli del vostro ruolo del mondo.

Potrete sempre vagare spensierati per le campagne, farmando allegramente tutto quello che vedete muoversi ma, se deciderete di seguire la storia principale, capirete in maniera precisa e univoca che il tempo delle mele è ormai terminato ed è giunto il momento di diventare adulti.

Siete in guerra, probabilmente nell'ultima guerra che gli Elfi combatteranno su queste terre e non potete più tirarvi indietro: l'avamposto dell'Oscuro Signore, Dol Goldur, è il vostro obiettivo. La vostra spada, la vostra compagna. Il vostro destino, la vostra sposa.

Probabilmente gli elfi si sono dimenticati di pagare la bolletta della luce...

Non si può nemmeno trascurare il profondo lavoro di rivisitazione fatto al di là di quanto introdotto nelle nuove aree di gioco: al fine infatti di non perdere qualche hobbit per strada è stato rivisto il cammino che vi porterà a crescere nei primi trenta livelli, facendo in modo di rendere il tutto maggiormente bilanciato e in grado, se ce ne fosse bisogno, di coinvolgere ad un grado più elevato il giocatore.

È difficile dare pertanto un voto ad un'espansione che apre le porte di un altro dei luoghi culto della saga, probabilmente uno di quelli maggiormente desiderati dai fan che ne hanno sempre sentito parlare ma che non hanno mai potuto averne un riscontro visivo.

Il numero di caratteristiche introdotte con Siege of Mirkwood è peraltro indubbiamente considerevole e allo stesso tempo in grado di modificare in maniera apprezzabile l'intera esperienza di gioco. Forse rispetto a Moria manca qualcosa a livello di profondità, se non proprio a livello di novità, ma in generale il lavoro a monte è senza dubbio valido e specchio di un’esperienza di alto livello del team.

In pratica tutto molto bello ma niente di “ottimo”: per questo motivo il giudizio finale sfiora solamente l’eccellenza.

8 / 10