Immortals Fenyx Rising - prova
Breath of the Wild incontra Assassin's Creed Odyssey.
Tra i titoli annunciati da Ubisoft durante la sua press conference nell'ambito dell'E3 2019, lo slot per l'ormai classico "one more thing" fu occupato da Gods & Monsters, un'IP nuova di zecca che colse l'attenzione della platea grazie a uno stile grafico molto particolare, che ricordava da vicino quello di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Del resto, il capolavoro di Nintendo era riuscito nel 2017 nell'impresa di farsi amare davvero da chiunque, ed era prevedibile che prima o poi qualcuno avrebbe provato a emularne il successo.
Annunciato per il febbraio del 2020, Gods & Monsters finì inevitabilmente con l'essere coinvolto nell'ondata di rinvii che sconvolse la line up del publisher transalpino alla fine dello scorso anno, e la sua assenza all'ultimo Ubisoft Forward di luglio ci aveva fatto temere il peggio. La buona notizia è che Gods & Monsters non solo è vivo e vegeto, ma gode di un'ottima salute stando a quanto abbiamo potuto vedere (ma soprattutto giocare) in una sessione di hands-on durata ben due ore, che ci ha permesso di addentrarci a dovere nella formula offerta dal nuovo gioco di Ubisoft Quebec.
L'importante dettaglio è che il titolo dello studio canadese ha un nuovo nome. Addio Gods & Monsters: l'avventura ambientata nell'universo della mitologia greca si fa ora chiamare Immortals Fenyx Rising e ci metterà nei panni di un giovane eroe che avrà il compito di salvare le divinità dell'Olimpo dalla minaccia di Tifone, il terribile gigante che, nelle leggende, scagliò l'intera Sicilia contro Zeus nella battaglia per il dominio del mondo.
Per il sollievo dei siculi, la loro bellissima isola non sarà teatro dei conflitti raccontati da Immortals Fenyx Rising, che si ambienterà invece in un vasto open world liberamente esplorabile che farà da sfondo alla narrazione. Fin dai primi istanti della nostra prova, abbiamo avuto modo di confermare molte delle congetture che emersero in occasione del brevissimo trailer di reveal dello scorso E3.
La nuova IP di Ubisoft trae larghissima ispirazione da Breath of the Wild, proponendo un action in terza persona dove i combattimenti con le creature tipiche della mitologia greca rappresenteranno solo una piccola parte dell'esperienza. Proprio come nel celebre capitolo di Zelda, infatti, in Immortals Fenyx Rising un ruolo di prim'ordine lo avranno l'esplorazione, ritmata dalla gestione della stamina del protagonista, e la soluzione di un grandissimo numero di enigmi disseminati per tutta la mappa di gioco, composta da ben 7 regioni ciascuna dedicata ad una particolare divinità greca.
L'hands-on si è concentrato su quella di Efesto, dio del fuoco e dell'ingegneria, alla quale siamo stati introdotti da due narratori d'eccezione, Zeus e Prometeo in persona. I due accompagneranno il protagonista Fenyx per tutto il corso dell'avventura, e contribuiranno col loro umorismo a rendere ancora più leggeri i toni di una storia che vuole rendersi attraente anche agli occhi dei più piccoli.
La prova si è aperta con uno scontro che ci ha insegnato i rudimenti del combat system, che fin dall'inizio ha saputo regalarci ottime sensazioni in termini di feeling.
In un action adventure il rischio è sempre quello d'imbattersi in un sistema di combattimento poco profondo, eppure Ubisoft Quebec è riuscita nel compito di confezionare un'infrastruttura convincente ed appagante. Fenyx può esibirsi in sfavillanti combo con due diverse armi, l'ascia e la spada, la prima che sferra colpi più lenti ma decisamente più violenti, e la seconda che al contrario è veloce ma significativamente più debole. La meccanica chiave dell'intero sistema è la stamina, che si esaurisce ad ogni fendente e che dovrà essere tenuta costantemente in considerazione per non trovarsi poi spossati nel bel mezzo del duello.
Fortunatamente, anche le creature che Fenyx si troverà ad affrontare saranno dotate a loro volta di una barra dell'energia, che potrà essere azzerata in fretta grazie a una manciata di abilità divine che arricchiscono ulteriormente il sistema di combattimento, che gode inoltre della possibilità di schivare gli attacchi in arrivo e di effettuare precisi parry per stordire i nemici.
Queste abilità, sulle quali non abbiamo potuto indagare poi molto, comprendono poteri come il Martello di Efesto e il Colpo di Atena, utilissimi per sbarazzarsi in fretta degli avversari più coriacei, eppure molto costosi in termini di stamina. Durante la prova abbiamo sfruttato quattro diversi tipi di attacchi speciali, e non è chiaro se questi saranno tutti quelli presenti nel gioco o se avremo la possibilità di scoprirne di nuovi nel corso dell'avventura.
Quello che è emerso dalle due ore passate in compagnia di Immortals Fenyx Rising è che il nuovo titolo di Ubisoft Quebec sfoggia un sistema di combattimento veloce, dinamico, tecnico ed inaspettatamente gradevole, che ci ha spinto a ricercare in più di un'occasione lo scontro giusto per divertirci a sconfiggere le pittoresche creature partorite dalla mitologia greca. Come se non bastasse, in alcuni frangenti della prova siamo entrati in possesso di equipaggiamenti in grado di sovvertire alcune delle dinamiche base degli scontri, come ad esempio una spada capace di ricaricare la stamina ad ogni colpo messo a segno contro un nemico.
