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Impact Winter - prova

30 giorni in un inferno ghiacciato.

Se scorriamo le categorie di Steam possiamo fare una scoperta interessante nel campo dei survival: negli ultimi 2-3 anni il numero di esponenti di questo genere apparsi sul mercato si aggira intorno ai 60 titoli, un'enormità. Nessuna categoria può contare la stessa quantità di rappresentanti in un periodo così ristretto. Se proseguiamo la nostra ricerca, però, scopriamo anche che un buon 80% di questi titoli è ancora in una qualche forma, più o meno ufficiale, di early access.

Questo vuol dire, probabilmente, che il genere è decisamente popolare e ben accolto dal pubblico; ma vuol dire anche che riuscire a portare qualcosa di apprezzabile, originale e in generale capace di stuzzicare giocatori già molto stimolati (e quindi potenzialmente molto esigenti), è molto complicato.

Questa criticità è probabilmente legata, oltre che alla forte concorrenza, anche alle meccaniche estreme che i giochi del genere survival utilizzano. La lotta contro il tempo, il doversi misurare costantemente con i bisogni fisiologici (principalmente fame e sete), la natura spesso roguelike/lite dell'esperienza, sono tutti elementi che confinano pericolosamente con i grandi pericoli del game design: la frustrazione, la mancanza di ricompense immediate, il fallimento immotivato.

Per tutte queste ragioni l'uscita di un nuovo survival game desta sempre un certo interesse, soprattutto nella critica. Il genere è ancora nuovo, zeppo di 'errori giovanili' e la speranza che arrivi un titolo che riesca a proporre qualcosa di fresco, compiendo nel contempo dei passi avanti nel design, è sempre viva e stuzzicante.

Gli ambienti interni sono più definiti e vi si respira un'aria di maggior tranquillità…

Impact Winter, dal momento in cui è stato annunciato, ha mostrato una certa potenzialità in questo senso, soprattutto per le idee chiare e il progetto preciso che gli sviluppatori avevano in mente fin da subito. 30 giorni di sopravvivenza da far passare in fretta e con meno danni possibile: questo è l'obiettivo che viene proposto sia al protagonista, Jacob Salomon, il cui controllo è direttamente affidato a noi, sia per ai quattro sopravvissuti che condividono l'esperienza con lui, e che sono controllabili solo indirettamente. Al termine dei 30 giorni arriveranno i soccorsi a portare in salvo chiunque sia sopravvissuto.

Il concetto di "squadra" è centrale in Impact Winter e, di conseguenza, lo sono anche tutte le dinamiche RPG. Ogni singolo personaggio ha una specializzazione e una mini linea di eventi che il giocatore può esplorare; scegliere quale linea percorrere più a fondo detta una scelta più ampia, ovvero su quali ricompense concentrarsi. Le varie missioni ed eventi portano anche una ricompensa più generale, ossia la riduzione del timer (i famosi trenta giorni) di una manciata di ore.

La squadra è composta da una cuoca, un esperto di sopravvivenza, uno scienziato e una classica figura di 'meccanico tuttofare'. Questi personaggi si aggirano per la base compiendo azioni legate alla loro specializzazione, discutendo con gli altri (e spesso litigando!), soddisfacendo i propri bisogni fisiologici e offrendo a Jacob nuove missioni ed eventi.

Di ogni personaggio possiamo seguire in diretta le statistiche vitali (energia, fame, sete, calore e umore generale), che sono legate sia alla situazione generale sia alle riserve di cibo, acqua e energia per sviluppare calore.

Il mondo di gioco, oltre che pericoli, offre anche diverse possibilità di interazione.

Dimenticavo, come auspicabile dal titolo, Impact Winter racconta la storia di una catastrofe climatica che porta sulla terra una glaciazione estrema, in cui gli umani riescono a malapena a sopravvivere. Questo vuol dire che, oltre alle classiche dinamiche 'da isola deserta', ci si mette anche la temperatura... Tenere costantemente rifornita la propria scorta di carburanti e/o oggetti che possono essere bruciati è fondamentale per generare calore (e quindi coprire una delle statistiche vitali dei personaggi).

Al noi spetta seguire la parte più avventurosa dell'esperienza, ovvero affrontare gli elementi nello scenario apocalittico che si trova fuori dal rifugio per compiere le missioni affidategli e tenere la piccola comunità contenta e coperta su tutte le risorse necessarie.

Impact Winter diventa così un gioco che si concentra soprattutto sull'esplorazione e sulla gestione delle risorse in un ambiente molto ostile; scoprire le varie locazioni e aprire ogni singolo contenitore è l'attività principale, come lo è il pesare quanto ogni singolo oggetto è importante per noi a fronte dello spazio limitato nel nostro zaino e del tempo che scorre. Ad esempio, possiamo decidere di riempire il nostro zaino di assi di legno per il fuoco o di cibo... o magari concentrarci su componenti meccaniche ed elettroniche che servono alla linea di eventi di Christophe, lo scienziato. Il gioco offre continuamente situazioni di questo tipo, in cui si soppesano costi e benefici e si deve sceglie, in pratica, tra il male minore, in una sorta di continuo micromanaging di tempo e risorse.

Aggirarsi per il mondo di Impact Winter è un'esperienza interessante, sia perché si scopre, pian piano, un ambiente immerso in un disastro apocalittico che ha decisamente cambiato il paesaggio, sia perché l'universo di gioco è pieno di eventi, locazioni e cose da fare. È anche possibile interagire con la mappa e renderla in un certo senso meno ostile: è possibile, ad esempio, piantare segnalatori elettronici che aiutino la navigazione o installare piccoli campi-base in cui depositare gli oggetti (e sfruttare la ben conosciuta meccanica 'magica' degli inventari condivisi tra locazioni diverse).

Nella base ci si trova a gestire i rapporti tra i vari componenti del team e i loro obiettivi particolari.

Ma lo scenario è anche esplorabile in modo diretto; il giocatore può decidere di scannerizzare i dintorni alla ricerca di oggetti sepolti da riportare alla luce ma può anche interagire con strutture quali container, stazioni radio e altre locazioni che non vogliamo spoilerare.

La visuale è isometrica, ma ogni volta che si entra in una locazione interna la camera effettua uno zoom e possiamo osservare i dettagli con maggiore precisione, che si tratti di una casa, di un ufficio o di una miniera. Il mondo è coperto di neve ma Jacob può entrare in alcune locazioni segnalate da un'apposita icona.

Graficamente Impact Winter riesce a comunicare una certa atmosfera ma la scelta combinata della visuale isometrica e del tema della neve che ricopre interamente il paesaggio genera un risultato bizzarro e decisamente non ottimale. Lo schermo è spesso infatti pressoché completamente bianco e ogni tanto spunta qualche sparuta struttura o edificio; il nostro personaggio si trova così per la maggior parte del tempo da solo con una sorta di sidekick elettronico al suo fianco (un drone volante che è possibile potenziare per fargli compiere diversi task) e tutto quello che il giocatore vede è Jacob che lascia la classica scia nella neve mentre si fa largo tra di essa.

Vento, neve, gelo sono ricreati in maniera molto efficace (particolarmente ben realizzato è l'effetto di congelamento sullo schermo in caso di temperature veramente estreme) e la sensazione di trovarsi in una situazione disperata c'è tutta. Tuttavia c'è anche poco spazio per la variazione nel paesaggio e per dei cambi di scenario che possano innestare marce diverse nell'esperienza emotiva: tutto sembra essere sempre molto intensamente oppressivo, forse troppo.

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Diciamo 'sembra' perché il codice in nostro possesso è limitato ai primi sei giorni di gioco e quindi non possiamo ancora esprimere un parere definitivo. Questa precisazione è doverosa anche per un altro aspetto, ovvero per la grande quantità di bug, imperfezioni e meccaniche rotte/assenti che abbiamo trovato. I movimenti dei vari slider delle statistiche vitali (fame, sete, energia soprattutto) ci sono sembrati decisamente sproporzionati e mal calibrati e il gameplay ne ha sofferto in maniera diretta. Jacob può, al momento, evitare di dormire per giorni interi e, invece, quando si tratta di recuperare dal freddo, deve rimanere di fronte al fuoco per una quantità di minuti (reali!) decisamente eccessiva.

Impact Winter rimane comunque un titolo potenzialmente molto interessante che merita di essere messo in wishlist da tutti gli appassionati del genere survival. Le meccaniche sembrano ben ideate e l'intera gestione della squadra ha grosse potenzialità di divertimento; la dinamica di sopravvivenza si combina molto bene con quella di esplorazione per dar vita a un'esperienza di gioco che possa facilmente essere molto coinvolgente e divertente. Musica e grafica sono di alto livello e ci attendiamo che lo stesso standard di professionalità sia applicato anche nella fase di testing e Q&A. In caso le nostre attese siano soddisfatte, potremmo decisamente trovarci di fronte a uno dei migliori titoli del genere.

Avatar di Davide Pessach
Davide Pessach: Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.
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Impact Winter

PS4, Xbox One, PC

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