Immortal Fenyx Rising detiene infatti una serie di elementi "light-RPG" che sapranno rendere ulteriormente più profonda l'esperienza di gioco, e uno di questi riguarda proprio l'impianto degli equipaggiamenti di Fenyx che si dividono in spade, asce, armature, elmi ed archi, ognuno con degli effetti aggiuntivi che toccheranno una specifica abilità del protagonista. Le altre componenti ruolistiche riguardano la possibilità di potenziare gli attributi dell'eroe, ma su questo argomento possiamo dirvi davvero poco dal momento che l'intera meccanica non era inclusa nella build a nostra disposizione.
Se il combat system è riuscito senz'alcun dubbio a solleticare il nostro entusiasmo, possiamo dire lo stesso per quel che riguarda l'esplorazione del mondo di gioco, colmo di punti d'interesse e di attività opzionali legate in gran parte all'accumulo di materiali e di valuta destinati al potenziamento delle capacità di Fenyx.
Siamo consapevoli del fatto che buona parte del successo di Immortal Fenyx Rising dipenderà dalla bontà dell'open world messo in piedi da Ubisoft Quebec, ma per quel abbiamo potuto vedere durante l'hands-on la regione di Efesto ci è parsa ricca di spunti e punteggiata da tantissime attività secondarie, di cui vi parleremo a breve tra qualche paragrafo.
L'esplorazione è resa sostanzialmente più gradevole dalle capacità di navigazione di Fenyx, che un po' come Link in Breath of the Wild può planare lungo ampi segmenti della mappa grazie a un bel paio di ali, che in piena coerenza col setting scelto dagli sviluppatori sono le stesse dello sfortunato Icaro. Il protagonista può anche nuotare e scalare qualsiasi tipo di parete, ma entrambe le attività vi faranno consumare stamina e rischierete di affogare o cadere se doveste esaurirla prima di tornare coi piedi per terra.
Ci siamo resi conto di come raggiungere gli angoli più remoti della regione di Efesto abbia fatto volare il tempo nei panni di Fenyx, complice inoltre la presenza delle già citate attività secondarie nascoste nei luoghi più particolari della mappa di Immortals Fenyx Rising.
Buona parte di quest'ultime si riveleranno dei complicati rompicapi, che premieranno i giocatori più abili con tutto il necessario per potenziare le capacità del nostro giovane eroe. Abbastanza semplici all'apparenza, i puzzle affrontati durante l'hands-on hanno saputo tenerci impegnati per diversi minuti, come quello del mosaico che richiede di ricostruire una figura a partire da alcuni tasselli in disordine.
Quello delle costellazioni, invece, consiste nel replicare il posizionamento delle stelle con alcune palline, che sono però nascoste nell'ambiente circostante e molto difficili da recuperare. Menzione di merito va indubbiamente alla prova con l'arco, nella quale utilizzeremo il potere speciale di Fenyx per controllare una freccia attraverso una serie di obiettivi.
Insomma, gli enigmi messi in campo da Immortals Fenyx Rising hanno saputo intrattenerci a dovere e siamo curiosissimi di scoprire se essi sapranno mantenere una varietà di fondo nel corso di tutta l'avventura. Al fianco dei rompicapi disseminati per l'open world, la nuova fatica di Ubisoft propone anche le Cripte di Tartato, dei livelli non molto diversi dai celebri Santuari nascosti per tutta l'Hyrule di Breath of the Wild. Nelle Cripte dovremo affrontare dei puzzle notevolmente più complessi che comprendono nemici, trappole e sessioni di platforming, premiando infine il giocatore con uno dei materiali più rari in assoluto, il cui ruolo però ancora ignoriamo.
Abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani sul gioco via streaming, quindi nulla di ciò che abbiamo visto può lasciar condensare dei pareri sulla qualità del comparto tecnico di Immortals Fenyx Rising. Tuttavia, grazie anche alla fluidità garantita da Parsec, abbiamo potuto ammirare senza incidenti di sorta i bellissimi panorami disegnati dagli sviluppatori: muoversi per la mappa di Immortals offre agli occhi un'esplosione di colori, e lo stile grafico tendente al cartoon rappresenta una scelta secondo noi azzeccatissima per i toni che caratterizzano il gioco.
Facendo un bilancio del paio d'ore trascorse nei panni di Fenyx, uno degli elementi critici dell'intera produzione era senz'altro rappresentato dal combat system, e dobbiamo ammettere che sul quel fronte nutriamo davvero pochissime riserve. Quel che andrà messo alla prova, tuttavia, sarà la qualità dell'open world, che potrebbe fare la fortuna o la rovina del nuovo titolo del team canadese.
Dato per scomparso fino solo a qualche settimana fa, Immortals Fenyx Rising esce dalla caverna in cui era nascosto per sorprenderci con una formula forse già familiare, ma che ha saputo conquistare il nostro interesse fin dai primissimi minuti dell'hands-on.
Non accontentandosi di lanciare Watch Dogs Legion e Assassin's Creed Valhalla nell'autunno di quest'anno, Ubisoft alza la posta impreziosendo ulteriormente una line up stellare con un titolo forse inatteso, ma che ha tutte le carte in regola per dire la sua tra i colossi che affolleranno le ultime settimane del 2020.